Ci sono tre indagati

Aggiornamento 19:40 - Anche il segretario Fillea Cgil Firenze Marco Carletti ha commentato la notizia dell'iscrizione di tre persone nel registro degli indagati: "Prendiamo atto delle evoluzioni sull'inchiesta su via Mariti, restiamo in attesa dei prossimi passi per cercare giustizia, quel che è certo è che va combattuto un modello organizzativo che comprime costi di lavoro, tempi di lavoro, tutele sul lavoro. E questo accade anche a Firenze, nonostante i passi avanti che sono stati fatti, anche se alcuni protocolli firmati spesso vengono disattesi, non escluso il fronte del cantiere trasparente. Tracciatura della manodopera, controllo della qualità delle aziende, lotta senza quartiere allo sfruttamento sul lavoro: quasi un anno dopo la strage sul lavoro al cantiere Esselunga, c'è ancora da fare". 

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Aggiornamento 15:44 -
Per il crollo del cantiere Esselunga a Firenze la procura sostiene in una nota "sia ascrivibile a un errore di progettazione che ha interessato in modo particolare la trave TL309-2P relativa al secondo impalcato dell'edificio in costruzione".

"Venivano calcolati in modo erroneo i carichi che la trave avrebbe dovuto sostenere e veniva inserito nel relativo progetto un quantitativo di ferro (armatura) non in grado di sostenere tali carichi", si evidenzia nella nota.

Come spiega sempre la procura, "i fatti diretti a cagionare il cedimento del dente della trave mentre veniva effettuato il getto della cappa collaborante sui tegoli del secondo impalcato, cui conseguiva il crollo di altre cinque travi e dei tegoli che poggiavano su tali travi e da cui derivava il collasso dell'intero solaio del secondo impalcato e il conseguente crollo dei solai sottostanti, sono stati attribuiti da questo ufficio a titolo di dolo, con riguardo al reato di cui all'art. 434 c.p. nei confronti di due indagati, e la ricostruzione è stata convalidata" dal gip, al momento con riferimento a uno solo di essi.

E' stata ipotizzata, altresì, una responsabilità degli indagati per i reati di omicidio colposo e lesioni colpose plurime con le aggravanti della violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro".

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Aggiornamento 15:40 -
"Meglio tardi che mai. Non è arrivato il regalo di Natale che avevamo chiesto e spero che questo non sia soltanto un contentino arrivato allo scadere di un anno. Ma oggi mi sento un pochino sollevata perché almeno qualcosa si è mosso". Lo ha detto Simona Mattolini, moglie di Luigi Coclite, una delle cinque vittime rimaste uccise dal crollo di una trave nel cantiere per la realizzazione di un mercato Esselunga a Firenze, lo scorso 16 febbraio, appresa la notizia dei tre indagati.

"Vedendo che il tempo passava la mia paura era che tutto finisse nel dimenticatoio - ha aggiunto -. Siamo stati un anno nel limbo, nella condizione di non sapere chi è stato l'assassino di mio marito, ora almeno possiamo tirare un sospiro di sollievo che la sua storia non è finita nel dimenticatoio e qualcosa si muove".

Mattolini evidenzia che finalmente, dopo un anno dalla strage, "la catena è partita e non credo che si fermi soltanto a tre nomi, anche se da quello che ho capito non si tratta delle ultime ruote del carro. Io comunque non mi arrendo".

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Aggiornamento 15:31 -
Gli indagati dalla procura di Firenze per il crollo in via Mariti a Firenze del 16 febbraio 2024 sono il direttore dei lavori strutturali all'interno del cantiere, ingegnere Marco Passaleva e l'ingegnere Carlo Melchiorre e Alfondo D'Eugenio, il primo responsabile dell'ufficio calcolo e responsabile tecnico di produzione di Rdb.Ita spa, il secondo legale rappresentante sempre della Rdf.Ita spa.

I reati ipotizzati per tutti sono omicidio colposo e lesioni colpose, Melchiorre anche l'ipotesi di cui all'articolo 434, crollo o altro disastro, in concorso.Lo rende noto la stessa procura.

Il procedimento è stato ascritto anche a carico della Rdb.Ita nei cui confronti è stato disposto il sequestro preventivo delle aziende ad Atri.

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Tre indagati
per il crollo della trave in un cantiere per la realizzazione di un supermercato Esselunga a Firenze che il 16 febbraio di un anno fa causò la morte di cinque operai. In corso di esecuzione anche un provvedimento di sequestro che riguarderebbe l'azienda che costruì la trave.
I reati ipotizzati a vario titolo sono omicidio colposo plurimo e disastro colposo.

La notizia arriva a un anno dal disastro nel cantiere di via Mariti: la mattina del 16 febbraio 2024 una trave lunga 20 metri collassò provocando la morte di Luigi Coclite, autotrasportatore 60enne arrivato al cantiere con un camion betoniera, residente a Collesalvetti (Livorno) e degli operai Taoufik Haidar, 43 anni, Mohamed El Ferhane, 24 anni, e Bouzekri Rahimi, 56 anni, tutti marocchini e di i Mohamed Toukabri, 54 anni, tunisino, che abitavano in provincia di Brescia e di Bergamo
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