Troppo rumore per i lavori alla cabina elettrica Enel al Sodo, in via Chiuso dei Pazzi, e così il parroco della chiesa di San Pio X scrive al Comune. Una lettera che è stata diffusa sui canali social dall'Osservatorio Quartiere 5 che si sta battendo contro il sito scelto per la realizzazione della cabina, non distante da due Ville Medicee.
"I lavori dell'Enel stanno procedendo spediti. A dispetto di tutte le garanzie di legge per gli abitanti circostanti", le parole di don Andrea Menestrina che lamenta un "rumore forte e continuativo" e le "vibrazioni dalle 7 alle 17 che impediscono di dormire, studiare e tenere riunioni in canonica. Le denunce fatte finora all'Arpat non hanno trovato risposta. Immagino che i controlli saranno fatti a cantiere chiuso, fra qualche mese. Ho già dovuto ricorrere ripetutamente all'ospitalità di familiari dall'altra parte di Firenze".
Il parroco nella lettera all'amministrazione sottolinea come "i propositi sbandierati nella recente campagna elettorale" siano stati disattesi. "Aver trascurato o forse ignorato i dati sull'equilibrio idrogeologico già molto precario di questo territorio, aver ignorato e stracciato i piani regolatori dei decenni passati volti a salvaguardare il verde pubblico, avere parimenti ignorato ripetutamente le zone di rispetto paesaggistico Unesco, avere rinnegato la promessa di ascoltare i cittadini, sono tutte cose che vi alienano il consenso politico, ma soprattutto allontanano il cittadino dal senso civico stesso".
"Oltre ai disagi procurati dall'inquinamento acustico - ribadisce ancora don Andrea Menestrina - ben superiori a quelli consentiti dalla legge, ma le verifiche verranno fatte ovviamente fuori tempo massimo, mi preoccupa molto l'avere ignorato lo stato idrogeologico già rivelatosi problematico con l'allagamento dei locali parrocchiali due anni fa. A chi si potranno chiedere risarcimenti quando, nonostante le spese ingenti sostenute dalla parrocchia allora per allestire un sistema di pompe per la gestione dell'acqua, andremo nuovamente sott'acqua? Alla Regione, al Comune, al Quartiere, ad Arpat all'Enel, all'Ente di bonifica della Piana?".
"I lavori dell'Enel stanno procedendo spediti. A dispetto di tutte le garanzie di legge per gli abitanti circostanti", le parole di don Andrea Menestrina che lamenta un "rumore forte e continuativo" e le "vibrazioni dalle 7 alle 17 che impediscono di dormire, studiare e tenere riunioni in canonica. Le denunce fatte finora all'Arpat non hanno trovato risposta. Immagino che i controlli saranno fatti a cantiere chiuso, fra qualche mese. Ho già dovuto ricorrere ripetutamente all'ospitalità di familiari dall'altra parte di Firenze".
Il parroco nella lettera all'amministrazione sottolinea come "i propositi sbandierati nella recente campagna elettorale" siano stati disattesi. "Aver trascurato o forse ignorato i dati sull'equilibrio idrogeologico già molto precario di questo territorio, aver ignorato e stracciato i piani regolatori dei decenni passati volti a salvaguardare il verde pubblico, avere parimenti ignorato ripetutamente le zone di rispetto paesaggistico Unesco, avere rinnegato la promessa di ascoltare i cittadini, sono tutte cose che vi alienano il consenso politico, ma soprattutto allontanano il cittadino dal senso civico stesso".
"Oltre ai disagi procurati dall'inquinamento acustico - ribadisce ancora don Andrea Menestrina - ben superiori a quelli consentiti dalla legge, ma le verifiche verranno fatte ovviamente fuori tempo massimo, mi preoccupa molto l'avere ignorato lo stato idrogeologico già rivelatosi problematico con l'allagamento dei locali parrocchiali due anni fa. A chi si potranno chiedere risarcimenti quando, nonostante le spese ingenti sostenute dalla parrocchia allora per allestire un sistema di pompe per la gestione dell'acqua, andremo nuovamente sott'acqua? Alla Regione, al Comune, al Quartiere, ad Arpat all'Enel, all'Ente di bonifica della Piana?".
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