Il presidente della Fondazione Earth and Water Agenda è intervenuto a una iniziativa in occasione dei 58 anni dall'alluvione di Firenze del 1966

"In Italia ci sarebbe bisogno di un accordo tra tutti i partiti, una tregua un patto", su un tema fondamentale come quello della prevenzione per far fronte ai cambiamenti climatici. A dirlo è Erasmo D'Angelis, presidente della Fondazione Earth and Water Agenda (Ewa), intervenuto a una iniziativa in occasione dei 58 anni dall'alluvione di Firenze del 1966.

"Noi spendiamo ogni anno come Paese circa sei miliardi solo per riparare i danni dalle alluvioni e 600 milioni per la prevenzione, bisogna invertire la spesa". Inoltre, sempre sul fronte della prevenzione D'Angelis a domanda sul bisogni di ripristinare la struttura di missione per le emergenze ambientali, risponde che è necessario creare "una nuova struttura tecnica a Palazzo Chigi che coordini le 20 strutture delle Regioni, e la Toscana è pronta per farlo. E in questo modo iniziare a fare prevenzione, realizzare opere di contenimento delle acque a monte delle città e contemporaneamente educare la popolazione alla gestione del rischio".

D'Angelis ha ribadito che "il clima è cambiato, dobbiamo cambiare alla svelta anche noi. La Toscana oggi dà un messaggio importante perché apre a investimenti per le cosiddette aree spugna, città spugne. Significa realizzare infrastrutture leggere o anche importanti, per separare il più possibile lo scorrimento fognario che non regge queste portate di acqua dallo scorrimento di piogge ormai a carattere esplosivo. Non abbiamo più il classico temporali il classico acquazzone, abbiamo temporali auto rigeneranti, tempeste molto violente. Noi dobbiamo fare in modo che le nostre città possano supportare e sopportare queste portate di acqua".
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