Da metà novembre, Vittoria, un'ottantacinquenne originaria di Scandicci e residente in una casa popolare, è costretta a vivere in un albergo. La sua situazione è quanto mai delicata: vedova, senza figli e con un solo lontano parente in Puglia. La sua storia prende una piega drammatica quando il Comune di Scandicci le notifica lo sfratto, poiché, avendo ricevuto un risarcimento da un'assicurazione per un incidente, non rientrava più nei requisiti per la casa popolare.
L'avvocato Simone Grisenti, che assiste Vittoria in questa complessa situazione, denuncia l'assurdità di questa vicenda e lancia un appello affinché qualcuno possa offrire un tetto a questa anziana donna, la cui ricerca di una sistemazione è stata fino ad ora vana. "Nonostante il Comune abbia collaborato per quanto riguarda i tempi di rilascio della casa popolare", spiega l'avvocato Grisenti, "il nostro studio si è trovato a dover gestire in modo improprio il trasloco e il deposito dei mobili, oltre che a trovare un alloggio temporaneo per Vittoria, che si ritrova sola e senza supporto".
La situazione diventa ancor più paradossale quando si scopre che Vittoria risulta sconosciuta ai servizi sociali del Comune, che non hanno preso alcun provvedimento nonostante le segnalazioni formali. "Abbiamo più volte segnalato ai servizi sociali e al Comune di Scandicci questa situazione di abbandono, prospettando anche violazioni di natura penale, ma non abbiamo ottenuto riscontri", aggiunge l'avvocato Grisenti. "Non possiamo lasciare Vittoria sola: nonostante sia lucida, non è in grado di gestire autonomamente nemmeno le questioni più banali, come prelevare denaro in banca".
L'avvocato Grisenti ha deciso di rivolgersi anche al nostro giornale nella speranza di risolvere questa tragica situazione. È evidente che si tratta di un caso estremamente grave, che coinvolge una anziana donna rimasta priva di casa e di sostegno da parte delle istituzioni che avrebbero dovuto tutelarla. Ora ci si augura che l'assessore alla casa, Yuna Kashi Zadeh, e quello al welfare, Andrea Franceschi, prendano seriamente in considerazione questa questione e si adoperino per offrire a Vittoria la dignità e il sostegno di cui ha disperatamente bisogno.
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