Il presidio si è svolto questa mattina davanti alla Questura

Aggiornamento 17:42 - Nel corso dell'incontro il questore Lamparelli, secondo quanto riportano in una nota Cgil e Arci, ha riconosciuto le problematiche strutturali dell'ufficio immigrazione e si è impegnato a elaborare delle proposte di riorganizzazione, proponendo un nuovo incontro per l'11 febbraio.    

"Il ritardo nei tempi di rilascio dei permessi di soggiorno - commenta Ilaria Lani, segretaria della Cgil Firenze - è un problema strutturale che si è aggravato negli anni, dovuto anche alla carenza di organico, rispetto a cui il ministero ha sopperito impiegando lavoratrici e lavoratori precari, con contratti di somministrazione perennemente in scadenza. Per i cittadini e le cittadine di origine straniera il permesso di soggiorno è tutto, è fondamentale per accedere alla residenza, al lavoro, ai servizi, e senza di esso si viene condannati ad una condizione di marginalità e si è maggiormente esposti a cadere in dinamiche di lavoro irregolare e sfruttamento".    

Le 22 associazioni promotrici del confronto sono Amnesty International Toscana, Anelli mancanti, Arci empolese Val d'Elsa Aps, Arci Firenze Aps, Asgi, Asiri Odv, Associazione Senegalesi Firenze e circondario, Associazione tutori volontari per minori stranieri non accompagnati regione Toscana, Cat coop sociale, Cgil Firenze, Coop 21, Consorzio Metropoli Firenze, Cospe, Florence Must Act, Fondazione solidarietà Caritas Ets, L'altro diritto, Limo-Linguaggi in movimento, Medu (Medici per i diritti umani), Nosotras Onlus, Oxfam Italia, Associazione Progetto Accoglienza, Progetto Arcobaleno.

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Tempi di rilascio del permesso di soggiorno troppo lunghi, molti mesi, a volte oltre un anno: è il motivo della protesta promossa oggi a Firenze da 23 associazioni, che hanno dato vita a un presidio davanti all'ufficio immigrazione della Questura. In mattinata, secondo quanto reso noto al presidio, una delegazione incontrerà il questore Fausto Lamparelli per chiedere l'adozione nel più breve tempo di tutte le misure necessarie a ridurre drasticamente i tempi di attesa.

 "I procedimenti per il rilascio, il rinnovo, la conversione dei titoli di soggiorno - accusa Marzia Frediani, presidente di Arci Firenze - hanno tempistiche che vanno ben oltre i termini previsti dal Testo unico dell'immigrazione: tutto questo provoca una profonda incertezza dal punto di vista giuridico, e soprattutto rappresenta un grave danno dal punto di vista del riconoscimento dei diritti civili e sociali".

    Secondo Frediani "purtroppo negli ultimi anni abbiamo assistito a un progressivo peggioramento del servizio: sempre più frequenti sono le testimonianze di utenti dei nostri servizi che ci descrivono la Questura come un luogo dove risulta sempre più difficoltoso trovare adeguate risposte alle loro legittime richieste". Dunque, conclude la presidente provinciale dell'Arci, "non è più accettabile vedere persone, spesso con bambini o comunque minori in coda per ore e ore davanti alla Questura, per ottenere un appuntamento, poi fissato a distanza di mesi e mesi, molto spesso anche ben oltre l'anno".
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