La prima vittima accertata dell'esplosione verificatasi ieri al deposito Eni di Calenzano è stata Vincenzo Martinelli, 51enne napoletano, ma residente da almeno 25 anni a Prato. In via di separazione dalla moglie, lascia anche due figlie di 18 e 21 anni, a cui era legatissimo. Una di loro ha preso la patente da pochi giorni ed era stato lui - raccontano gli amici - a "fare orgogliosamente con lei la guida preparatoria per l'esame". L'uomo era molto attento alle condizioni di vita delle sue figlie, con cui passava parte del tempo libero e alle quali dedicava attenzioni di ogni tipo.
Appassionato di cani e di caccia, Martinelli aveva provato recentemente anche un'esperienza lavorativa all'estero, in Germania, ma proprio per la mancanza delle sue figlie era tornato a lavorare a Prato, dove viveva proprio in centro storico. Tutti, lì, lo conoscevano. Si trovava alla guida da pochi minuti di una autobotte quando, ieri mattina, si è verificata l'esplosione. Travolto subito dalle fiamme non ha avuto scampo. Distrutta completamente anche l'autocisterna. Considerato da tutti un uomo perbene, in tanti hanno voluto lasciare ai social il proprio ricordo.
Appassionato di cani e di caccia, Martinelli aveva provato recentemente anche un'esperienza lavorativa all'estero, in Germania, ma proprio per la mancanza delle sue figlie era tornato a lavorare a Prato, dove viveva proprio in centro storico. Tutti, lì, lo conoscevano. Si trovava alla guida da pochi minuti di una autobotte quando, ieri mattina, si è verificata l'esplosione. Travolto subito dalle fiamme non ha avuto scampo. Distrutta completamente anche l'autocisterna. Considerato da tutti un uomo perbene, in tanti hanno voluto lasciare ai social il proprio ricordo.
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)
Attiva i cookies
Attiva i cookies