Dopo lo scavo l'appaltatore sparisce. Il Comune cerca fondi per la nuova scuola

La ditta incaricata di realizzare la nuova scuola elementare di San Donato in Poggio, nel Chianti fiorentino, è fallita e il Comune di Barberino Tavarnelle (Firenze) è costretto a rescindere il contratto e cercare soluzioni alternative. L'opera doveva essere costruita con una prevalenza di fondi ottenuti dal Pnrr ma c'è stato finora solo lo scavo del terreno.

Ora, per lo stop dovuto al fallimento della ditta, viene causato "il dimezzamento del cronoprogramma e dei tempi tecnici necessari alla realizzazione, che indicavano il 31 marzo 2026 come termine entro il quale costruire la nuova scuola e demolire la vecchia", quindi, spiega una nota, "il Comune non potrà procedere con l'indizione di una nuova gara e le fasi successive di attuazione previste dall'investimento, il cui valore complessivo è di 3,2 milioni di euro, di cui 2,4 milioni euro sostenuto dai fondi del Pnrr e 800mila euro finanziato dal Comune" con mezzi propri.

     
"Non è giusto che la comunità paghi per la grave inadempienza di un'impresa di costruzione - afferma il sindaco David Baroncelli - e non mi fermo di fronte al fallimento della ditta e al diniego del Governo, io continuo a cercare una soluzione". Da mesi l'azienda appaltatrice, "senza giustificazioni né comunicazioni, ha abbandonato il cantiere. E da qualche settimana è giunta la comunicazione ufficiale di fallimento".

       
"Come se non bastasse, al danno si aggiunge la beffa - prosegue Baroncelli - abbiamo chiesto aiuto allo Stato e lo Stato ce lo ha negato, è stato bocciato infatti dalla maggioranza al governo un emendamento presentato dalla parlamentare Simona Bonafè" del Pd "che chiedeva l'istituzione di un fondo pubblico, finalizzato al completamento di edifici pubblici previsti dal Pnrr e in particolare delle scuole, per uscire dalla tempistica improrogabile imposta dalla misura di finanziamento comunitaria. Il governo ha risposto picche, ha respinto l'emendamento che, se varato, avrebbe potuto concedere una proroga, dare una seconda chance ai comuni di piccole dimensioni come il nostro e favorire la ricerca di soluzioni alternative per portare avanti l'investimento e non perdere il finanziamento con fondi Pnrr".
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