Flagello pappagalli 'alieni' sull'agricoltura toscana. E' il grido d'allarme, lanciato da Coldiretti Firenze e che arriva dalla campagna della piana fiorentina, in particolare da Montelupo Fiorentino (Firenze), Vinci (Firenze) e dai comuni limitrofi dove i pappagalli verdi stanno provocando perdite di raccolti sempre più pesanti.
Secondo Coldiretti sono già oltre un migliaio i "parrocchetti monaci in libertà che svolazzano sulle nostre teste facendo razzie nelle campagne di mandorli, frutti, grano, girasoli, mais e tutto quello che incontrano. Una specie dell'avifauna invasiva, originaria degli altopiani di Africa e Asia, la cui popolazione è destinata a crescere velocemente nel giro di poco tempo assumendo le forme e le dimensioni di una nuova calamità per gli agricoltori e di una nuova problematica da gestire nelle città. Non a caso dal 2007 in Europa è vietata la sua introduzione".
L'organizzazione torna a chiedere alla Regione Toscana interventi straordinari di contenimento della fauna selvatica che devasta i raccolti, distrugge l'ecosistema, impoverisce la biodiversità e rappresenta un pericolo per la sicurezza pubblica e la salute. Una richiesta che Coldiretti tornerà ad invocare in piazza con una prossima ed imminente protesta a difesa del reddito degli agricoltori e dei cittadini.
"L'invasione dei parrocchetti rischia di scappare di mano così come è scappata di mano quella di cinghiali, dei cani inselvatichiti, dei colombacci, dei piccioni e così di altre specie che ogni anno mangiano i frutti del nostro lavoro ed uccidono le nostre greggi con gravissime ripercussioni anche per la biodiversità, la manutenzione e l'erosione del territorio. - spiega Cesare Buonamici, presidente Coldiretti Firenze - La fauna selvatica non è più soltanto un problema per gli agricoltori".
Secondo Coldiretti sono già oltre un migliaio i "parrocchetti monaci in libertà che svolazzano sulle nostre teste facendo razzie nelle campagne di mandorli, frutti, grano, girasoli, mais e tutto quello che incontrano. Una specie dell'avifauna invasiva, originaria degli altopiani di Africa e Asia, la cui popolazione è destinata a crescere velocemente nel giro di poco tempo assumendo le forme e le dimensioni di una nuova calamità per gli agricoltori e di una nuova problematica da gestire nelle città. Non a caso dal 2007 in Europa è vietata la sua introduzione".
L'organizzazione torna a chiedere alla Regione Toscana interventi straordinari di contenimento della fauna selvatica che devasta i raccolti, distrugge l'ecosistema, impoverisce la biodiversità e rappresenta un pericolo per la sicurezza pubblica e la salute. Una richiesta che Coldiretti tornerà ad invocare in piazza con una prossima ed imminente protesta a difesa del reddito degli agricoltori e dei cittadini.
"L'invasione dei parrocchetti rischia di scappare di mano così come è scappata di mano quella di cinghiali, dei cani inselvatichiti, dei colombacci, dei piccioni e così di altre specie che ogni anno mangiano i frutti del nostro lavoro ed uccidono le nostre greggi con gravissime ripercussioni anche per la biodiversità, la manutenzione e l'erosione del territorio. - spiega Cesare Buonamici, presidente Coldiretti Firenze - La fauna selvatica non è più soltanto un problema per gli agricoltori".
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