"Si aiutavano molto questi ragazzi in difficoltà. Quando si parla di Forteto si parla di persone che stanno profondamente male". Lo ha detto Rodolfo Fiesoli, fondatore della comunità Il Forteto, in audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sullo scandalo degli abusi avvenuti nella comunità in provincia di Firenze.
"Avevamo tante responsabilità civili e penali al Forteto" ha detto aggiungendo "Mi trovavo molto bene" ha detto l'84enne condannato a 14 anni e 10 mesi per violenze e maltrattamenti.
Fiesoli ha anche affermato: "Sono venuti a trovarmi politici e magistrati. Sono diventato amico di diverse persone al Forteto".
Quanto ai minori ospiti della comunità ha spiegato: "Erano affidati dal Tribunale dei minori ed erano felici di stare con noi. C'era un'affettività molto piacevole. Ci davano bambini in affidamento provvisorio".
E alla domanda se ci sia stato un complotto ha risposto: "Non c'è mai stato un complotto al Forteto".
Nel corso dell'audizione Fiesoli ha speso elogi per i magistrati minorili del tribunale di Firenze, Andrea Sodi e Piero Tony; nessuna conoscenza - fra i nomi che gli hanno proposto - di persone coinvolte a vario titolo nella vicenda del Mostro; niente nomi di politici che andavano alla comunità di Vicchio del Mugello a parte quello di un ex sindaco a Vicchio.
Fiesoli era accompagnato dalla Croce Rossa, sta scontando la pena in detenzione domiciliare in una rsa di Padova e un mese fa aveva rifiutato di presentarsi alla Commissione. Ha risposto con voce incerta, a volte sembrava non aver compreso le domande, ma quando gli hanno ricordato delle accuse degli abusi ai bambini si è ribellato. "Non è vero nulla, sono bischerate, stai zitta, non dire c...e", ha detto a voce alta.
Sul rapporto del Forteto con l'esterno, Fiesoli ha confermato le visite di "politici e magistrati, hai voglia quanti - ha detto - sono venuti a trovarci, qualcheduno raccontava la sua storia, ci garba di stare ad ascoltare queste persone e io sono contento di stare con loro. Nomi…? Sono diventato amico di diverse persone".
"Ci affidavano i bambini di famiglie disagiate dal tribunale dei minori e sono felici di stare fra noi - ha spiegato - I bambini erano tutti in affidamento provvisorio del tribunale dei minori" di Firenze.
"Conosceva i magistrati del tribunale dei minori, può fare nomi?", gli è stato chiesto.
"Sì, hai voglia, ne conosco diversi... Piero Tony", che ne è stato a suo tempo presidente, "me lo ricordo benissimo, ha fatto provvedimenti meravigliosi - ha detto Fiesoli -, perché ha spiegato le cose come stanno, le situazioni di difficoltà, difficili e complesse" dei ragazzi affidati. "Tony lavorava con me. Aiutava i ragazzi a stare bene", ha anche detto Fiesoli.
"Si facevano i confronti la sera, i bambini erano contenti dopo i confronti. Si facevano in una stanza, durante il giorno se c'era stato qualche battibecco la sera si risolveva".
La Commissione chiede se Tony parlasse coi minori. "Parlava coi bambini al Forteto?". "Certo - ha risposto Fiesoli -. Sono andati insieme con diverse conferenze e hanno imparato a stare bene. Io non c'ero, c'era altra gente… Io domandavo agli assistenti sociali e al tribunale se i ragazzi stavano meglio. Loro ragionavano", parlavano, "con Piero Tony, e Tony ne discuteva con me".
A Fiesoli viene chiesto di un altro magistrato minorile, Andrea Sodi. "Sodi era contento di venire al Forteto, mangiava da noi, stava di molto bene da noi. Due volte la settimana veniva a mangiare al Forteto. Veniva spesso al Forteto", ha detto confermando la frequentazione con la comunità di questo altro magistrato fiorentino.
Fiesoli però nell'audizione ha mostrato anche di non ricordarsi circostanze importanti, come il suo arresto nel 1978, o di esser stato processato anche in anni più recenti, nel 2015, neppure di sapere del commissariamento del Forteto e della messa in liquidazione coatta della cooperativa, questi ultimi fatti più recenti. Gli confermano che nel 1978 fu arrestato e che nel 1979 il tribunale dei minori continuava ad affidargli bambini, come poi è stato per decenni successivi.
"Perché hanno continuato?", gli viene chiesto. "Il rapporto coi magistrati permetteva di proseguire gli affidamenti", è stato detto.
