Presidio questo pomeriggio davanti alla Prefettura a Firenze, in via Cavour, a due passi dal Duomo, in concomitanza e in solidarietà con lo sciopero e la manifestazione promossa a Latina per Satnam Singh, il bracciante indiano di 31 anni morto dopo esser stato abbandonato davanti casa dal proprietario dell'azienda agricola nella quale poco prima aveva perso il braccio destro in un incidente sul lavoro. Tra i presenti alla manifestazione anche Waqar Khalid, 34 anni, pakistano, alle spalle una storia di immigrazione, sfruttamento ed emancipazione: ora lavora per la Cgil come mediatore culturale per intercettare i lavoratori stranieri a rischio sfruttamento che hanno bisogno di assistenza. In via Cavour, al presidio, è passata anche Sara Funaro, candidata a sindaco di Firenze e l'assessore comunale uscente Andrea Giorgio.
La manifestazione è stata promossa da Cgil, Arci, AltroDiritto, Oxfam, Florence Must Act, Nosotras, Cat, Consorzio Metropoli, Anelli Mancanti, Medu, Msna, Limo, Progetto Arcobaleno, Cospe, Progetto Accoglienza, Il Girasole, Consorzio Coeso, Libera, Associazione dei Senegalesi di Firenze e Circondario, Associazione del Honduras, Associazione Colombia, Njinga Mbande Aps. "Non è accettabile - spiegano - perdere la vita sul lavoro, addirittura per omissione di soccorso in una condizione di barbarie e sfruttamento lavorativo. Basta con lo sfruttamento lavorativo e basta con le politiche e le norme che costringono i migranti in una condizione di irregolarità e ricattabilità".
"Anche a Firenze - afferma la Cgil fiorentina - sono in crescita fenomeni di sfruttamento lavorativo che interessano non solo l'agricoltura ma anche i settori manufatturieri, il terziario, la logistica. Occorre un massiccio intervento delle Istituzioni e delle forze ispettive di concerto con le organizzazioni sindacali e le associazioni impegnate in progetti di contrasto allo sfruttamento lavorativo. Ciononostante è evidente che la priorità è modificare le norme che costringono i migranti in una condizione di estrema ricattabilità e vulnerabilità, privandoli di un ingresso regolare e del permesso di soggiorno, per sottrarli da queste nuove forme di schiavitù".
La manifestazione è stata promossa da Cgil, Arci, AltroDiritto, Oxfam, Florence Must Act, Nosotras, Cat, Consorzio Metropoli, Anelli Mancanti, Medu, Msna, Limo, Progetto Arcobaleno, Cospe, Progetto Accoglienza, Il Girasole, Consorzio Coeso, Libera, Associazione dei Senegalesi di Firenze e Circondario, Associazione del Honduras, Associazione Colombia, Njinga Mbande Aps. "Non è accettabile - spiegano - perdere la vita sul lavoro, addirittura per omissione di soccorso in una condizione di barbarie e sfruttamento lavorativo. Basta con lo sfruttamento lavorativo e basta con le politiche e le norme che costringono i migranti in una condizione di irregolarità e ricattabilità".
"Anche a Firenze - afferma la Cgil fiorentina - sono in crescita fenomeni di sfruttamento lavorativo che interessano non solo l'agricoltura ma anche i settori manufatturieri, il terziario, la logistica. Occorre un massiccio intervento delle Istituzioni e delle forze ispettive di concerto con le organizzazioni sindacali e le associazioni impegnate in progetti di contrasto allo sfruttamento lavorativo. Ciononostante è evidente che la priorità è modificare le norme che costringono i migranti in una condizione di estrema ricattabilità e vulnerabilità, privandoli di un ingresso regolare e del permesso di soggiorno, per sottrarli da queste nuove forme di schiavitù".
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