Il centrocampista verso il non riscatto

Salvo ripensamenti last minute, tutto porta a pensare che Danilo Cataldi sia destinato a far ritorno a Roma, sponda Lazio. Il cartellino del centrocampista classe 1994, dunque, non verrà riscattato dalla Fiorentina nonostante un diritto fissato a 4 milioni di euro. Cifra tutt’altro che proibitiva.
 
Non solo per le doti tecniche e tattiche che di Cataldi non abbiamo certamente scoperto nell’annata passata a Firenze, ma anche per quelle umane che, invece, non erano note ai più. Ma tant’è. Quell’esperienza e leadership che la Fiorentina perderà lasciando andar via l’esperto centrocampista la acquisirà con Pioli. Forse poggio e buca non faranno proprio piano, ma poco ci manca. Anche perché, ad oggi, con la permanenza di De Gea (con rinnovo) e l’innesto di Dzeko, dal punto di vista della saggezza ci siamo.
 
Tra le ragioni di tale decisione ha probabilmente inciso il ripetersi di problemi fisici che ne hanno limitato l’impiego. Su tutti lo stop a Siviglia, dopo giorni in cui già non era al meglio. Facendo il conto della serva, Cataldi ha collezionato 33 presenze totali sulle 49 che avrebbe potuto giocare (era ancora alla Lazio nelle prime due giornate di Serie A e nel playoff di Conference), arrivando a 2049’ totali sui 4620’ che avrebbe potuto giocare. Neanche la metà, dunque, minuto più minuto meno.
 
Considerando poi l’aspetto tattico, se (come ad oggi sembra più probabile) con Pioli la Fiorentina dovesse ripartire dal 3-5-2, la mediana avrebbe bisogno di un regista classico, un play vero, forte, affidabile e continuo. Non Cataldi, più mediano che regista. Comprando un profilo tipo Bennacer, Fagioli tornerebbe al ruolo di mezz’ala, con compiti di costruzione (soprattutto in avanti) e Mandragora potrebbe continuare a fare quello che ha fatto nella seconda parte della scorsa stagione, ovvero inserirsi (proprio da quando Palladino ha virato verso la mediana a tre). Poi ci sono Richardson e Ndour, da valutare, col rientro alla base di Amatucci e Bianco. Tutti profili che Pioli dovrà valutare attentamente. Attenzione: se Cataldi dovesse restare, non ci sarebbe certo di che strapparsi i capelli. Così come se dovesse andar via.
 
Tempo e modo per fare un bel centrocampo ce n’è. Basta avere le idee chiare. E, nel dubbio, rinnovare il contratto a Mandragora potrebbe essere un altro buon punto di ripartenza. Non sarà certo un fenomeno Rolly, ma se accompagnato da buona salute come nella passata stagione e coi compiti giusti, può dire la sua. Magari non per giocare 50 o 60 partite, tutte dal 1’ al 90’, ma con la crescita che ha evidenziato l’anno scorso mai dire mai. Tornando alla premessa, intanto, Cataldi viaggia verso il ritorno a casa.
 
Peccato, visto che a quelle cifre…forse forse, si poteva pure tenerlo qui.



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