A quasi un mese dall’esplosione nel deposito Eni di Calenzano costata la vita a cinque persone (Vincenzo Martinelli, Carmelo Corso, Davide Baronti, Franco Cirelli, Gerardo Pepe) Eni ha respinto le accuse di sottovalutazione del rischio di incendio riportando che, al contrario, i piani per la sicurezza dell’impianto contemplavano il rischio di incendio.
In generale, riporta questa mattina La Nazione, l’azienda fa sapere che a provocare l’onda d’urto che, a sua volta, ha provocato danni ingenti nel raggio di centinaia di metri, sono state le esplosioni e non l’incendio scoppiato nell’impianto e rapidamente domato.
La stessa società, in una nota, ha fatto sapere che i piani per la sicurezza erano stati messi a punto considerando il rischio di incendio, rischio che è connesso alla gestione e al trattamento degli idrocarburi, mentre, non essendo gli idrocarburi “materiali esposti a rischio esplosioni”, i piani non hanno sottovalutato il rischio poiché questo non è collegato alla natura del materiale.
Al momento l’ipotesi al vaglio degli investigatori, riporta il quotidiano, è quella che a causare il boato avvertito in tutta Firenze sia stata l’esplosione di un’autocisterna in fase di rifornimento, ipotesi che comunque dovrà essere vagliata dai consulenti nominati dalla Procura per far luce sulla vicenda.
In generale, riporta questa mattina La Nazione, l’azienda fa sapere che a provocare l’onda d’urto che, a sua volta, ha provocato danni ingenti nel raggio di centinaia di metri, sono state le esplosioni e non l’incendio scoppiato nell’impianto e rapidamente domato.
La stessa società, in una nota, ha fatto sapere che i piani per la sicurezza erano stati messi a punto considerando il rischio di incendio, rischio che è connesso alla gestione e al trattamento degli idrocarburi, mentre, non essendo gli idrocarburi “materiali esposti a rischio esplosioni”, i piani non hanno sottovalutato il rischio poiché questo non è collegato alla natura del materiale.
Al momento l’ipotesi al vaglio degli investigatori, riporta il quotidiano, è quella che a causare il boato avvertito in tutta Firenze sia stata l’esplosione di un’autocisterna in fase di rifornimento, ipotesi che comunque dovrà essere vagliata dai consulenti nominati dalla Procura per far luce sulla vicenda.
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