Lorenzo Cei, coordinatore CNA Artigianato Artistico e Tradizionale: “L’obiettivo è sostenere un settore in difficoltà. Presenti 31 espositori”

Questo fine settimana, da venerdì 13 a domenica 15 dicembre, in piazza Strozzi, con orario 8-20, si terrà ARTour – Il bello in piazza, la mostra mercato dell’artigianato di eccellenza che CNA Firenze Metropolitana organizza da anni con il Comune di Firenze ed Artex, il Centro dell’Artigianato artistico e tradizionale della Toscana.

 

Il progetto ARTour nasce come evento itinerante che ha toccato negli anni diverse località della Toscana. La prima edizione si è svolta nel 2010 e da allora Artour ha fatto tappa in piazze di grande prestigio come Cortona, Siena, San Gimignano e Montepulciano, oltre a Prato, Lucca, Arezzo, San Miniato e infine Sesto Fiorentino, arrivando fino al mare, con le tappe di Porto Santo Stefano e Castiglione della Pescaia.

Da qualche anno la mostra ha trovato una stabile sistemazione a Firenze in una delle location più centrali e belle del centro storico come è piazza Strozzi.

L’obiettivo principale di questo progetto è quello di condurre i visitatori della mostra alla conoscenza delle realtà produttive dell’artigianato, una risorsa strategica per tutto il territorio. L’iniziativa si pone dunque anche un obiettivo dal carattere culturale, ossia diffondere il tema dell’artigianato come risorsa caratterizzante e rappresentativa del territorio.

ARTour, fin dalla sua prima edizione, ha puntato sulla valorizzazione dell’artigianato di alta qualità, su un allestimento elegante, caratteristico ed omogeneo, che desse risalto ai numerosi e variegati prodotti esposti. In ogni edizione dell’evento è garantita un’ampia varietà di prodotti: gioielli, foulard, bigiotteria, pelletteria, calzature, oggettistica, cappelli, cosmetici, argenteria, ceramica, miniature, abbigliamento. Tutto rigorosamente Made in Italy.


Le parole di Lorenzo Cei, coordinatore CNA Artigianato Artistico e Tradizionale.

 

L’artigianato nelle piazza, un progetto che ha quale scopo principale?

“Riprendiamo una tradizione fiorentina legata ai mercati e all’utilizzo pubblico delle piazze, quindi riprendiamo un filone che connota Firenze e la sua tradizione. In più, questo tipo di manifestazioni, in chiave contemporanea, risponde anche a un bisogno crescente da parte delle piccolissime imprese artigianali. Quindi attività artigianali che sono gestite sostanzialmente da un singolo artigiano o con dei collaboratori familiari rispondono alle esigenze di avere una vetrina, un modo per farsi vedere, per promuovere i propri prodotti, per vendere i propri oggetti, per far si che Firenze e tutti i turisti che frequentano la nostra città possano conoscere le maestranze artigianali. Molti di loro hanno un laboratorio o una bottega, però non hanno un punto vendita e quindi, ogni tanto, per qualche giornata all’anno, potersi affacciare in una piazza fiorentina è sicuramente un punto di forza per queste piccole attività che sono piccole, sì, ma anche molto preziose per l’economia e l’identità fiorentina”.

 

L’artigianato è una risorsa culturale che sta attraversando un periodo di crisi, eventi come questo possono aiutare a rilanciarlo?

“Sicuramente sì. Una delle finalità principali è quella di sostenere un settore già abbastanza in difficoltà e non sono elementi secondari per una piccola impresa artigianale, le fiere, le manifestazioni in cui potersi affacciare fuori dal proprio laboratorio. Spesso e volentieri sono le uniche occasioni in cui un artigiano può affacciarsi a un pubblico numeroso. Oltre alle grandi fiere diciamo più strutturate come la Mostra dell’Artigianato, appuntamenti più piccoli ma più ricorrenti hanno proprio l’obiettivo di sostenerli sia da un punto di vista della promozione sia da un punto di vista della vendita”.

 

Quanti saranno gli espositori?

“Gli espositori di ARTour, in questa edizione, saranno 31, tuttavia aggiungo che, considerando anche l’altra manifestazione che noi facciamo in piazza dei Ciompi e che si è svolta tra il 7 e l’8 dicembre, noi, nel mese di dicembre, abbiamo consentito a quasi 60 artigiani (58 per la precisione) di affacciarsi sulla città e di poter promuovere la propria maestranza e i propri prodotti. Quindi un numero abbastanza consistente…”.

 

Quali saranno le novità di questo anno, se ce ne saranno?

“Noi cerchiamo, ovviamente, di variare un po’ gli artigiani che via via partecipano a questa manifestazione, anche per dare il senso della grande varietà che compone questo settore, perché si va dai preziosi alla ceramica, dalla carta fiorentina alla lavorazione del legno, dalla piccola tessitura alla piccola pelletteria… In questa edizione ci saranno molti artigiani che si affacciano per la prima volta ad ARTour e che porteranno non solo delle tecniche tradizionali, ma anche degli elementi di design più contemporaneo. Penso specialmente a un paio di nuovi espositori, di nuovi artigiani, che proporranno degli oggetti di un dehor e di complemento arredi”.
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