L’incidente di lunedì 9 dicembre è stato solo l’ultimo di una serie di sinistri che nel corso degli ultimi ventiquattro anni hanno interessato il deposito di Calenzano.
Come racconta questa mattina La Nazione, però, nessuno degli avvenimenti accaduti dal 2000 ad oggi aveva avuto conseguenze, di qualunque entità, per persone o cose, e tutti erano stati risolti immediatamente.
Risale al 2000 un principio di incendio causato da un cortocircuito durante la manutenzione dello strumento per la termosorveglianza, che però non generò fiamme, mentre nel 2001, a causa di un mozzicone di sigaretta gettato nel cestino della carta, le fiamme si sprigionarono, ma l’immediato intervento delle persone nei paraggi, che chiusero il cestino impedendo alle fiamme di respirare, sventò qualunque rischio di conseguenze peggiori; infine nel 2004, alcune scintille scaturite da un attrezzo da taglio diedero fuoco a dei ciuffi d’erba vicini, che presero fuoco, ma anche stavolta non ci furono conseguenze.
Nel 2015 fu invece il vento forte a rischiare di causare un incidente importante, quando violente raffiche riuscirono ad abbattere il muro perimetrale, e pochi mesi dopo si verificò lo sversamento di Diesel+ a causa di un urto.
L’ultimo incidente, senza conseguenze, si verificò invece nel 2016, quando si verificò lo sversamento di gasolio che però fu tempestivamente bloccato dall’autista, che attivò la sospensione del carico.
Tutti gli incidenti sono stati segnalati all’Ispra, l’istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale.
Come racconta questa mattina La Nazione, però, nessuno degli avvenimenti accaduti dal 2000 ad oggi aveva avuto conseguenze, di qualunque entità, per persone o cose, e tutti erano stati risolti immediatamente.
Risale al 2000 un principio di incendio causato da un cortocircuito durante la manutenzione dello strumento per la termosorveglianza, che però non generò fiamme, mentre nel 2001, a causa di un mozzicone di sigaretta gettato nel cestino della carta, le fiamme si sprigionarono, ma l’immediato intervento delle persone nei paraggi, che chiusero il cestino impedendo alle fiamme di respirare, sventò qualunque rischio di conseguenze peggiori; infine nel 2004, alcune scintille scaturite da un attrezzo da taglio diedero fuoco a dei ciuffi d’erba vicini, che presero fuoco, ma anche stavolta non ci furono conseguenze.
Nel 2015 fu invece il vento forte a rischiare di causare un incidente importante, quando violente raffiche riuscirono ad abbattere il muro perimetrale, e pochi mesi dopo si verificò lo sversamento di Diesel+ a causa di un urto.
L’ultimo incidente, senza conseguenze, si verificò invece nel 2016, quando si verificò lo sversamento di gasolio che però fu tempestivamente bloccato dall’autista, che attivò la sospensione del carico.
Tutti gli incidenti sono stati segnalati all’Ispra, l’istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale.
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