Dal palco hanno parlato soltanto il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani e il presidente della Regione Eugenio Giani

Aggiornamento 19:44 Nessun sabotaggio, nessun ordigno per spiegare l'esplosione di Calenzano (Firenze), non sono state trovate tracce di esplosivo. La procura di Prato nei primi accertamenti si è tolta subito questo dubbio incaricando due periti esplosivisti che hanno svolto rilievi.

E' invece cosa certa per gli inquirenti che nel deposito fosse in corso una manutenzione straordinaria dove decine di autobotti caricano tutti i giorni carburanti e prodotti petroliferi ad alto rischio di infiammabilità ed esplosione. Si indaga per omicidio colposo plurimo, crollo doloso di costruzioni e 'rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro'.

Ci potrebbero esser state presunte inadempienze, è l'ipotesi investigativa, nella manutenzione straordinaria alle pensiline, in particolare la numero 5 e 6.

Agli inquirenti risulta un guasto che causava un malfunzionamento a una linea dismessa da anni, nelle condotte di collegamento tra i silos di stoccaggio, nella parte terminale della linea di carico per le autobotti. E' su questa avaria e sulle modalità dei lavori in corso, nonché sulle condizioni di sicurezza in cui i tecnici operavano, mentre gli autisti rifornivano i camion, che puntano le ricostruzioni per trovare la causa dello scoppio che il 9 dicembre ha fatto 5 vittime e 26 feriti di cui due ustionati gravi. Due mesi fa Vincenzo Martinelli, camionista morto nell'esplosione insieme ai colleghi Carmelo Corso e Davide Baronti, avrebbe messo in evidenza "continue anomalie sulla base di carico" in una lettera alla sua azienda Bt per contestare un procedimento disciplinare a suo carico sul rifiuto di finire un viaggio.

Al momento non emergono indagati dalla procura di Prato che ha ordinato acquisizioni di documenti, e-mail, corrispondenza, chat, sia in più sedi dell'Eni - non solo nel deposito di Calenzano -, sia alla Sergen srl di Potenza, la ditta specializzata in manutenzioni meccaniche. La stessa Sergen ha espresso "profondo cordoglio per la morte dei due lavoratori lucani, Franco Cirelli e Gerardo Pepe" e per le altre vittime, e ha sottolineato che "ha prestato e presterà collaborazione all'Autorità giudiziaria".

Alla procura risulta che la ditta eseguiva lavori di manutenzione proprio vicino all'area di carico del carburante per rimuovere alcune valvole e tronchetti e per mettere in sicurezza "una linea benzina dismessa da anni", dunque, afferma nel decreto di perquisizione, in quell'area "sarebbe avvenuta una fuoriuscita di carburante nella parte anteriore della pensilina di carico ... in qualche modo dovuta alla chiara inosservanza delle rigide procedure previste".

"Le conseguenze di tale scellerata condotta non potevano non essere note o valutate dal personale in loco", chiosano gli inquirenti, "l'incidente ha provocato un disastro, diversi morti e infortuni".

Si è salvato per un soffio un operatore che ha notato un'anomalia nell'area pensiline di carico dando l'allarme pochi istanti prima dell'esplosione. Si è allontanato per un pelo e si è messo in salvo la vita in imminente stato di pericolo.

Il deposito di Calenzano è sotto sequestro, tutte le attività sono ferme e lo resteranno per il tempo necessario. Eni ha chiesto alla procura di intervenire per smaltire acque potenzialmente inquinanti, tuttavia tutta l'attività di approvvigionamento, stoccaggio e distribuzione dei carburanti "deve restare ferma" fino a nuova indicazione. La procura ha affidato perizie a tre medici legali per le autopsie sulla causa della morte. Un'altra a due genetisti forensi per i confronti di Dna e il rilievo delle impronte digitali sui resti delle vittime. I carabinieri proseguono nella raccolta delle testimonianze di superstiti che la mattina del 9 dicembre erano nel deposito. 

----

Aggiornamento 16:54
"Il governo ci ascolti e definisca una volta per tutte una politica condivisa a favore della sicurezza sul lavoro". Lo ha detto Daniela Piras, segretaria generale della Uiltec, oggi a Calenzano dove ha partecipato alla manifestazione in piazza in occasione dello sciopero provinciale per la sciagura nel deposito carburanti Eni.
    
"Ancora una volta in piazza per dire basta a morti e feriti sui luoghi di lavoro - ha detto Piras -. L'altro ieri, nell'esplosione avvenuta nel deposito carburanti di Calenzano, sono morti in cinque: Vincenzo Martinelli, Carmelo Corso, Gerardo Pepe, Franco Cirielli, Davide Baronti. E decine sono stati i feriti dall'incidente. La sicurezza rappresenta un valore fondamentale per il mondo del lavoro. Avvertiamo sgomento, dolore e rabbia. Esprimiamo la nostra vicinanza ai familiari delle vittime e ai feriti. Ci vogliono più prevenzione, più formazione, più ispezioni, più controlli, più investimenti, subito, ora. Confidiamo nell'operato della magistratura affinchè si faccia chiarezza sulle cause di questa ennesima tragedia e si accertino le responsabilità".

----

Aggiornamento 16:50

E' terminata attorno alle 16 la manifestazione a Calenzano (Firenze) organizzata da Cgil, Cisl e Uil in concomitanza con lo sciopero provinciale di quattro ore per la strage al deposito Eni di lunedì scorso.
    
Tanti gli amministratori presenti, ma dal palco hanno parlato soltanto il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani e il presidente della Regione Eugenio Giani, lasciando invece la parola ai rappresentanti dei lavoratori. Diverse centinaia i partecipanti, tremila la cifra comunicata dagli organizzatori.

----

Aggiornamento 16:38 - Segretario del Partito democratico della Toscana, il deputato Emiliano Fossi

"Il nostro è un atto dovuto e sentito"; "siamo qui per dimostrare la vicinanza alla città e alle famiglie delle persone che purtroppo sono decedute e a quelle dei feriti". Lo ha detto il segretario del Partito democratico della Toscana, il deputato Emiliano Fossi, nel corso della manifestazione di Calenzano (Firenze) per commemorare le cinque vittime dell'esplosione nel deposito Eni.
    
"Il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro - ha quindi aggiunto - è sempre più centrale, lo denunciamo da tempo, vanno fatti investimenti". Inoltre, "una volta appurate le cause" dell'incidente, ha concluso Fossi, "dobbiamo anche porre al centro la messa in sicurezza di depositi, raffinerie e impianti di questo genere che hanno un potenziale di rischio enorme".

----

Aggiornamento 16:27 - Segretario generale della Cgil Toscana Rossano Rossi

Per eliminare i morti sul mondo del lavoro "si può fare di più sul versante normativo, si deve fare di più sul versante della politica. Il mondo del lavoro è stato umiliato, frammentato, sfregiato". Lo ha dichiarato il segretario generale della Cgil Toscana Rossano Rossi, a margine della manifestazione 'Basta morti sul lavoro', organizzata a Calenzano (Firenze) dopo la tragedia al deposito Eni.

"Quando c'è un mondo del lavoro in cui la ricattabilità la fa da padrone e c'è un quadro sociale in cui la povertà la fa da padrone viene fuori una miscela esplosiva micidiale", ha aggiunto.

----

Aggiornamento 15:48 - Le parole di Giani

"Dobbiamo metterci tutti maggiore impegno, io per primo" e "fare tutto quello che serve affinché il lavoro sia più sicuro". E' quanto ha dichiarato questo pomeriggio il presidente della Toscana Eugenio Giani, intervenendo alla manifestazione a Calenzano (Firenze) dopo la strage al deposito Eni.

Giani ha ricordato anche quanto sia stato duro "consolare due ragazze adolescenti, che venivano sul luogo per vedere dove è morto il padre" e "vedere i genitori arrivati dalla Basilicata" per la morte del figlio.

Nel suo intervento ha poi ringraziato i lavoratori, "la cui presenza in piazza testimonia un elemento di solidarietà anche in un momento di dolore e rabbia" e i sindacati confederali "per l'impegno e la responsabilità".

----

Aggiornamento 15:48 - Segretaria confederale della Cgil Francesca Re David

"Se il governo dopo la strage di Esselunga" a Firenze "fa la patente a crediti, che dà punti alle imprese, poi taglia sulla finanza pubblica e dunque sui controlli" significa che "continua a lasciare mano libera alle imprese di fare quello che credono per aumentare il profitto. Allora ha grandissima responsabilità" tanto "quanto le imprese". Lo ha dichiarato la segretaria confederale della Cgil Francesca Re David, a margine della manifestazione 'Basta morti sul lavoro', organizzata a Calenzano (Firenze) dopo la tragedia al deposito Eni.

