Gli investigatori stanno concentrando le indagini su possibili negligenze sulla sicurezza

Emergono nuovi dettagli su ciò che avrebbe scatenato l’esplosione nel deposito Eni di Calenzano, dove lunedì 9 dicembre una violenta esplosione ha ucciso cinque persone e ne ha ferite altre ventisei.

Secondo quanto sostenuto dalla Procura di Prato, competente per territorio per Calenzano, che ha diffuso anche un filmato a riguardo, al momento dell’esplosione una densa nuvola di fumo biancastro sarebbe fuoriuscita nel terreno fra la baia sei e la baia sette: accanto si vedono degli operai al lavoro su un carrello elevatore, equipaggiati con la tuta bianca protettiva.

Proprio dove i due stanno lavorando, sostiene la Procura, si può notare “una tubazione” che “risulta essere priva dei bulloni di sicurezza”.

Un dettaglio che potrebbe dare solidità all’accusa di “rimozione di cautele” per quanto riguarda l’incidente, considerando anche che ad essere contestati potrebbero essere i reati di omicidio plurimo e di lesioni.
Inoltre, i consulenti assunti dalla Procura dovranno far luce anche sul possibile collegamento fra l’attività di carico e scarico del carburante e la scintilla che ha innescato l’esplosione.
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