Dal 1° ottobre 2024 è entrato in vigore il nuovo “Sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi tramite crediti”, previsto dal nuovo art. 27 del d.lgs. 81/08. Da questa data l’accesso nei cantieri temporanei o mobili da parte di imprese e lavoratori autonomi sarà subordinato al possesso della patente a crediti. A tal proposito le chiedo come deve fare un’impresa per ottenerla?
«Esatto, come ha detto lei, dal 1° di ottobre è entrato in vigore questo nuovo sistema, e c’era tempo fino al 31 di ottobre per iscriversi e completare le domande. Per ottenere la patente a crediti è necessario produrre una serie di autocertificazioni sul sito dell’ispettorato del lavoro. Autocertificazioni che riguardano soprattutto le tematiche che esistevano già precedentemente, quindi relative alla sicurezza e alla formazione».
CNA Firenze, CNA Servizi e Consulenze e Ambiente Impresa hanno deciso di attivare e rendere disponibile un servizio di verifica preliminare dei requisiti necessari all’ottenimento della patente. Ecco, quali sono i requisiti che un’impresa deve avere per ottenere la patente a credito?
«Sì, abbiamo predisposto, con le nostre strutture, in tutti nostri uffici della provincia di Firenze, un servizio di verifica che facciamo in modo gratuito, proprio per verificare i requisiti per ottenere la patente a crediti. I requisiti da controllare sono soprattutto tre: sulla sicurezza (quindi avere un DVR, che è il Documento di Valutazione Rischi, valido), sulla formazione per i soggetti che sono obbligati (per esempio le ditte individuali non hanno obbligo di formazione) e il documento DURC, (ovvero il Documento Unico di Regolarità Contributiva) che è importantissimo che sia in regola, soprattutto al momento dell’effettuazione della domanda. Anche se è chiaro che, per quanto riguarda i contributi, devono sempre essere in regola».
Ecco, ma la domanda che le pongo è questa: con questo adempimento e con la patente a crediti, si risolverà il problema (o almeno parte del problema) della sicurezza sul lavoro?
«No, diciamo che intanto non ci sono nuovi obblighi rispetto a quelli che c’erano precedentemente, e quindi siamo andati a fare un ulteriore adempimento burocratico che riguarda le imprese che hanno dovuto, non solo iscriversi entro il mese di ottobre, ma successivamente, in qualche maniera, dovranno manutenere questa patente, cercando di acquisire nuovi punti che potrebbero dargli qualche vantaggio nei confronti dei committenti. Il problema è che la motivazione è legata a una attenzione diversa rispetto ai rischi, e quindi gli infortuni sul lavoro, motivo di nostra forte preoccupazione perché purtroppo, a volte, si infortunano anche i titolari non solo i dipendenti. Ma va detto che con la burocrazia non si è mai riusciti a salvare nessuno».
Questo sistema che prevede la patente a crediti vale per tutte le aziende?
«No, sono esclusi dalla patente a crediti le imprese che hanno la Soa di 3° livello, quindi sono le imprese più grandi. Quindi, per questa tipologia di aziende, anche se ci sono infortuni gravi, alla fine si continua a lavorare come prima. E questo non lo riteniamo assolutamente un sistema corretto».
Chi non è riuscito a fare domanda entro il 31 ottobre, cosa deve fare?
«In teoria, se uno non ha lavori, non sta lavorando, non ha un cantiere edile, può aspettare a fare l’iscrizione prima di avere la maturazione dell’obbligo e, da questo punto di vista, c’è ancora tempo».
«Esatto, come ha detto lei, dal 1° di ottobre è entrato in vigore questo nuovo sistema, e c’era tempo fino al 31 di ottobre per iscriversi e completare le domande. Per ottenere la patente a crediti è necessario produrre una serie di autocertificazioni sul sito dell’ispettorato del lavoro. Autocertificazioni che riguardano soprattutto le tematiche che esistevano già precedentemente, quindi relative alla sicurezza e alla formazione».
CNA Firenze, CNA Servizi e Consulenze e Ambiente Impresa hanno deciso di attivare e rendere disponibile un servizio di verifica preliminare dei requisiti necessari all’ottenimento della patente. Ecco, quali sono i requisiti che un’impresa deve avere per ottenere la patente a credito?
«Sì, abbiamo predisposto, con le nostre strutture, in tutti nostri uffici della provincia di Firenze, un servizio di verifica che facciamo in modo gratuito, proprio per verificare i requisiti per ottenere la patente a crediti. I requisiti da controllare sono soprattutto tre: sulla sicurezza (quindi avere un DVR, che è il Documento di Valutazione Rischi, valido), sulla formazione per i soggetti che sono obbligati (per esempio le ditte individuali non hanno obbligo di formazione) e il documento DURC, (ovvero il Documento Unico di Regolarità Contributiva) che è importantissimo che sia in regola, soprattutto al momento dell’effettuazione della domanda. Anche se è chiaro che, per quanto riguarda i contributi, devono sempre essere in regola».
Ecco, ma la domanda che le pongo è questa: con questo adempimento e con la patente a crediti, si risolverà il problema (o almeno parte del problema) della sicurezza sul lavoro?
«No, diciamo che intanto non ci sono nuovi obblighi rispetto a quelli che c’erano precedentemente, e quindi siamo andati a fare un ulteriore adempimento burocratico che riguarda le imprese che hanno dovuto, non solo iscriversi entro il mese di ottobre, ma successivamente, in qualche maniera, dovranno manutenere questa patente, cercando di acquisire nuovi punti che potrebbero dargli qualche vantaggio nei confronti dei committenti. Il problema è che la motivazione è legata a una attenzione diversa rispetto ai rischi, e quindi gli infortuni sul lavoro, motivo di nostra forte preoccupazione perché purtroppo, a volte, si infortunano anche i titolari non solo i dipendenti. Ma va detto che con la burocrazia non si è mai riusciti a salvare nessuno».
Questo sistema che prevede la patente a crediti vale per tutte le aziende?
«No, sono esclusi dalla patente a crediti le imprese che hanno la Soa di 3° livello, quindi sono le imprese più grandi. Quindi, per questa tipologia di aziende, anche se ci sono infortuni gravi, alla fine si continua a lavorare come prima. E questo non lo riteniamo assolutamente un sistema corretto».
Chi non è riuscito a fare domanda entro il 31 ottobre, cosa deve fare?
«In teoria, se uno non ha lavori, non sta lavorando, non ha un cantiere edile, può aspettare a fare l’iscrizione prima di avere la maturazione dell’obbligo e, da questo punto di vista, c’è ancora tempo».
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