Parla il padre del ventiduenne arrestato

"Spero che gli sia data un'altra opportunità, che l'errore gravissimo che ha commesso non gli pregiudichi la possibilità di rifarsi una vita serena e tranquilla. Ha sbagliato, ma non è un criminale o un pericoloso terrorista". Lo afferma il padre di Dani Moh'd Hakam Taleb, il giovane di 22 anni arrestato due giorni fa con l'accusa di aver lanciato due bottiglie molotov verso il Consolato americano a Firenze, in un'intervista al quotidiano 'La Repubblica'.

"È poco più di un bambino, non un delinquente. Se davvero è stato lui 
ha fatto una gravissima stupidata, sono certo che non si è reso conto fino in fondo delle sue azioni. In questo dolore, l'unico pensiero che ci consola è che non ha fatto del male a nessuno. Non l'avrebbe mai fatto, non è quel tipo di persona. - continua il padre del giovane arrestato - La nostra è una famiglia di pace, pienamente integrata. Io vivo qui da 40 anni, sono stato presidente della comunità palestinese fiorentina. E ho organizzato tante iniziative per promuovere il dialogo. Non c'è spazio per la violenza nella nostra visione del mondo, davvero è difficile capire cosa sia passato nella testa di mio figlio, cosa abbia fatto scattare la scintilla. Mi tormento al pensiero di non aver capito quello che stava pensando, di non averlo fermato in tempo".
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