In una fase dell'audizione gli elencano una serie di nomi di indagati nell'inchiesta sul Mostro facendogli presente che il suo nome era fra i tanti nell'elenco dei sospetti della Sam, la Squadra anti mostro che indagava negli anni '80. A brevi domande distinte, uno dopo l'altro, se conoscesse il medico Francesco Caccamo, l'ex legionario Giampiero Vigilanti, Pietro Brini (questo soggetto per telefonate minatorie fatte dal Forteto all'estetista di Foligno da cui scaturì la pista 'Narducci'), il farmacista Calamandrei, il medico Narducci ("Questo nome non mi dice niente"), Fiesoli ha sempre risposto in modo secco "No, non lo conosco".
Ha detto di aver conosciuto il magistrato Pier Luigi Vigna - "Sì, era bravo, era meraviglioso, non è mai venuto al Forteto, l'ho conosciuto in tribunale" -, e sull'ipotesi di un filo che unirebbe i delitti delle coppiette sulle colline di Firenze al Forteto ha detto: "Io non ho mai conosciuto né saputo niente del Mostro e di nessuno che" al Forteto "ci fosse a dire del Mostro, mai sentito parlare…".
Sui politici ha risposto che "sono venuti a trovarci assessori comunali e regionali, si aveva da discutere di tante cose, di tanti rapporti", "i servizi sociali venivano tutti i giorni, gli assistenti sociali. Facevano i controlli, c'erano persone in difficoltà, che non ragionavano. Parlavano anche con me, con gli assessori comunali". Fiesoli ha confermato il ricordo dell'invito avuto per l'evento Tedx 2011 in Palazzo Vecchio, per le sue idee innovative per i giovani, chiamato a parlarne con Matteo Renzi e l'assessore Titta Meucci: "era l'idea di vivere e gioire insieme della relazione con gli ultimi - ha detto alla Commissione - Ultimi che non sapevano ragionare, parlare, nulla…".
Tra i sindaci del Mugello cita quello di Vicchio che gli conferì il Giotto d'oro 2003. "Alessandro Bolognesi me lo ricordo, lo dette a me questo premio, era sindaco. L'ho incontrato sempre per discutere dei minori, lui discuteva con me e con gli altri componenti del Forteto". Veniva da lei a discutere di affidamenti al Forteto? "Sì, brava, meravigliosamente", ha confermato a una commissaria.
"Avevamo tante responsabilità civili e penali al Forteto" ha detto aggiungendo "Mi trovavo molto bene" ha detto l'84enne condannato a 14 anni e 10 mesi per violenze e maltrattamenti.
Fiesoli ha anche affermato: "Sono venuti a trovarmi politici e magistrati. Sono diventato amico di diverse persone al Forteto".
Quanto ai minori ospiti della comunità ha spiegato: "Erano affidati dal Tribunale dei minori ed erano felici di stare con noi. C'era un'affettività molto piacevole. Ci davano bambini in affidamento provvisorio".
E alla domanda se ci sia stato un complotto ha risposto: "Non c'è mai stato un complotto al Forteto".
Nel corso dell'audizione Fiesoli ha speso elogi per i magistrati minorili del tribunale di Firenze, Andrea Sodi e Piero Tony; nessuna conoscenza - fra i nomi che gli hanno proposto - di persone coinvolte a vario titolo nella vicenda del Mostro; niente nomi di politici che andavano alla comunità di Vicchio del Mugello a parte quello di un ex sindaco a Vicchio.
Fiesoli era accompagnato dalla Croce Rossa, sta scontando la pena in detenzione domiciliare in una rsa di Padova e un mese fa aveva rifiutato di presentarsi alla Commissione. Ha risposto con voce incerta, a volte sembrava non aver compreso le domande, ma quando gli hanno ricordato delle accuse degli abusi ai bambini si è ribellato. "Non è vero nulla, sono bischerate, stai zitta, non dire c...e", ha detto a voce alta.
Sul rapporto del Forteto con l'esterno, Fiesoli ha confermato le visite di "politici e magistrati, hai voglia quanti - ha detto - sono venuti a trovarci, qualcheduno raccontava la sua storia, ci garba di stare ad ascoltare queste persone e io sono contento di stare con loro. Nomi…? Sono diventato amico di diverse persone".
"Ci affidavano i bambini di famiglie disagiate dal tribunale dei minori e sono felici di stare fra noi - ha spiegato - I bambini erano tutti in affidamento provvisorio del tribunale dei minori" di Firenze.
