La Fiorentina vince senza esaltare. E arriva l’Inter

Chi vuole divertirsi vada al circo”, diceva Max Allegri a chi gli contestava che la sua Juventus vincesse giocando male (aspetto che finché vinceva stava in piedi, quando poi ha smesso di vincere un po’ meno, ma tant’è).

 
La Fiorentina di Raffaele Palladino ha ottenuto un altro successo non esaltando, forse neppure convincendo più di tanto, ma chi se ne importa. Col Pafos contavano i tre punti, come a Como, col Genoa, col Torino, col Verona e praticamente sempre. Obiettivo centrato, dunque, con un’altra vittoria che va a rimettere in piedi anche la situazione del girone di Conference League, in attesa dell’Inter.
 
Ultimamente la Fiorentina non ha granché divertito, ma ha sempre vinto (tranne che a Nicosia). Quasi sempre di corto muso, badando al sodo, portando via da campi come quello di Como, Marassi e Torino il massimo col minimo sforzo. Anche grazie al cinismo del suo attacco e al muro della propria difesa, da intendere come tutti i difensori più De Gea.
‘Il bello di esser brutti’ è proprio questo. Perché quando la Fiorentina è andata a Lecce e ne ha fatti 6 o ne ha dati 5 alla Roma, ha dimostrato di saper vincere giocando alla grande e divertendo. Cosa che, a dir la verità, spesso era accaduta anche ad altre fiorentine del passato, con una differenza: quando c’era da vincere gare sporche, lì spesso mancava. Quest’anno, invece, vincere gare sporche è divenuta quasi una specialità della casa. Ed è così che i viola hanno steso Lazio, Milan e tante altre, riuscendo a portare a casa il bottino pieno anche quando non si metteva tutto in discesa (come con Lecce e Roma).

Ecco, domenica arriva l’Inter al Franchi, in quello che a tutti gli effetti è definibile uno scontro diretto vista la situazione della classifica, coi viola e i nerazzurri a pari punti a meno 1 dal Napoli capolista. Scontro diretto per obiettivi inimmaginabili qualche settimana fa. Sarà una domenica da sogno. Chi tifa viola sta sognando. Non c’è nessuna voglia di svegliarsi. Ed è anche questo il bello di esser brutti, perché in pochi riescono a vincere essendo belli. Può capitare nella singola partita o per un periodo. Ma coloro che vincono i campionati o arrivano in zone altissime di classifica lo fanno alternando gare bellissime e giocate bene a tante altre un po’ meno belle, ma in cui arrivano comunque punti pesanti. E questo è il caso di questa Fiorentina. Sperando che i sogni di gloria proseguano ancora a lungo.
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