La sciagura di Calenzano ha riaperto la discussione sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro, che già a febbraio, con la tragedia del crollo di via Mariti, aveva conquistato risalto nazionale.
Come ha spiegato in un’intervista al quotidiano La Nazione Firenze Andrea Alfani, titolare della ditta Elettromeccanica Petroli di Firenze ma precedentemente dipendente del deposito Eni a Calenzano, i rischi connessi all’attività sono molteplici.
“Fin dal 2000 negli impianti di carburante ci sono sistemi che recuperano il vapore che si sprigiona dalle fasi di carico e scarico dei camion, e che quindi dovrebbero ridurre i rischi di incidenti come quello avvenuto a Calenzano. Tuttavia le regole sulla sicurezza sono molto stringenti, a cominciare dal fatto che si deve indossare degli indumenti ignifughi e utilizzare attrezzi di rame che, a contatto con il ferro, non fanno scintille” spiega al quotidiano.
Non solo, ma nei pressi delle aree di carico e scarico sono anche vietate le sigarette, comprese quelle elettroniche, e i cellulari devono essere spenti.
“C’era sicuramente del vapore che per qualche causa ha scatenato una scintilla” dice Alfani.
Nel corso degli anni le regole di sicurezza sono state aggiornate e rese più stringenti, ma come spiega Alfani “una cosa sono le regole per la sicurezza e una cosa è rispettarle, anche se io non mi sono mai sentito in pericolo nel deposito di Calenzano”.
Come ha spiegato in un’intervista al quotidiano La Nazione Firenze Andrea Alfani, titolare della ditta Elettromeccanica Petroli di Firenze ma precedentemente dipendente del deposito Eni a Calenzano, i rischi connessi all’attività sono molteplici.
“Fin dal 2000 negli impianti di carburante ci sono sistemi che recuperano il vapore che si sprigiona dalle fasi di carico e scarico dei camion, e che quindi dovrebbero ridurre i rischi di incidenti come quello avvenuto a Calenzano. Tuttavia le regole sulla sicurezza sono molto stringenti, a cominciare dal fatto che si deve indossare degli indumenti ignifughi e utilizzare attrezzi di rame che, a contatto con il ferro, non fanno scintille” spiega al quotidiano.
Non solo, ma nei pressi delle aree di carico e scarico sono anche vietate le sigarette, comprese quelle elettroniche, e i cellulari devono essere spenti.
“C’era sicuramente del vapore che per qualche causa ha scatenato una scintilla” dice Alfani.
Nel corso degli anni le regole di sicurezza sono state aggiornate e rese più stringenti, ma come spiega Alfani “una cosa sono le regole per la sicurezza e una cosa è rispettarle, anche se io non mi sono mai sentito in pericolo nel deposito di Calenzano”.
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