"Il sistema di fare impresa va cambiato. Il tema di ridurre il tempo, del profitto, del fare tutto insieme sta portando le stragi".

 Re David ha ricordato che le
"stragi sono avvenute praticamente tutte in grandi aziende, per il 90% partecipate pubbliche. Non è un tema di sicurezza sulla carta, il problema è il rispetto concreto delle norme".

----

Aggiornamento 15:46  - Sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani

"Una cosa che non era mai accaduta nel Dopoguerra nel nostro territorio". Lo ha detto il sindaco di Calenzano (Firenze) Giuseppe Carovani nel suo intervento dal palco durante la manifestazione per commemorare le vittime dell'esplosione nel deposito Eni. Ma oltre al ricordo di quanto accaduto e di chi ha perso la vita, il primo cittadino ha parlato anche del futuro. "Serve aprire una riflessione sul contesto dove è avvenuto" l'incidente "e sulle conseguenze".
     
Carovani ha ribadito "la necessità di aprire un tavolo di confronto su questo tema. La Piana è un luogo dove mettere ancora nuove cose, compreso un aeroporto?", parole seguite da un applauso dei partecipanti. "Occorre una riflessione sul modello di sviluppo, che va cambiato con forza, presto, subito".


----

Aggiornamento 15:22


Si è aperta con la lettura dei nomi delle cinque vittime, Vincenzo Martinelli Carmelo Corso, Franco Cirelli, Davide Baronti e Gerardo Pepe, seguita da un minuto di raccoglimento concluso da un lungo applauso la manifestazione di questo pomeriggio a Calenzano (Firenze) davanti al municipio, in ricordo dei morti al deposito Eni di lunedì mattina. Alcune centinaia i partecipanti in piazza Vittorio Veneto per l'iniziativa promossa dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, che per oggi hanno indetto uno sciopero a livello provinciale.
    
Oltre ai rappresentanti sindacali, presenti anche numerosi amministratori della Piana fiorentina e non solo.

---

Aggiornamento 15:03

Secondo quanto si apprende le presunte inadempienze nella fase della manutenzione straordinaria alle pensiline numero 5 e numero 6 è uno dei fronti di lavoro della procura di Prato.     

Agli inquirenti risulterebbe che, sul luogo dove veniva eseguita la manutenzione straordinaria, ci fosse un guasto che causava un malfunzionamento da alcuni anni.

----

Aggiornamento 15:00

Secondo quanto si apprende la procura di Prato ha dato incarico per effettuare più perizie riguardo all'esplosione di Calenzano (Firenze). Oltre a quella, già resa nota, a due tecnici esplosivisti, le altre sono state affidate a tre medici legali per le autopsie e gli altri accertamenti sulle salme in modo da stabilire la causa della morte. Un'altra a due genetisti forensi per i confronti di Dna e il rilievo delle impronte digitali, laddove necessario, sui resti. Tra loro c'è un esperto antropologo.

----

Aggiornamento 14:47

Perquisizioni ci sono state nelle 48 ore dall'esplosione di Calenzano (Firenze) in più sedi italiane di Eni, non solo negli uffici del deposito dove c'è stato lo scoppio del 9 dicembre. E' quanto emerge nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla procura di Prato, competente per territorio. Le perquisizioni sono state mirate ad acquisire documenti sulla gestione del sito, e anche sull'incarico alla ditta esterna che si occupava della manutenzione straordinaria e sullo stato degli apparati dove c'è stata l'esplosione.

----

Aggiornamento 14:40 Un operatore ha segnalato alle ore 10, 21 minuti e 30 secondi un'anomalia nell'area pensiline di carico, "tant'è che si è allontanato e si è messo in salvo la vita" dall'imminente stato di pericolo
.

E' quanto risulta alla procura di Prato circa gli immediati istanti prima dell'esplosione. Lo ha confermato il procuratore Luca Tescaroli riguardo a una testimonianza raccolta nelle primissime fasi dell'inchiesta sull'esplosione al deposito Eni di Calenzano 

----

Aggiornamento 14:37 Disposto il sequestro del deposito Eni a Calenzano

L'intero deposito Eni di Calenzano dove c'è stata l'esplosione del 9 dicembre 2024 è stato posto sotto sequestro
dalla procura di Prato per svolgere le indagini tecniche necessarie per stabilire le cause dello scoppio alle pensiline di carico. Eni, si apprende da fonte inquirente, ha chiesto di intervenire per smaltire correttamente acque potenzialmente inquinanti, ma tutta l'attività di approvvigionamento, stoccaggio e distribuzione carburanti "deve restare ferma" fino a che sarà necessario.

----

Aggiornamento 14:31 La procura di Prato esclude che si siat trattato di un sabotaggio 

Dai primi rilievi tecnici disposti dalla procura di Prato nel deposito Eni di Calenzano, non è stato trovato esplosivo, quindi, viene escluso che l'esplosione sia da attribuire a un possibile sabotaggio. La procura di Prato conferma di aver aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo, crollo doloso di costruzioni o altri disastri e rimozione dolosa delle cautele contro gli infortuni sul lavoro.
Inoltre, secondo quanto risulta dai primi accertamenti disposti dalla procura pratese, al deposito Eni di Calenzano era in corso una manutenzione straordinaria, resasi necessaria su apparati che ne avrebbero necessitato da anni. La procura indaga sulle modalità della manutenzione riguardo all'innesco dell'esplosione.

----

Aggiornamento 14:30
Questa mattina alla cerimonia di commemorazione delle vittime davanti ai cancelli del deposito Eni di Calenzano, accompagnati dai rappresentanti delle istituzioni, erano presenti anche alcuni dei familiari delle vittime: le due figlie di Vincenzo Martinelli, il camionista 51enne di origine napoletana, la moglie e i genitori di Gerardo Pepe, 46enne lucano, l'ultimo dei dispersi, quinto morto dell'esplosione di lunedì mattina.

----

Aggiornamento 13:19
 "Siamo a disposizione delle famiglie per qualsiasi cosa, adesso è prematuro esprimersi su altre iniziative", oltre alla mobilitazione di oggi, con lo sciopero provinciale di questo pomeriggio. Lo ha detto stamani il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani a margine della commemorazione delle vittime dell'esplosione al deposito Eni.
    
"Verificheremo come si evolveranno le cose, quando sarà fatto il riconoscimento delle salme. Siamo a disposizione a supportare le onoranze funebri, se vogliono, a ospitare a Calenzano la cerimonia".
    
La vicinanza alle famiglie delle vittime, ha sottolineato, "è sicuramente per noi un elemento prioritario".

----

Aggiornamento 13:00 Uno dei colleghi delle vittime: "Alcuni di noi sono vivi per miracolo"

Alle istituzioni "chiediamo cosa hanno intenzione di fare in modo che non possa mai più accadere e darci un briciolino di fiducia nel poter rientrare in un altro deposito e svolgere il nostro lavoro". Lo dice Giuseppe Pecchinenda, autotrasportatore, collega di alcune delle vittime della strage del deposito Eni di Calenzano. "Noi autisti", chi si è salvato, "siamo dei miracolati". Quel giorno, racconta, "per una serie di cause sono arrivato poco dopo quello che è successo. C'era Vincenzo, ma poteva esserci Giuseppe, o un altro. Invece uno si ferma a fare colazione, trova fila per strada, fa una pausa e arriva in deposito mezz'ora dopo, come è successo a me".
    
In merito all'incidente e alle operazioni di manutenzione, ha aggiunto, "come veniamo controllati noi, costantemente, dall'ingresso all'uscita da quel deposito, pensiamo fosse controllata anche la ditta che faceva la manutenzione. Come noi rispettiamo tutte le procedure che Eni ci impone per lavorare in sicurezza, ugualmente farà l'azienda che si occupa della manutenzione".

----

Aggiornamento 12:21 - C
artello nel deposito: “Da 5000 giorni non è successo nulla”

"È paradossale, se uno entra dentro la palazzina, vi è un cartello elettronico", "un messaggio agli operatori che indica come da 5mila giorni qui non è successo niente che possa anche solo minimamente ipotizzare problemi di sicurezza. Fino a quando non accade qualcosa è come se per inerzia c'è una situazione che porta ad avere qui questo deposito, ma nel momento in cui l'incidente mette in evidenza cosa significano le operazioni di carico delle autobotti, il pericolo che pongono, è evidente che oggi tutto non può rimanere come prima". Lo ha detto il presidente della Toscana Eugenio Giani parlando a margine della commemorazione a Calenzano delle vittime dell'esplosione al deposito Eni.

