“Credo nel lavoro di squadra. Voglio essere il presidente di tutti”

Massimo Manetti, esponente di Confesercenti, titolare di una storica macelleria all'interno del Mercato Centrale di Firenze, è il nuovo presidente della Camera di commercio di Firenze.
    
Manetti è stato eletto nella seduta odierna del consiglio camerale dopo il niente di fatto di ieri, quando Manetti non ha raggiunto il quorum richiesto (maggioranza qualificata dei due terzi) per l'elezione. Oggi, alla presenza di tutti e 25 i consiglieri, Manetti è stato eletto con 18 voti (sette voti di astensione). Per la terza votazione è sufficiente la maggioranza semplice (13 voti su 25). Quella di Manetti è l'unica candidatura presentata ed è stato sostenuto da Confesercenti, Confcommercio, Cna, Confartigianato e Coldiretti. Manetti è anche presidente del Consorzio Mercato Centrale di
Firenze e presidente di PromoFirenze, azienda speciale della Camera di commercio di Firenze per lo sviluppo delle Pmi.
    
"Mi fa piacere vedere un clima diverso - ha detto Manetti dopo l'elezione - si respira quello che ci deve essere in questa camera, ci vuole unità. Ringrazio Leonardo Bassilichi e ringrazio Confindustria che ha dimostrato responsabilità. Credo molto nelle istituzioni, la Camera deve rappresentare tutte le imprese. C'è bisogno di lavorare e se non si lavora tutti insieme non si va da nessuna parte. Credo nel lavoro di squadra, nel lavoro di ognuno, avrò bisogno dell'aiuto di tutti. Ognuno di noi può dare un contributo, credo molto nel valore umano e qui dentro c'è tanto valore umano da poter dare. Io voglio essere il presidente di tutti, voglio lavorare per dare valore alla Camera, alle imprese e per dare valore alla città".

Massimo Manetti, 62 anni, discendente di una lunga tradizione familiare di macellai iniziata nel 1892, succede alla guida della Camera di commercio di Firenze a Leonardo Bassilichi, che è stato in carica per 10 anni.

Aprendo i lavori del consiglio camerale, il presidente di Confindustria Toscana Centro Costa, Maurizio Bigazzi ha detto che "ieri, per dovere istituzionale, Confindustria era qui presente se no non si sarebbe potuto costituire nessun organo".

Poi ha preso la parola il presidente uscente Bassilichi che ha ricordato quanto scritto nello statuto ovvero la necessità di garantire "gli interessi generali dell'intera comunità economica fiorentina. E' quello che abbiamo fatto insieme nei dieci anni passati. Ed è quello che dobbiamo continuare a fare insieme: senza differenze fra settori; o fra micro, piccole, medie o grandi imprese. La figura del presidente è la sintesi di questa visione e non può essere una visione di parte".    

"La mia disponibilità ad un nuovo mandato - ha aggiunto Bassilichi, che è anche vicepresidente di Unioncamere - era legata a queste premesse, premesse di unità. Ed è venuta meno con il venir meno di queste premesse. Peraltro il mio nome non ci doveva neppure essere. Avevo già fatto dieci anni. E la mia disponibilità c'è stata solo perché tutti me lo avevano chiesto, non perché l'avessi voluto io. La mia candidatura quindi da lunedì non esiste più".

Bassilichi ha poi aggiunto che oggi "si apre una nuova pagina" ma anche che è necessario "conoscere il progetto, il disegno, le priorità" della nuova presidenza. Per questo Bassilichi ha proposto: "Prendiamoci qualche giorno di tempo. Un tempo giusto per un confronto sulle visioni, non sulle seggiole. Il regolamento ci offre questa possibilità".

Alberto Marini, designato rappresentante del commercio (direttore generale di Confesercenti Firenze) che ha detto di apprezzare "il clima migliore che si respira stamattina. Le parole di Leonardo Bassilichi sono importanti per il clima distensivo che propone e dobbiamo ringraziare anche Confindustria che è presente stamani. Siamo qui per dare una presidenza a questo ente, non lo dico per fare una forzatura. L'apertura è totale, nessuno si sogna di fare blitz".

Sul nuovo consiglio camerale pesa tuttavia l'incognita del ricorso al Tar, presentato da Cia e Upa per protestare contro l'indicazione della Regione sul consigliere in rappresentanza dell'agricoltura, ovvero Angelo Corsetti di Coldiretti.
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