AGGIORNAMENTO: I sindacati Fim, Fiom, Uilm, UglM registrano che dal tavolo al Mimit tenuto oggi con i manager di Beko Europe - primo incontro in assoluto -, la società che l'1 aprile ha rilevato siti ex Whirlpool Emea, "non è emersa la linea strategica industriale della Beko Europe e, con il quadro delineato, il rischio per la tenuta dei siti è alto", "non è sufficiente crescere nel mercato dei prodotti di bassa e media gamma". Linee di prodotto e fabbriche "purtroppo nel 2024 raggiungeranno livelli di saturazione molto bassi; sulla base di ciò Beko immagina di predisporre un piano industriale entro l'autunno con la dichiarata ambizione di diventare il primo produttore europeo", proseguono in una nota.
"Come sindacato abbiamo espresso l'esigenza di confrontarci con i vertici di Beko prima del varo del piano industriale definitivo - riportano Fim, Fiom, Uilm, UglM -, per far valere il punto di vista e i legittimi interessi dei lavoratori, offrendo collaborazione a patto che la nuova società opti per il rilancio dei siti ed escluda azioni traumatiche di licenziamento e di chiusura, che troppo spesso si accompagnano alle fusioni". Invece, è ancora la ricostruzione delle sigle dei metalmeccanici, "con rammarico registriamo che la direzione aziendale ha puntualizzato che il varo del piano industriale è di loro pertinenza e non ha fatto alcun riferimento a produzioni o investimenti da allocare in Italia".
Al Governo italiano i sindacati chiedono di" mantenere una forte attenzione su Beko/Whirlpool, e, oltre al rispetto delle prescrizione della Golden Power, di mettere in campo risorse a sostegno dell'industria per aiutare la sostenibilità dei siti produttivi italiani". Il Mimit ha preso "l'impegno di riconvocarci a settembre".
La Regione Toscana chiede un accordo quadro nazionale con Beko Europe alla luce di come è andato, oggi, il primo confronto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy sulle prospettive degli stabilimenti italiani ex Whirpool. Presenti le Regioni e i Comuni interessati, le organizzazioni sindacali e l'azienda. La Toscana è interessata per il sito di Siena, uno dei cinque in Italia ed era rappresentata da Valerio Fabiani, consigliere per il lavoro e le crisi aziendali di Eugenio Giani.
"Le attese per avere alcune prime indicazioni da parte dei manager turchi sono andate deluse", si afferma in una nota della Regione. "Beko Europe sostanzialmente si è limitata a fare una foto dell'esistente, senza chiarire intenzioni e prospettive per i siti italiani - ha riportato Fabiani -. Non possiamo permetterci di navigare a vista, specie in un comparto strategico come quello della produzione di elettrodomestici, a ad attendere il piano industriale che, ha chiarito l'azienda, arriverà in autunno".
Ora la Regione Toscana propone un accordo quadro "da sottoscrivere quanto prima in sede istituzionale" con il Mimit, le Regioni, i Comuni, le organizzazioni sindacali e Beko "per definire un percorso di avvicinamento al piano con alcuni chiari elementi di garanzia a tutela di lavoratori e siti". Un punto, quest'ultimo, che la Toscana fa valere con specifico riferimento allo stabilimento di Siena: "Servono intanto elementi di tutela e garanzia - conclude Fabiani -, il sito è già allo stremo e non può sopportare altri sacrifici".
"Come sindacato abbiamo espresso l'esigenza di confrontarci con i vertici di Beko prima del varo del piano industriale definitivo - riportano Fim, Fiom, Uilm, UglM -, per far valere il punto di vista e i legittimi interessi dei lavoratori, offrendo collaborazione a patto che la nuova società opti per il rilancio dei siti ed escluda azioni traumatiche di licenziamento e di chiusura, che troppo spesso si accompagnano alle fusioni". Invece, è ancora la ricostruzione delle sigle dei metalmeccanici, "con rammarico registriamo che la direzione aziendale ha puntualizzato che il varo del piano industriale è di loro pertinenza e non ha fatto alcun riferimento a produzioni o investimenti da allocare in Italia".
Al Governo italiano i sindacati chiedono di" mantenere una forte attenzione su Beko/Whirlpool, e, oltre al rispetto delle prescrizione della Golden Power, di mettere in campo risorse a sostegno dell'industria per aiutare la sostenibilità dei siti produttivi italiani". Il Mimit ha preso "l'impegno di riconvocarci a settembre".
La Regione Toscana chiede un accordo quadro nazionale con Beko Europe alla luce di come è andato, oggi, il primo confronto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy sulle prospettive degli stabilimenti italiani ex Whirpool. Presenti le Regioni e i Comuni interessati, le organizzazioni sindacali e l'azienda. La Toscana è interessata per il sito di Siena, uno dei cinque in Italia ed era rappresentata da Valerio Fabiani, consigliere per il lavoro e le crisi aziendali di Eugenio Giani.
"Le attese per avere alcune prime indicazioni da parte dei manager turchi sono andate deluse", si afferma in una nota della Regione. "Beko Europe sostanzialmente si è limitata a fare una foto dell'esistente, senza chiarire intenzioni e prospettive per i siti italiani - ha riportato Fabiani -. Non possiamo permetterci di navigare a vista, specie in un comparto strategico come quello della produzione di elettrodomestici, a ad attendere il piano industriale che, ha chiarito l'azienda, arriverà in autunno".
Ora la Regione Toscana propone un accordo quadro "da sottoscrivere quanto prima in sede istituzionale" con il Mimit, le Regioni, i Comuni, le organizzazioni sindacali e Beko "per definire un percorso di avvicinamento al piano con alcuni chiari elementi di garanzia a tutela di lavoratori e siti". Un punto, quest'ultimo, che la Toscana fa valere con specifico riferimento allo stabilimento di Siena: "Servono intanto elementi di tutela e garanzia - conclude Fabiani -, il sito è già allo stremo e non può sopportare altri sacrifici".
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