"Oggi - ha esordito - è un momento di sofferenza da un punto di vista umano.Vi è una commozione che coinvolge tutti".

Per Giani, riguardo all'ubicazione del deposito, "ha ragione il sindaco di Calenzano, dobbiamo pensare a un luogo diverso perché questo è inappropriato di fronte alla conurbazione urbana da Firenze a Pratoche porta un concentrato di 800mila persone e le aziende intorno".

Da ieri pomeriggio poi, aggiunge, sta ricevendo "segnalazioni del disagio, della tristezza per quanto accaduto" ma anche "segnalazioni del fatto che qui ci sono imprese piccole e medie che non sanno come fare a ripartire, perché si è sfasciato tutto, le catene produttive sono in difficoltà. Ci dovremo porre anche questo problema".

----

Aggiornamento 12:00 - 
Scongiurato lo stop dei bus, arrivato un carico di carburante


Sono arrivati nella notte i primi rifornimenti per i sistemi di stoccaggio del carburante per i bus di Autolinee Toscane, rimasti quasi a secco per la contemporanea indisponibilità di gasolio dopo il drammatico incidente nel deposito Eni a Calenzano e il successivo sciopero nell'impianto di Livorno.
    
"Il rifornimento - spiega la società che gestisce il tpl a Firenze e anche nel resto della regione - è stato possibile grazie a uno sforzo particolare di Enimoov (controllata Eni) che, vista la rilevanza per i cittadini del servizio di trasporto pubblico locale, è riuscita a far arrivare in modo straordinario da Ravenna il carburante indispensabile per gli oltre 200 bus del deposito di Peretola e le altre centinaia in servizio nella provincia fiorentina, extraurbani compresi. Il quantitativo arrivato consente di avere una buona autonomia anche se Autolinee Toscane continua a monitorare la situazione: ogni giorno sono necessari circa 16mila litri di gasolio nel solo deposito di Peretola, ogni mezzo ha un serbatoio che può arrivare fino a 200 litri. Grazie allo sforzo di Eni sono arrivati nel deposito di Peretola circa 33.000 litri nella notte di ieri. In precedenza Autolinee Toscane aveva cercato di trovare soluzioni di emergenza, utilizzando le poche risorse rimaste nei propri depositi in tutta la città e provincia, assieme all' approvvigionamento ad alcune pompe di benzina tradizionale, che avrebbero comunque consentito solo un parziale esercizio nella giornata di giovedì. Autolinee Toscane ringrazia Eni, i suoi collaboratori e i nostri lavoratori che nella notte si sono prodigati per affrontare e risolvere il problema".
    
Nessun problema poi per l'aeroporto fiorentino. La società che cura i rifornimenti per lo scalo si serve anche a Livorno e a Ravenna oltre che al deposito Eni di Calenzano. Inoltre l'aeroporto ha un suo piccolo deposito.

----

Aggiornamento 11:56 - P
residio dei sindacati di base: “Fermiamo la strage”

Una trentina di persone con le bandiere e lo striscione "Fermiamo la strage di vite e diritti sul lavoro" hanno animato il presidio che Usb, Cobas e Cub Firenze hanno tenuto oggi davanti alla sede di Firenze dell'Inail, in segno di protesta dopo l'esplosione al deposito Eni di Calenzano costata la vita a cinque persone.
    
"Abbiamo deciso di fare questo presidio oggi per denunciare l'ennesima strage sul lavoro", ha affermato Paola Sabatini (CubFirenze), secondo cui è stata "una strage comunque annunciata, perché un deposito dell'Eni con questa alta nocività, considerata una struttura con rischio elevato, in una zona che è stata fortemente antropizzata, è comunque una bomba a orologeria, e questa situazione era già stata denunciata qualche anno fa. Sarà la magistratura ad accertare le cause: speriamo che stavolta non si parli di errore umano, perché comunque ci sono norme di sicurezza molto rigide per questi impianti, e non sappiamo se sono state rispettate".
    
"Non vorremmo che accadesse quello che sta accadendo per la strage di via Mariti - ha detto Alessandro Nannini (Cobas) -, dove dopo dieci mesi ancora non c'è un indagato e non si sa di chi è la colpa del crollo: la nostra paura è che, quando ci sono di mezzo multinazionali come l'Eni, o come l'Enel per il caso di Suviana, tutto venga messo a tacere".

Per Dario Furnari (Usb) "c'è un disastro ambientale che va denunciato, dovuto a questo tipo di impianti: non abbiamo paura di opporci all'Eni, e a un governo che ancora una volta mostra di essere succube".

----

Aggiornamento 11:01 -
Un minuto di silenzio
, la deposizione di un mazzo di fiori e poi alcune parole scambiate con colleghi e alcuni familiari delle vittime a Calenzano davanti al deposito Eni teatro della strage di lunedì scorso, a distanza dai giornalisti. Questa la commemorazione stamani, nel giorno del lutto regionale, presenti alcune decine di persone, oltre alle istituzioni: il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani, il presidente della Toscana Eugenio Giani e del consiglio regionale Antono Mazzeo, l'assessora all'ambiente Monia Monni e i capigruppo a Palazzo del Pegaso. Unici due labari quelli dell'Anmil delle sezioni di Firenze e Prato.
    
"Abbiamo salutato il fratello di una delle vittime - le parole di Mazzeo - A ciascuno di loro va la nostra vicinanza e il nostro affetto. Qua abbiamo depositato dei fiori, fatto un minuto di raccoglimento in. ricordo delle vittime e per chi crede, come me, è stato un momento di preghiera".
    
Minuto di silenzio e bandiere listate a lutto anche a Firenze, a Prato, che piange due delle cinque vittime. Nel capoluogo regionale la sede della Regione in piazza Duomo e quella del Consiglio regionale in via Cavour hanno da stamattina le bandiere a mezz'asta.

Anche il Comune di Firenze ha aderito al lutto regionale: alle ore 10 è stato osservato un minuto di silenzio negli uffici comunali. La sindaca di Firenze, Sara Funaro, ha partecipato al minuto di silenzio in Consiglio metropolitano. Sempre a Firenze chiuso per 15 minuti il mercatino natalizio allestito in Santa Croce.

Della delegazione del Consiglio regionale, guidata dal presidente Antonio Mazzeo, facevano parte i capigruppo Vincenzo Ceccarelli (Pd), Elena Meini (Lega), Irene Galletti (M5S) e Marco Stella (Forza Italia) e i consiglieri Fausto Merlotti (Pd), Marco Martini (Pd), Giovanni Galli (Lega) e Sandra Bianchini (Fratelli d'Italia). Hanno partecipato alla commemorazione anche l'assessora Monia Monni, il vicesindaco di Bientina Alessandro Cai e il presidente del Consiglio comunale di Prato Lorenzo Tinagli. 

----

Aggiornamento 10:03 - 
Perquisizioni
sono state eseguite ieri su ordine della procura di Prato per l'esplosione avvenuta nel deposito Eni di Calenzano. Proprio in quest'ultimo stabilimento si sono presentati i carabinieri oltre che alla Sergen di Potenza, ditta incaricata di lavori di manutenzione nell'impianto fiorentino e per cui lavoravano i due tecnici lucani Gerardo Pepe e Franco Cirelli, morti insieme a tre autisti per la deflagrazione avvenuta nell'area di carico del deposito. Lo riportano oggi alcuni quotidiani, spiegando anche che i reati ipotizzati, a ora contro ignoti, sono omicidio colposo, disastro e "rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro".

Secondo quanto riporta Repubblica nel decreto di perquisizione è scritto: "La ditta stava eseguendo dei lavori di manutenzione nei pressi dell'area destinata al carico del carburante: in particolare avrebbero dovuto rimuovere alcune valvole e tronchetti per mettere in sicurezza una linea benzina dismessa da anni".

"Sarebbe avvenuta una fuoriuscita di carburante nella parte anteriore della pensilina di carico e che questa sia stata in qualche modo dovuta alla chiara inosservanza delle rigide procedure previste".

"Le conseguenze di tale scellerata condotta non potevano non essere note o valutate dal personale che operava in loco", si legge ancora, non fosse altro che l'incidente ha poi provocato "un disastro, diversi morti e infortuni".

"La circostanza che fosse in atto un'attività di manutenzione di una linea di benzina corrobora l'ipotesi che vi siano state condotte connesse al disastro".

