Sul futuro dell'area di via Mariti a Firenze, dove sono morti cinque operai per il crollo del cantiere Esselunga, "dalla procura non abbiamo ricevuto risposta ma forse non abbiamo trovato ancora il canale giusto. Vogliamo essere sicuri che il messaggio arrivi meglio di come l'abbiamo veicolato. Abbiamo un canale con la proprietà, Esselunga ci ha risposto che è disponibile al confronto con istituzioni e territorio e a intervenire, appena possibile, per sanare la situazione di degrado che si è formata nell'area. Non sono risposte di chiusure, ma di disponibilità: poi alle parole devono corrispondere i fatti ma devo dire che la risposta ci ha lasciato ottimisti". Lo ha dichiarato Nicla Gelli del Comitato ex panificio militare, che riunisce i residenti della zona di via Mariti, che oggi è intervenuta in commissione ambiente di Palazzo Vecchio.
Gelli ha ribadito che serve "riaprire in sicurezza via Giovanni da Empoli, ora chiusa al traffico. E c'è una situazione di disagio e pericolo".
Secondo Gelli "la situazione è peggiorata: la gente non sa dove parcheggiare, inoltre ci sono spacciatori e furti nelle auto. È un buco nero nel quartiere". T
ra le criticità anche "la presenza di due gru, di cui una enorme, che continuiamo a vedere girare sui nostri palazzi e di cui non si ha idea di quanta sia la manutenzione".
Gelli ha ribadito che serve "riaprire in sicurezza via Giovanni da Empoli, ora chiusa al traffico. E c'è una situazione di disagio e pericolo".
Secondo Gelli "la situazione è peggiorata: la gente non sa dove parcheggiare, inoltre ci sono spacciatori e furti nelle auto. È un buco nero nel quartiere". T
ra le criticità anche "la presenza di due gru, di cui una enorme, che continuiamo a vedere girare sui nostri palazzi e di cui non si ha idea di quanta sia la manutenzione".
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