Era l’ottobre del 2001 quando nell’impianto di stoccaggio del carburante di Calenzano si verificò l’ultimo incidente, che fortunatamente non fu devastante come quello avvenuto ieri, grazie soprattutto all’intervento rapidissimo dei Vigili del Fuoco, e provocò solo lievi ferite ad una persona.
Da allora, però, la guardia sul sito non si è abbassata, anzi.
Medicina democratica, tramite il suo rappresentante Maurizio Marchi, nel 2020 lanciò l’allarme sul rischio che i gas e i vapori che si sprigionavano durante le fasi di carico e scarico del carburante potevano rappresentare per la salute: perché l’odore pungente degli idrocarburi che passano da una cisterna all’altra non è solo fastidioso, ma è anche pericoloso per la salute.
Quelli per la salute, però, non sono gli unici pericoli, come ha sottolineato Medicina Democratica, ad essere minacciate sono le linee di comunicazione, perché sia l’autostrada A11 che, soprattutto, l’A1 passano vicino al centro, e anche la ferrovia che collega Firenze a Viareggio e, verso nord, a Bologna, risulta a rischio nell’eventualità di un incidente.
Ieri, infatti, durante le fasi più critiche dell’emergenza, sono state chiuse sia la ferrovia che l’autostrada.
Se ancora le cause che hanno scatenato l’esplosione e l’incendio sono da accertare, come ha anticipato ieri l’assessora regionale alla Protezione Civile Monia Monni, che ha parlato genericamente di “vapore che ha preso fuoco”, il presidente nazionale di Medicina Democratica non ha dubbi, e punta il dito contro le insufficienti misure di sicurezza dell’impianto.
Anche i sindacati puntano il dito contro le inadeguate misure di sicurezza, e per la giornata di domani, mercoledì 11 dicembre, hanno annunciato uno sciopero di 4 ore alla fine del turno di lavoro.
Da allora, però, la guardia sul sito non si è abbassata, anzi.
Medicina democratica, tramite il suo rappresentante Maurizio Marchi, nel 2020 lanciò l’allarme sul rischio che i gas e i vapori che si sprigionavano durante le fasi di carico e scarico del carburante potevano rappresentare per la salute: perché l’odore pungente degli idrocarburi che passano da una cisterna all’altra non è solo fastidioso, ma è anche pericoloso per la salute.
Quelli per la salute, però, non sono gli unici pericoli, come ha sottolineato Medicina Democratica, ad essere minacciate sono le linee di comunicazione, perché sia l’autostrada A11 che, soprattutto, l’A1 passano vicino al centro, e anche la ferrovia che collega Firenze a Viareggio e, verso nord, a Bologna, risulta a rischio nell’eventualità di un incidente.
Ieri, infatti, durante le fasi più critiche dell’emergenza, sono state chiuse sia la ferrovia che l’autostrada.
Se ancora le cause che hanno scatenato l’esplosione e l’incendio sono da accertare, come ha anticipato ieri l’assessora regionale alla Protezione Civile Monia Monni, che ha parlato genericamente di “vapore che ha preso fuoco”, il presidente nazionale di Medicina Democratica non ha dubbi, e punta il dito contro le insufficienti misure di sicurezza dell’impianto.
Anche i sindacati puntano il dito contro le inadeguate misure di sicurezza, e per la giornata di domani, mercoledì 11 dicembre, hanno annunciato uno sciopero di 4 ore alla fine del turno di lavoro.
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