Le perquisizioni scattate erano finalizzate ad acquisire documentazione, comprese chat nei giorni precedenti alla strage e nelle ore successive, per ricostruire cosa è accaduto nella "linea di carico e scarico del carburante e alle riparazioni in atto della linea di benzina da tempo dismessa".

Sempre Repubblica riferisce anche che due mesi fa Vincenzo Martinelli, autista morto nell'esplosione insieme ai colleghi Carmelo Corso e Davide Baronti, parlava di "continue anomalie riscontrate sulla base di carico" in una lettera alla sua azienda Bt trasporti per replicare all'apertura di un procedimento disciplinare a suo carico per essersi rifiutato di completare un viaggio.



----



Aggiornamento 20:31
L'arcivescovo di Firenze, monsignor Gherardo Gambelli, presiederà domani sera alle 21 una veglia di preghiera nella basilica di Santissima Annunziata con la recita del rosario in suffragio delle vittime dell'esplosione avvenuta nel deposito Eni di Calenzano (Firenze). Gambelli, si legge in una nota, ha raccolto l'invito del cardinale Augusto Paolo Lojudice, presidente della Cet, che ha esortato tutte le parrocchie e le comunità della diocesi ad unirsi in un momento di preghiera domani nella giornata di lutto regionale.

----

AGGIORNAMENTO 19:11
"Per dare vicinanza ai lavoratori e alle famiglie dei lavoratori coinvolti anche Ugl, insieme a Cgil Cisl e Uil, parteciperà allo sciopero generale dell'11 dicembre 24 e alla manifestazione prevista per lo stesso giorno a Calenzano in piazza Vittorio Veneto dalle ore 14:30". Così in una nota congiunta Matteo Biagianti, segretario provinciale dell'Ugl di Firenze e Prato e Giuseppe Dominici, segretario regionale Ugl Toscana.
    
"Mentre restiamo in attesa di comunicazioni sulle cause dell'evento - aggiungono -, il pensiero si rivolge anche ai lavoratori presenti all'evento, i quali, oltre che assistere con i propri occhi alla tragedia sono anche i diretti testimoni che anche questa volta il posto di lavoro non è un luogo sicuro. Ribadendo con forza che la sicurezza nei luoghi di lavoro è un diritto inalienabile, rinnoviamo il monito di tenere alta l'attenzione sul tema, non solo dopo il verificarsi di tali situazioni".

----

AGGIORNAMENTO 18:45
Aziende e privati cittadini che hanno subito danni materiali a causa dell'incidente al deposito Eni di Calenzano potranno chiedere il risarcimento: è quanto annuncia in una comunicazione il Comune di Calenzano, che ha attivato la casella email richieste.eni@comune.calenzano.fi.it a cui inviare un primo contatto, per essere poi reindirizzati a Eni.

Successivamente, nella richiesta ad Eni, "sarà necessario distinguere - precisa il Comune - tra danni limitati a finestre e infissi, per i quali si richiede di inviare foto, dati del richiedente e preventivo di spesa per la riparazione; danni di natura rilevante, per i quali è necessaria anche una perizia da parte di un tecnico".

----

AGGIORNAMENTO 18:00
Una commemorazione delle cinque vittime dell'esplosione nel deposito Eni di Calenzano, oltre a un pensiero di vicinanza ai feriti e ai familiari. La annuncia per domani alle 10 in via Erbosa, dove ha sede l'impianto, il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani, che sarà insieme al presidente del Consiglio regionale toscano Antonio Mazzeo e ai capigruppo dell'Assemblea regionale.

Il sindaco, si spiega in una nota, ha esteso il lutto cittadino anche a domani, invitando tutta la popolazione a osservare domani alle 10 un minuto di silenzio. "La comunità di Calenzano è addolorata e colpita fortemente da questa tragedia - sottolinea Carovani -. Adesso è il momento del lutto e domani mattina saremo presenti al deposito per rendere omaggio alle vittime. Ringraziamo nuovamente i vigili del fuoco, i soccorritori e le forze dell'ordine. Come Amministrazione comunale di Calenzano porremo alle Istituzioni la questione se la presenza di questo impianto sia ancora compatibile in un contesto urbanistico delicato come il nostro".

----

AGGIORNAMENTO 17:20 -
Sono due le vittime dell'esplosione al deposito Eni che vivevano a Prato.
Nel comune toscano risiedevano Vincenzo Martinelli e Carmelo Corso, entrambi autisti di autobotti e originari del sud Italia. Il primo era nato a Napoli, il secondo, 57 anni ancora da compiere, era originario di Catania e viveva con moglie e due figli a San Giorgio a Colonica, frazione di Prato, comune dove viveva d 31 anni. Prima aveva abitato a Campi Bisenzio.

Per le famiglie di Martinelli e Corso, si spiega dal Comune di Prato, il Comune chiederà l'attivazione del supporto psicologico. "Per Prato è una tragedia nella tragedia. - dichiara la sindaca Ilaria Bugetti - Fino all'ultimo abbiamo sperato che da Calenzano arrivassero notizie diverse, ma purtroppo le speranze si sono ridotte minuto dopo minuto fino a darci la certezza del doloroso epilogo. Piangiamo due nostri concittadini, morti mentre lavoravano come ogni giorno; piangiamo due padri di famiglia impegnati a crescere e garantire un futuro migliore ai propri figli. Ci stringiamo attorno alle loro famiglie per questo dolore incolmabile. A nome di tutta la città esprimo vicinanza e profondo cordoglio".

Il Comune di Prato domani parteciperà al lutto regionale indetto dalla Regione: bandiera a mezza asta sulla facciata del municipio e un minuto di silenzio che sarà osservato alle 10, scandito dai rintocchi della campana di Palazzo Pretorio alla presenza in piazza del Comune di una delegazione dell'Amministrazione comunale e del gonfalone che sarà listato a lutto. Tutte le manifestazioni pubbliche organizzate dal Comune sono annullate. L'amministrazione comunale parteciperà poi alla manifestazione organizzata per domani pomeriggio a Calenzano da Cgil, Cisl e Uil a sostegno della sicurezza sui luoghi di lavoro come priorità assoluta.

----

AGGIORNAMENTO 16:55 -
"In questa celebrazione desidero rivolgere un pensiero particolare alle famiglie delle vittime dell'esplosione avvenuta ieri nel deposito Eni di Calenzano, esprimere le mie condoglianze per i defunti, la mia vicinanza ai feriti, la mia riconoscenza ai soccorritori. Li ricordiamo tutti nella preghiera affidandoli all'intercessione della Beata Vergine Maria". Così l'arcivescovo di Firenze Gherardo Gambelli, durante l'omelia per la celebrazione per la Madonna di Loreto, patrona dell'Aeronautica militare e degli aviatori, che si è svolta stamattina nella Basilica di Santa Croce a Firenze.
    
Gambelli si è rivolto agli aviatori ricordando che "Maria non ha esitato a spiccare il volo". "È lei - ha continuato - che oggi ci richiama, quindi, la vocazione a volare alto con il nostro spirito e la nostra vita, con le ali della fede, della carità e della speranza. Guardando la terra dall'alto vediamo che la terra è bella, tutta verde e azzurra, pulita e innocente, dall'alto non si vede la miseria della guerra, della povertà, della fame, della violenza, dall'alto non si vede il male. Ma sappiamo - ha aggiunto Gambelli - che sono realtà concrete purtroppo. Per questo volare alto significa anche essere capaci di sollevare il capo e guardare al luogo dove sta la salvezza, dove sta la risposta: la dimora di Dio".

----

AGGIORNAMENTO 16:15 -
La chiusura del deposito di Calenzano e lo sciopero in in quello di Livorno potrebbero provocare problemi per l'operatività del servizio di trasporto pubblico. Così in una nota Autolinee Toscane, società che gestisce il trasporto pubblico su gomma a Firenze e in Toscana.
    
At, si legge,
"informa che, a seguito della ovvia e comprensibile indisponibilità di gasolio nello stabilimento e raffineria di Calenzano dopo il drammatico incidente, e il contemporaneo sciopero e assemblea dei lavoratori della raffineria Eni di Livorno, c'è un impedimento al normale approvvigionamento dei serbatoi di stoccaggio nell'area fiorentina. Il mancato rifornimento presso i depositi rischia di essere particolarmente impattante a Firenze, dove, soprattutto per gli impianti di Peretola, si stima che le riserve presenti possano esaurirsi nell'arco di un giorno. Questo potrebbe provocare sensibili disagi per l'utenza, poiché i bus rimasti senza carburante non potranno entrare a fare il servizio di trasporto pubblico locale".

