L'ordigno rudimentale piazzato davanti alla libreria Il Bargello di Firenze, attività commerciale ritenuta vicina a Casapound, esplose la notte di Capodanno 2017 mentre l'artificiere della polizia "senza protezione, stava cercando di disinnescarlo dopo che la bomba era stata spostata da un altro poliziotto". E' quanto precisa l'avvocato Sauro Poli all'indomani della notizia dell'arresto in Spagna del suo assistito, Salvatore Vespertino, il 38enne di origine sarde, condannato a 8 anni per il ferimento dell'artificiere che ha perso una mano e un occhio a causa dell'esplosione dell'ordigno.
"La condanna definitiva a carico di Vespertino - aggiunge il legale - scaturisce, come per quella a carico dell'altro coimputato, non perché è stato dimostrato che lui ha collocato l'ordigno ma per le tracce di dna trovate sui resti della bomba, insieme a quelle della vittima e di altri due contributori rimasti anonimi. Le sentenze non hanno mai chiarito il modo in cui il Vespertino abbia lasciato queste tracce di dna su una parte del confezionamento dell'ordigno".
"La condanna definitiva a carico di Vespertino - aggiunge il legale - scaturisce, come per quella a carico dell'altro coimputato, non perché è stato dimostrato che lui ha collocato l'ordigno ma per le tracce di dna trovate sui resti della bomba, insieme a quelle della vittima e di altri due contributori rimasti anonimi. Le sentenze non hanno mai chiarito il modo in cui il Vespertino abbia lasciato queste tracce di dna su una parte del confezionamento dell'ordigno".
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