"Conosceva i magistrati del tribunale dei minori, può fare nomi?", gli è stato chiesto.
"Sì, hai voglia, ne conosco diversi... Piero Tony", che ne è stato a suo tempo presidente, "me lo ricordo benissimo, ha fatto provvedimenti meravigliosi - ha detto Fiesoli -, perché ha spiegato le cose come stanno, le situazioni di difficoltà, difficili e complesse" dei ragazzi affidati. "Tony lavorava con me. Aiutava i ragazzi a stare bene", ha anche detto Fiesoli.
"Si facevano i confronti la sera, i bambini erano contenti dopo i confronti. Si facevano in una stanza, durante il giorno se c'era stato qualche battibecco la sera si risolveva".
La Commissione chiede se Tony parlasse coi minori. "Parlava coi bambini al Forteto?". "Certo - ha risposto Fiesoli -. Sono andati insieme con diverse conferenze e hanno imparato a stare bene. Io non c'ero, c'era altra gente… Io domandavo agli assistenti sociali e al tribunale se i ragazzi stavano meglio. Loro ragionavano", parlavano, "con Piero Tony, e Tony ne discuteva con me".
A Fiesoli viene chiesto di un altro magistrato minorile, Andrea Sodi. "Sodi era contento di venire al Forteto, mangiava da noi, stava di molto bene da noi. Due volte la settimana veniva a mangiare al Forteto. Veniva spesso al Forteto", ha detto confermando la frequentazione con la comunità di questo altro magistrato fiorentino.
Fiesoli però nell'audizione ha mostrato anche di non ricordarsi circostanze importanti, come il suo arresto nel 1978, o di esser stato processato anche in anni più recenti, nel 2015, neppure di sapere del commissariamento del Forteto e della messa in liquidazione coatta della cooperativa, questi ultimi fatti più recenti. Gli confermano che nel 1978 fu arrestato e che nel 1979 il tribunale dei minori continuava ad affidargli bambini, come poi è stato per decenni successivi.
"Perché hanno continuato?", gli viene chiesto. "Il rapporto coi magistrati permetteva di proseguire gli affidamenti", è stato detto.
In una fase dell'audizione gli elencano una serie di nomi di indagati nell'inchiesta sul Mostro facendogli presente che il suo nome era fra i tanti nell'elenco dei sospetti della Sam, la Squadra anti mostro che indagava negli anni '80. A brevi domande distinte, uno dopo l'altro, se conoscesse il medico Francesco Caccamo, l'ex legionario Giampiero Vigilanti, Pietro Brini (questo soggetto per telefonate minatorie fatte dal Forteto all'estetista di Foligno da cui scaturì la pista 'Narducci'), il farmacista Calamandrei, il medico Narducci ("Questo nome non mi dice niente"), Fiesoli ha sempre risposto in modo secco "No, non lo conosco".
Ha detto di aver conosciuto il magistrato Pier Luigi Vigna - "Sì, era bravo, era meraviglioso, non è mai venuto al Forteto, l'ho conosciuto in tribunale" -, e sull'ipotesi di un filo che unirebbe i delitti delle coppiette sulle colline di Firenze al Forteto ha detto: "Io non ho mai conosciuto né saputo niente del Mostro e di nessuno che" al Forteto "ci fosse a dire del Mostro, mai sentito parlare…".
Sui politici ha risposto che "sono venuti a trovarci assessori comunali e regionali, si aveva da discutere di tante cose, di tanti rapporti", "i servizi sociali venivano tutti i giorni, gli assistenti sociali. Facevano i controlli, c'erano persone in difficoltà, che non ragionavano. Parlavano anche con me, con gli assessori comunali". Fiesoli ha confermato il ricordo dell'invito avuto per l'evento Tedx 2011 in Palazzo Vecchio, per le sue idee innovative per i giovani, chiamato a parlarne con Matteo Renzi e l'assessore Titta Meucci: "era l'idea di vivere e gioire insieme della relazione con gli ultimi - ha detto alla Commissione - Ultimi che non sapevano ragionare, parlare, nulla…".
Tra i sindaci del Mugello cita quello di Vicchio che gli conferì il Giotto d'oro 2003. "Alessandro Bolognesi me lo ricordo, lo dette a me questo premio, era sindaco. L'ho incontrato sempre per discutere dei minori, lui discuteva con me e con gli altri componenti del Forteto". Veniva da lei a discutere di affidamenti al Forteto? "Sì, brava, meravigliosamente", ha confermato a una commissaria.
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