Autolinee Toscane
"sta cercando di trovare soluzioni alternative, consapevole che (solo a titolo di esempio) le centinaia di bus dell'area fiorentina non possono fare rifornimento alle normali pompe di benzina. La società ha già avvisato le autorità competenti".

----

AGGIORNAMENTO 15:57 -
L'esplosione si è verificata mentre era in corso il rifornimento di un'autobotte. Ma a questa circostanza, viene fatto notare in ambienti investigativi, al momento non necessariamente si deve o può essere legata la causa della deflagrazione.

----

AGGIORNAMENTO 15:51 -
In tutto sarebbero quattro i consulenti nominati dalla procura oltre a un ausiliario, sempre secondo quanto si apprende oggi in ambienti investigativi.    

Riguardo alle indagini, ieri la procura aveva reso noto di aver coinvolto negli accertamenti i carabinieri e di aver chiesto l'intervento di Arpat, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, e l'Asl Toscana centro "per evidenziare profili di possibile responsabilità sul luogo del teatro dell'esplosione".

Sempre la procura spiegava ieri di aver nominato alcuni medici legali e tre consulenti tecnici per accertare le cause dell'esplosione.

----

AGGIORNAMENTO 15:11 -
Omicidio colposo plurimo sarebbe una delle ipotesi di reato
per le quali la procura di Prato ha aperto un'inchiesta dopo l'esplosione al deposito Eni di Calenzano, comune in provincia di Firenze che ricade però sotto la giurisdizione della magistratura pratese. Da quanto appreso ci sarebbe almeno anche un'altra contestazione. Dalla procura però non trapela alcuna informazione su quale sia l'altro titolo di reato e se siano già state iscritte delle persone nel registro degli indagati.

----

AGGIORNAMENTO 14:54
Sono l'esplosivista Roberto Vassale e il chimico esplosivista Renzo Cabrino i due consulenti incaricati dalla procura di Prato per svolgere accertamenti per le indagini sulla deflagrazione avvenuta ieri nel deposito Eni di Calenzano. Entrambi hanno tra l'altro già lavorato come periti nella strage di Capaci, inchiesta di cui si è occupato il procuratore di Prato Luca Tescaroli quando era pm a Caltanisetta.

----

AGGIORNAMENTO 14:43
Poco prima dell'incidente a Calenzano, un operatore che era al deposito dell'Eni ha dato l'allarme, pochi secondi dopo si è verificata l'esplosione. E' quanto appreso in ambienti investigativi. Tutto è avvenuto alla pensilina numero 6 dell'area di carico che ne conta 10. Alle 10:21 e 30 secondi, questa l'orario registrato, un operatore con un pulsante ha dato l'allarme ma in pochi secondi c'è stata la deflagrazione a cui è seguita una catena di esplosioni che ha coinvolto almeno cinque autocisterne.

----

AGGIORNAMENTO 14:16
Si terrà domani alle 14:30 in piazza Vittorio Veneto a Calenzano, dove ha sede il Comune, il presidio-manifestazione 'Basta morti sul lavoro' indetta da Cgil, Cisl, Uil a seguito della tragedia nel deposito Eni. Sempre per domani Cgil Firenze, Cisl Firenze Prato e Uil di Firenze hanno proclamato uno sciopero generale provinciale per le ultime quattro ore del turno.
    
In occasione della manifestazione interverranno le tre confederazioni, le lavoratrici e i lavoratori dei settori coinvolti. "Quello che è successo è inaccettabile. Cinque persone sono uscite di casa per andare a lavorare e non torneranno mai. Altre sono ferite gravemente. Senza sicurezza non c'è lavoro, non c'è dignità, non c'è vita!", affermano i sindacati.
    
Ha già annunciato la sua partecipazione al presidio la sindaca di Firenze Sara Funaro. Aderisce, come spiega una nota, anche il Pd Toscana che in segno di rispetto verso le vittime e tutte le persone della comunità di Calenzano coinvolte nell'esplosione avvenuta ieri al deposito Eni, sospende ogni iniziativa. In piazza presenti domani il segretario regionale dei dem Emiliano Fossi e rappresentanti del Pd Toscana "per ribadire che la sicurezza sul lavoro deve essere una priorità assoluta nell'agenda del governo e della politica nel nostro Paese".

----

AGGIORNAMENTO 14:07
Sono state portate via con dei carri funebri dall'impianto Eni le salme degli ultimi dispersi nell'esplosione avvenuta ieri a Calenzano.
Nell'impianto sono presenti anche due medici legali e personale dei Ris (Reparto investigativo speciale) dei carabinieri.

----

AGGIORNAMENTO 13:58
Dopo la comunicazione del presidente della Regione, Eugenio Giani, e gli interventi di alcuni consiglieri su quanto accaduto al deposito della raffineria Eni di Calenzano, la conferenza dei capigruppo dell'Assemblea toscana ha deciso di interrompere la seduta odierna del Consiglio regionale e convocare le sedute delle commissioni consiliari per questo pomeriggio.
Gli atti all'ordine del giorno di oggi, prima tra tutti la legge sulla Toscana diffusa, sarà discussa nella seduta di martedì 17 dicembre.

Il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, con riferimento al lutto regionale proclamato per domani, ha comunicato che la conferenza dei capigruppo "ha deciso che il minuto di silenzio relativo alle vittime della strage di Calenzano i capigruppo lo vivranno a Calenzano, portando dei fiori sul luogo di quanto accaduto e l'invito è esteso a tutti i consiglieri che riusciranno ad essere presenti domani alle 10".
    
Dopo l'interruzione dei lavori, Vittorio Fantozzi, capogruppo Fdi in Consiglio regionale ha detto che "come forze di opposizione, Fdi, Lega e Fi, già nel pomeriggio di ieri abbiamo cercato di far ragionare una maggioranza che era ostaggio della propria incapacità di programmare i lavori di fronte a uno scenario devastante come quello che stiamo vivendo. C'è un momento in cui la politica deve sapersi fermare, oggi dal centrodestra questo messaggio è arrivato e la maggioranza ad un certo punto ne ha dovuto prendere atto".

----

AGGIORNAMENTO 12:38 - Trovato il corpo dell'ultimo disperso

E' stata trovato anche il corpo dell'ultima persona data per dispersa nell'esplosione del deposito Eni a Calenzano. Le vittime salgono così a 5.

----


AGGIORNAMENTO 12:35

Sopralluogo questa mattina nel sito Eni di Calenzano di due periti della procura incaricati di redigere, hanno spiegato ai cronisti che li attendevano all'uscita dallo stabilimento, ,"una perizia sugli esplosivi", dopo l'incidente avvenuto ieri nel deposito.

----

AGGIORNAMENTO 12:29 -
Feriti non gravi dimessi o in fase dimissione

Sono stati tutti dimessi o sono in fase di dimissione dall'ospedale i feriti non gravi portati ieri con i mezzi del 118 al policlinico fiorentino di Careggi e all'ospedale di Prato. I tre presenti in quest'ultimo avrebbero già lasciato ieri l'ospedale. Tre le persone sempre ricoverate, tutte in codice rosso: sono i due pazienti del centro grandi ustionati di Pisa, entrambi in condizioni molto gravi, e una terza persona che si trova in subintensiva a Careggi.

Ieri la Regione aveva dato un bilancio di 10 feriti portati con i mezzi di soccorso negli ospedali. A questi si sono aggiunti poi almeno 17 persone, secondo il dato fornito sempre ieri dalla prefettura, che si sono presentate autonomamente negli ospedali, per ferite di vario tipo, comunque non gravi.

In una nota la Regione conferma che sono tre le persone coinvolte nell'esplosione avvenuta ieri nel deposito Eni di Calenzano ancora ricoverate: uno all'ospedale di Careggi a Firenze e due a Cisanello a Pisa, uno dei quali trasferito nella serata di ieri dal policlinico fiorentino. Altri "quattro dei ricoverati a Careggi sono già stati dimessi" si precisa.    

Gli ospedali di Prato, Torregalli, Santissima Annunziata di Ponte a Niccheri e Empoli, hanno poi "prestato soccorso nella giornata di ieri ad almeno ventuno altri feriti, già tutti dimessi - aggiunge la Regione -. Di questi diciannove si sono presentati autonomamente. Nel dettaglio: all'ospedale di Prato sono state assistite quattordici persone, a Torregalli tre persone, altrettante ad Empoli ed una al Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri".
"Continuiamo - commenta il presidente della Toscana Eugenio Giani - a seguire con attenzione la vicenda e la Regione, in tutte le sue articolazioni, è impegnata a partire con il suo sistema sanitario."


