Per la morte del calciatore Davide Astori sono imputati tre medici. La sentenza è per il prossimo 13 giugno

"Il professore Galanti non istigò la dottoressa Toncelli a redigere lo strain. Tantomeno tra i due vi fu un accordo per formare atti o documenti falsi". Lo ha detto l'avvocato Sigfrido Fenyes, difensore di Giorgio Galanti, ex direttore di medicina sportiva di Careggi, al processo per la presunta falsificazione di un certificato medico rilasciato a Davide Astori, il capitano della Fiorentina trovato senza vita il 4 marzo 2018 nella sua camera di albergo a Udine.
 
"Si è trattato solo di un equivoco: perché il documento relativo all'esame che doveva accertare le risposte del miocardio svolto il 10 luglio 2017, durante la visita per la idoneità agonistica, è stato stampato intorno al 19 aprile 2019 su carta intestata di quel giorno", ha detto l'avvocato Fenyes, chiedendo l'assoluzione per il suo assistito.

Il procedimento è partito a seguito del deposito di atti difensivi nell'ambito della prima inchiesta per omicidio colposo in cui era indagato Galanti (condannato lo scorso 4 marzo in via definitiva a 1 anno di reclusione, pena sospesa). Nel 2019, ormai in pensione Galanti, chiese al dipartimento di medicina sportiva la cartella Astori, contenente tutti gli accertamenti a cui era stato sottoposto il giocatore. Lo strain, ancora nel pc, fu stampato, contesta la Procura "in data anteriore o prossima al 10 aprile 2019". Da qui l'ipotesi di falso.

"La dottoressa Toncelli non ha mai dichiarato di aver sottoposto Davide Astori a un preteso esame strain né di averlo poi redatto"
- ha sottolineato l'avvocato Vincenzi De Franco chiedendo l'assoluzione -. Va ribadito ciò che hanno detto in aula i consulenti: lo strain non è un certificato medico, ma un metodo di valutazione della contrattilità del miocardio. Per le linee guida, ha solo una finalità scientifica e di ricerca per capire quanto si contrae il cuore. Quindi non ha commesso alcun reato di falso".                               

La sentenza è attesa per il prossimo 13 giugno. Tre i medici imputati: Galanti, Loria Toncelli e Pietro Amedeo Modesti. I primi due sono accusati di falso, Modesti di distruzione di atto vero, autentico. 
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