Il 30 gennaio si svolgerà l'ultimo sopralluogo "che consentirà ai consulenti tecnici nominati" dalla procura di Prato, "di ultimare i loro elaborati per individuare le cause del disastro. Sono stati e verranno effettuati perquisizioni, ispezioni e sequestri per consentire di individuare eventuali posizioni di garanzia e responsabilità in relazione ai fatti verificatisi".
E' quanto si spiega in una nota diffusa dal procuratore di Prato Luca Tescaroli per l'inchiesta sull'esplosione al deposito Eni di Calenzano (Firenze) avvenuta il 8 dicembre scorso.
Il disastro ha causato la morte di cinque persone e "il ferimento di ventotto individui - così sempre la procura -. Dieci risultano avere subito le lesioni all'interno del deposito, presenti in quanto dipendenti diretti di Eni o di imprese che stavano svolgendo attività" presso il "deposito Eni o per conto di Eni. Due dei feriti continuano a essere in coma farmacologico essendo intubati e in pericolo di vita. I sanitari stanno procedendo alle manovre finalizzate al loro risveglio, sempre che sia possibile".
Il procuratore ricorda inoltre che le indagini sono "nutrite del prezioso apporto" dei carabinieri "del nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Firenze, degli appartenenti all'ufficio prevenzione, infortuni e sicurezza sui luoghi del lavoro dell'Ausl Toscana centro Calenzano e Prato e dei vigili del fuoco del comando provinciale di Firenze. Quest'ultimo reparto sta assicurando dal 9 dicembre la custodia e la vigilanza del deposito Eni, attività che assicurerà sino al 30 gennaio 2025, data individuata per l'ultimo sopralluogo"
E' quanto si spiega in una nota diffusa dal procuratore di Prato Luca Tescaroli per l'inchiesta sull'esplosione al deposito Eni di Calenzano (Firenze) avvenuta il 8 dicembre scorso.
Il disastro ha causato la morte di cinque persone e "il ferimento di ventotto individui - così sempre la procura -. Dieci risultano avere subito le lesioni all'interno del deposito, presenti in quanto dipendenti diretti di Eni o di imprese che stavano svolgendo attività" presso il "deposito Eni o per conto di Eni. Due dei feriti continuano a essere in coma farmacologico essendo intubati e in pericolo di vita. I sanitari stanno procedendo alle manovre finalizzate al loro risveglio, sempre che sia possibile".
Il procuratore ricorda inoltre che le indagini sono "nutrite del prezioso apporto" dei carabinieri "del nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Firenze, degli appartenenti all'ufficio prevenzione, infortuni e sicurezza sui luoghi del lavoro dell'Ausl Toscana centro Calenzano e Prato e dei vigili del fuoco del comando provinciale di Firenze. Quest'ultimo reparto sta assicurando dal 9 dicembre la custodia e la vigilanza del deposito Eni, attività che assicurerà sino al 30 gennaio 2025, data individuata per l'ultimo sopralluogo"
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