----

AGGIORNAMENTO 12:16

"Vogliamo esprimere vicinanza alle famiglie delle vittime e dei feriti e fare un ringraziamento ai vigili del fuoco e ai soccorritori impegnati nelle ricerche e che hanno permesso di mettere in sicurezza in poco tempo l'area. Ci sarebbero potuti essere risvolti ben peggiori essendo un'area carica di combustibili". Lo ha detto il sottosegretario ail'Interno con delega ai vigili del fuoco Emanuele Prisco al termine di un sopralluogo nell'area Eni a Calenzano (Firenze).

"Saranno gli inquirenti a valutare se tutte le norme sono state rispettate - ha aggiunto-. Certo che in questo tipo di stabilimenti c'è un monitoraggio e sono richieste precauzione molto alte. Non è mai abbastanza quando avviene una tragedia, vuol dire che qualcosa non ha funzionato ma saranno gli organi inquirenti a stabilire cosa. Le istituzioni possono e devono adottare tutte le cautele possibili e controllare che siano prontamente adottate".

----

AGGIORNAMENTO 11:52 

Sopralluogo del procuratore di Prato Luca Tescaroli all'interno del deposito Eni di Calenzano dove ieri è avvenuta l'esplosione.

Al deposito Eni è arrivato stamani anche il sottosegretario agli Interni Emanuele Prisco.

----

AGGIORNAMENTO 11:50 -
Presidio davanti alla sede Inail Firenze

Un presidio davanti alla sede Inail di Firenze, in via delle Porte Nuove, è stato indetto per domani alle 10 dai sindacati Usb, Cobas e Cub Firenze in seguito all'esplosione ieri nel deposito Eni. Motivo della protesta "denunciare l'ennesima strage sul lavoro, il conseguente disastro ambientale e per unirci al cordoglio dei familiari delle vittime".
   
 "Si tratta dell'ennesima ferita inflitta al nostro territorio - scrivono in una nota le organizzazioni sindacali che invitano la cittadinanza a partecipare -. Un disastro terribile e, ancora una volta, non è possibile dire che si sia trattato di una fatalità. I rischi di esplosione del deposito infatti si conoscevano bene e da anni, come denunciato nel 2020 da Medicina Democratica. Non si deve parlare di incidente, è l'ennesimo atto di guerra contro lavoratrici, lavoratori, cittadine e cittadini. È l'ennesima strage perpetrata in nome del profitto, in una guerra combattuta con le armi della deregolamentazione, dell'impunità, del ricatto tra vita, salute e lavoro".

----

AGGIORNAMENTO 11:19

Vincenzo Martinelli, 53 anni, autista originario di Napoli e residente a Prato dal 1998, è il primo nome emerso delle vittime dell'esplosione nel deposito di Calenzano (Firenze). Gli altri quattro nominativi dei 'visitatori' protocollati all'ingresso del sito Eni ieri e di cui non si sono avute più notizie, secondo quanto riportano oggi i giornali sono: Carmelo Corso, altro autista 57enne, originario di Catania viveva a Calenzano.Davide Baronti, 49 anni, autista nato ad Angera (Novara), residente in Toscana.Ci sono poi due uomini originari della Lucania, di 46 anni: Gerardo Pepe e Cirielli.

----

AGGIORNAMENTO 11:06 - Giani: “Molto preoccupanti per le condizioni di 2 feriti”

Il conto delle vittime "sale a quattro, manca ancora un disperso, poi ci sono le due posizioni di feriti al centro grandi ustioni di Cisanello che sono molto preoccupanti". Lo ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani, a margine del Consiglio regionale che si è aperto con un minuto di silenzio e la comunicazione di Giani sull'esplosione di Calenzano.
    
Per Giani è stata "una tragedia di entità fortissima ma che poteva essere anche più grave perché accanto alla pensilina di ricarica ci sono almeno 20 cisterne che contengono carburante e quindi se vi fosse stato l'innesto di una catena tra l'incendio dalla pensilina alle cisterne chissà cosa sarebbe successo".

----

AGGIORNAMENTO 10:37 -
Un collega delle vittime: “Per noi l'impianto è sicuro” 


"Non ci capacitiamo di quanto è successo, per noi autisti l'impianto è sicuro. Conosciamo benissimo tutte le procedure ei i funzionamenti della sicurezza all'interno dell'impianto e non riusciamo a spiegarci cosa sia accaduto. Anche quando c'è stato una rottura o uno spandimento non si è mai arrivati a creare un pericolo veramente. All'interno siamo controllati continuamente e per noi l'insicurezza nasce appena esci dal deposito perché non sai cosa ti può succedere mentre guidi". A dirlo Giuseppe, uno degli autisti di cisterne che da 35 anni lavora nell'impianto Eni di Calenzano dove ieri è avvenuta l'esplosione.
    
"Per noi la sicurezza c'è sempre stata. Mai avremmo pensato a un'esplosione. Sono due giorni che piango per i miei colleghi, potevo esserci io".


----

AGGIORNAMENTO 10:06 -
"In relazione all'esplosione avvenuta nella mattinata di ieri nell'area di carico del deposito Eni di Calenzano, si comunica che le indagini hanno portato al rinvenimento di altre due vittime, oltre a quelle emerse nell'immediatezza dei fatti. Quest'ufficio sta proseguendo le attività di sopralluogo per verificare la presenza di una ulteriore persona che risulta ad oggi dispersa". Così in una nota il procuratore di Prato Luca Tescaroli, che coordina le indagini sull'esplosione nel sito Eni di Calenzano

----

AGGIORNAMENTO 9:01 - Sono stati ritrovati due dei tre dispersi nell'esplosione al sito Eni di Calenzano.

Da quanto appreso sarebbero stati ritrovati nell'area della pensilina dell'area di carico. Salgono a quattro le vittime accertate.

----

AGGIORNAMENTO 8:44 -
E' prevista a breve la ripresa delle ricerche dei tre dispersi nell'esplosione avvenuta ieri nel deposito Eni di Calenzano.

Il personale incaricato, a partire dai vigili del fuoco, è sul posto. A sovrintendere le operazioni i tre consulenti incaricati dalla procura di Prato che indaga su quanto avvenuto.
    
La pioggia che sta cadendo non facilita comunque l'intervento nell'area di carico del deposito Eni dove è avvenuta prima la fortissima deflagrazione, avvertita fino a Pistoia, e poi si sono scatenate le fiamme.



----------



AGGIORNAMENTO 20:14
Sono state sospese e riprenderanno domani all'alba le ricerche dei tre dispersi nell'esplosione: il motivo, secondo quanto si apprende, si lega alle complessità dell'intervento nell'area interessata dalla esplosione: la deflagrazione è stata molto potente - il boato è stato avvertito fino a Pistoia - con un incendio durato per circa due ore.

La procura di Prato ha anche nominato tre consulenti che sovrintenderanno alle operazioni di ricerca.

Si è appreso anche che per l'identificazione della seconda vittima sarà necessario l'esame del dna.

La potenza dell'esplosione, si fa sapere, è stata tale da dilaniare i corpi. La procura sta seguendo i protocolli internazionali per l'identificazione delle vittime.

Quanto alle cause dell'esplosione, se è stato ipotizzato che si è verificata a seguito della perdita di liquido, c'è da capire cosa possa averla innescata.

----

AGGIORNAMENTO 18:38
Dalla Cgil Toscana arriva un invito a partecipare alla manifestazione indetta da Cgil Firenze, Cisl Firenze Prato e Uil di Firenze per mercoledì 11 dicembre a Calenzano (Firenze) in occasione dello sciopero generale provinciale di 4 ore (fine turno). "In piazza per ribadire che la sicurezza sul lavoro deve stare al centro, servono più investimenti, politiche, controlli. Ogni giorno in Toscana e in Italia piangiamo morti o feriti sul lavoro e questa situazione non è degna di un Paese civile".

----

AGGIORNAMENTO 18:34
Dalle valutazioni emerse da Arpat "non emerge la necessità di proporre ai sindaci dei Comuni interessati l'adozione di provvedimenti limitativi del consumo di prodotti agricoli locali. Saranno comunque effettuati accertamenti sui reflui ed eventuali problematiche di natura ambientale" a seguito dell'esplosione nel deposito Eni di Calenzano (Firenze). Lo specifica la Regione in una nota.

    Sia l'Igiene Pubblica sia l'Arpat, si sono "immediatamente" recate sul luogo dell'incidente.

"In merito alla problematica legata alla dispersione dei fumi e di particelle potenzialmente nocivi, la stessa è rientrata una volta domato l'incendio e con essa è venuta meno la necessità di particolari precauzioni da parte dei cittadini (es.finestre chiuse o distanza dalla zona dell'evento)"

----

AGGIORNAMENTO 18:33 - "
Non possiamo più parlare di fatalità, ora una task force regionale".
E' quanto affermano in una nota congiunta il segretario generale della Uil Toscana Paolo Fantappiè e il coordinatore fiorentino del sindacato, Leonardo Mugnaini in merito all'esplosione del deposito Eni di Calenzano (Firenze), ricordando che la stessa Uil "proprio tre anni fa, fece una denuncia all'Usl Toscana Centro per problemi relativi a dei malfunzionamenti interni al sito stesso, che portò ad un intervento degli organi di vigilanza con la sospensione temporanea delle attività".

    "Esprimiamo le nostre condoglianze e la nostra più assoluta vicinanza alle famiglie delle vittime - le parole di Fantappiè e Mugnaini - La rabbia per l'ennesima strage è tanta: siamo alla seconda grande tragedia sul lavoro a Firenze, dopo il crollo del cantiere di via Mariti, in neanche un anno. Non può essere visto come una fatalità o una terribile coincidenza, qui siamo in un contesto lavorativo, a Firenze e provincia, dove servono controlli a tappeto e minuziosi".

Nella stessa nota la Uil evidenzia come "viste le due stragi sul lavoro così ravvicinate", sia "indispensabile l'istituzione di una task force regionale che comprenda tutti gli organi di controllo, parti istituzionali, datoriali e sindacali, per una pianificazione degli interventi e dei controlli in tutti i luoghi di lavoro a Firenze e provincia. Attendiamo comunque il lavoro degli inquirenti per fare massima luce sull'accaduto"
----

AGGIORNAMENTO 18:18 - "
Sono ore di apprensione per la tragedia di Calenzano. Dolore per le vittime e vicinanza alle famiglie, ai feriti, a chi attende notizie sui dispersi. Grazie a chi si è attivato da subito per domare l'incendio e salvare vite. Ci auguriamo che presto si faccia luce sulle responsabilità e sulle cause dell'esplosione".

A scriverlo su X è la vicepresidente della Camera Anna Ascani (Pd)
----

AGGIORNAMENTO 18:09 -
Si chiama Vincenzo Martinelli, 51 anni, la prima vittima identificata a seguito dell'esplosione avvenuta a Calenzano.

Martinelli era autista di autocisterne e viveva a Prato.

----

AGGIORNAMENTO 17:56 -
Oltre 300 telefonate hanno raggiunto, questa mattina, la sala operativa operativa protezione civile comunale subito dopo l'esplosione nel deposito Eni a Calenzano. È il dato diffuso dall'assessora alla protezione civile del Comune di Firenze Laura Sparavigna, intervenendo in Consiglio comunale.
    
"Tanti erano impauriti - ha spiegato - e chiedevano cosa fosse successo. L'impatto sulla viabilità del Comune di Firenze è stato contenuto e gestito tramite adeguamento dei tempi degli impianti semaforici ove necessario e invio di pattuglie nella zona nord della città per i punti più critici. Siamo pienamente disponibili nei confronti dei territori colpiti per collaborare oggi e nell'immediato futuro per i danni causato da questo incidente. Abbiamo inoltre offerto il nostro sostegno per dare un supporto psicologico, in questo momento difficile, a quanti sono rimasti coinvolti".
    
"Questo è il momento del cordoglio e del dolore e per questo ci stringiamo alle famiglie delle vittime - ha concluso -. La priorità deve essere quella di garantire la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori".

----

AGGIORNAMENTO 17:26 -
Per l'esplosione a Calenzano Cgil Firenze, Cisl FirenzePrato e Uil di Firenze proclamano uno sciopero generale provinciale di 4 ore (fine turno) per l'11 11 dicembre con manifestazione (14:30-16:30) a Calenzano.

Così i sindacati che esprimono "dolore per la tragedia, cordoglio per le vittime, vicinanza ai feriti e ai familiari, gratitudine verso i soccorritori, oltre a tanta rabbia" per "l'ennesima tragedia sul lavoro con dimensioni e risvolti ancora da capire su vari fronti".

Quanto successo "è inaccettabile, attendiamo il lavoro degli inquirenti per fare luce". Senza sicurezza non c'è lavoro, non c'è dignità, non c'è vita".

----

AGGIORNAMENTO 16:30 -
Oltre ai nove feriti trasportati nei vari ospedale dalle ambulanze un'altra decina di persone si è presentata autonomamente in più strutture ospedaliere per traumi di vario tipo, conseguenza dell'esplosione avvenuta a Calenzano, nel deposito Eni.

Da quanto appreso c'è chi lamenterebbe ustioni alla trachea, chi sarebbe rimasto ferito da oggetti scagliati a seguito dell'esplosione che ha provocato anche la rottura di numerose finestre. Sempre da quanto appreso sarebbero tutti traumi di leggera entità.
    
La maggior parte di queste persone si sarebbe presentata all'ospedale di Prato, circa 7, gli altri a quello di Empoli e al San Giovanni di Dio a Firenze.

----

AGGIORNAMENTO 16:24 - 
Prefettura di Firenze: “Cessato allarme inquinamento”

La prefettura di Firenze informa "che è stato dichiarato cessato l'allarme e che a partire dalle ore 16 è stato interrotto l'avviso It alert', scattato stamani per il rischio inquinamento a seguito dell'esplosione nel sito Eni di Calenzano.
    
La prefettura conferma poi che al momento si contano due decessi, nove feriti e tre dispersi.

----

AGGIORNAMENTO 16:07

Sempre il Comune di Calenzano, sulla propria pagina Facebook, fa sapere che non si registrano problemi di potabilità sull'acqua del pubblico acquedotto: "Publiacqua Spa informa i cittadini dei Comuni di Calenzano, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e Prato che, in merito all'incidente verificatosi questa mattina all'impianto Eni di Calenzano, non si registrano problemi di potabilità sull'acqua del pubblico acquedotto. Publiacqua proseguirà comunque a monitorare l'evolversi della situazione anche nelle prossime ore e nei prossimi giorni, a garanzia della qualità dell'acqua erogata".

----

AGGIORNAMENTO 15:35 - 
Comune di Calenzano: “Dal rogo non ci sono rischi per la salute”


"Arpat comunica che non ci sono rischi per la salute causati dall'incendio verificatosi questa mattina presso il deposito Eni". Lo fa sapere il Comune di Calenzano con un post sulla pagina Facebook.
   
"Ferrovie e Autostrada - aggiunge il Comune - regolarmente riaperte"


----

AGGIORNAMENTO 15:30 - 
Evacuate 15 aziende

"Ci sono 15 aziende nei dintorni che sono state evacuate a scopo cautelativo, e che hanno subito danni. Sno in corso valutazioni per capire se si può tornare a lavorare in quei luoghi. Le scuole del territorio sono invece tutte aperte e Arpat è rassicurante sulla qualità dell'aria. La colonna di fumo densa che si è sviluppata era anche molto calda e si è alzata molto. Il vento era piuttosto importante oggi, e quindi si è tutto disperso e non ci sono problemi per la qualità dell'aria". Lo ha detto l'assessore regionale alla Protezione civile Monia Monni parlando con i giornalisti nell'area vicino all'esplosione avvenuta oggi a Calenzano (Firenze).
    
Evacuati da parte del Comune anche una piscina e il palazzetto dello sport che sono non molto distanti dal luogo dell'incidente.

----

AGGIORNAMENTO 15:27 - In graduale ripresa la circolazione
 

"Sulle linee convenzionali Firenze - Bologna e Firenze - Prato - Pistoia la circolazione ferroviaria è in graduale ripresa dopo un intervento dei Vigili del Fuoco e delle Forze dell'Ordine a seguito di una esplosione avvenuta al di fuori della sede ferroviaria in località Calenzano". Così Rfi su infomobilità.

La circolazione era stata interrotta stamani dopo l'esplosione, avvenuta intorno alle 10:22, con l'attivazione di un servizio sostitutivo con bus.
    
Nel tratto interessato i treni procedono a velocità ridotta e si registrato rallentamenti e possibili variazioni, spiega sempre Rfi.

----

AGGIORNAMENTO 15:21 
Secondo una prima ricostruzione, l'esplosione sarebbe avvenuta a seguito della perdita di liquido durante le operazioni di ricarica delle autobotti. E' quanto si apprende dagli inquirenti. L'area in cui è avvenuta la deflagrazione è stata posta sotto sequestro.

----

AGGIORNAMENTO 15:06
Ambulanze e Vigili del fuoco stanno lasciando il sito dell'esplosione.

----

AGGIORNAMENTO 14:41
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni segue con apprensione le conseguenze dell'incendio che si è sviluppato nello stabilimento Eni a Calenzano, delle quali è costantemente informata dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e dal ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, che si tiene in continuo e stretto contatto con il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabio Ciciliano. Lo fa sapere Palazzo Chigi. La premier esprime il più sentito cordoglio per le vittime, la vicinanza ai feriti e alle famiglie colpite e il ringraziamento a quanti si stanno prodigando nei soccorsi.

----

AGGIORNAMENTO 14:31
L'esplosione di Calenzano "ha colpito abitazioni e aziende vicine. La nostra ditta si trova a 300 metri in linea d'aria". Lo riferisce uno dei feriti portato a Careggi: l'uomo, in codice verde, ha una medicazione sulla fronte. "Abbiamo sentito una onda d'urto da dove c'è stata l'esplosione", ha aggiunto. Nel policlinico è stato attivato il protocollo delle maxi emergenze. La situazione al momento è sotto controllo. La gestione del lavoro è organizzata passo dopo passo, senza lasciare niente al caso: una parte della sala di attesa è stata svuotata per far sì che possano essere inserite barelle in caso di emergenza. Al momento però è vuota. 

----

AGGIORNAMENTO 14:09
Tra i nove feriti per l'esplosione al deposito Eni di Calenzano tre sono in codice rosso gli altri sei sono codici verdi. E' quanto si spiega dall'Azienda sanitaria Asl Toscana centro. I traumi, si precisa, sono da bruciature e per l'onda urto causata dall'esplosione.
    
Dei tre codici rossi uno è stato portato all'ospedale Cisanello di Pisa, al centro grandi ustionati, gli altri due a Careggi. In particolare uno dei feriti portati a Careggi in codice giallo è stato poi riqualificato come codice rosso. 

----

AGGIORNAMENTO 14:02
E' stata riaperta intorno alle 13 circa, sulla A1 Milano-Napoli, la stazione di Calenzano, in uscita da entrambe le provenienze, Firenze e Bologna, che era stata chiusa a seguito dell'esplosione nel deposito Eni. Lo rende noto Autostrade per l'Italia spiegando che "attualmente non si registrano particolari turbative alla circolazione". 

----

AGGIORNAMENTO 13:51 Le parole di Giani

Il presidente della Regione Toscana ha parlato a margine del sopralluogo effettuato presso il sito dell'esplosione: "I Vigili del Fuoco hanno fatto un lavoro importante che ha permesso di bloccare qualunque conseguenza grave. I dati sono quelli che ha dato la prefettura, si parla di due morti, tre dispersi e nove feriti. Questi ultimi non sono necessariamente per la conseguenza diretta dell'esplosione, ma anche di ricoverate con trauma cranico" per lo spostamento d'aria dovuto all'esplosione.

"Le persone che hanno perso la vita sono, presumibilmente, gli autisti che con le autocisterne erano sulla pensilina che ha causato il tutto.
Non ci sono stati contatti con i depositi di carburante, tutto è avvenuto nelle operazioni di carico delle autocisterne, i depositi sono rimasti intatti."

Sulla qualità dell'aria: "Non ho mascherina, mi è stato assicurato che allo stato attuale la situazione tende alla normalità".

Sulle dinamiche dell'esplosione Giani ha detto che "è stato fatto il quadro ma è difficile dirlo, saranno fatte delle indagini, quel che è possiible dire è che l'intervento tempestico degli operatori ha isolato la pensilina dai depositi e così le conseguenze più gravi sono state evitate".

----

AGGIORNAMENTO 13:42
A seguito dell'esplosione al deposito Eni a Calenzano "le sedi universitarie di Calenzano e Sesto Fiorentino, che si trovano nel quadrante coinvolto, non hanno subito danni. In via precauzionale sono stati chiusi i ricambi d'aria degli impianti di aerazione delle sedi di Calenzano, Sesto fiorentino e anche del campus di Novoli. Quanti sono presenti negli edifici universitari di Calenzano e Sesto Fiorentino sono stati invitati a rimanere all'interno dei locali. Le attività didattiche nei plessi di Calenzano e Sesto Fiorentino sono sospese fino a nuova comunicazione". Così comunica l'Università di Firenze spiegando di essere in contatto con la Protezione Civile e che "sta monitorando la situazione a seguito del grave incidente avvenuto nel deposito Eni a Calenzano".

----

AGGIORNAMENTO 13:30 Parla la sindaca di Firenze Sara Funaro

"La situazione è molto brutta. Ci sono già due morti, ci sono ancora dei dispersi, stiamo seguendo insieme alla prefettura e ai Comuni di Calenzano e Prato la situazione. Abbiamo chiesto notizie sulla situazione dei fumi, in attesa di risposte da Arpat invitiamo tutti alla massima cautela. Abbiamo dato la nostra disponibilità per attivare immediatamente la possibilità di avere supporto" psicologico "per i familiari". Così la sindaca di Firenze Sara Funaro.

"A ora non ci risultano problemi a Firenze" per l'aria, "durante la riunione mi hanno dato prime rassicurazioni". "Siamo pronti a fare quello che c'è bisogno", ha aggiunto. 

Intanto sul posto è arrivato anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.

----

AGGIORNAMENTO 13:23
Sul luogo dell'esplosione è arrivata l'assessora regionale alla Protezione Civile Monia Monni, che sta compiendo un primo sopralluogo.

----

AGGIORNAMENTO 13:04
Anche i Comuni di Campi Bisenzio e di Sesto Fiorentino, vicini a quello di Calenzano, hanno invitato su Fb la cittadinanza a chiudere in via precauzionale le finestre e ridurre gli spostamenti, in attesa di indicazioni da parte degli organi preposti, a seguito dell'esplosine nello stabilimento Eni.
    
Sul posto anche la Protezione Civile della Città Metropolitana di Firenze con un posto medico avanzato.

----

AGGIORNAMENTO 12:51
E' salito a due morti, nove feriti e tre dispersi il bilancio dell'esplosione avvenuta nel deposito Eni a Calenzano. E' quanto si spiega dalla prefettura.
Dei feriti sei quelli al momento portati a Careggi tra cui quattro in codice verde, uno giallo e uno rosso, come si spiega da fonti sanitarie.

----

AGGIORNAMENTO 12:47 -
Un testimone ha raccontato: "Al momento dell'esplosione siamo usciti fuori e siamo andati via, nessuno dei nostri colleghi non c'è nessun ferito. Eravamo in quattro e stavamo facendo manutenzione dei serbatoi, e questo ci ha protetto dall'esplosione. non abbiamo visto niente, quando abbiamo sentito l'esplosione siamo usciti fuori". Il testimone ha aggiunto che nessuno dei colleghi che al momento dell'esplosione erano con lui è rimasto ferito. 

----

AGGIORNAMENTO 12:45 - Giani annuncia: "Fiamme domate, dobbiamo accertare rischio inquinamento"
"I Vigili del Fuoco hanno domato le fiamme in modo da evitare la propagazione ai depositi vicini. I tecnici della nostra Agenzia regionale per la protezione ambientale sono sul posto per valutare le potenziali ricadute degli inquinanti, inclusi eventuali effetti sui corsi d'acqua". Lo scrive il governatore della Toscana Eugenio Giani sui social spiegando che l'incendio "è stato contenuto rapidamente e la colonna di fumo si è alzata notevolmente a causa della differenza di temperatura tra i fumi e l'atmosfera".

Alcune persone che lavorano nelle aziende vicine hanno raccontato: "Abbiamo udito un'esplosione enorme, tutti i vetri sono andati in frantumi e le scaffalature sono cadute per terra. Siamo usciti fuori terrorizzati per proteggerci e capire che cosa era successo. Qualcuno ha pensato che avessero gettato una bomba, come in guerra". "Il mio furgone si è alzato di due metri da terra e per il boato ora sento poco" racconta un corriere di una ditta di trasporti che ha la sede vicina al luogo dell'esplosione.

----

AGGIORNAMENTO 12:37 - Il ministro della Protezione Civile Musumeci sta seguendo l'evolversi della situazione
"La macchina dei soccorsi è partita immediatamente e abbiamo attivato l'allertamento invitando le persone del luogo a restare al chiuso, in attesa di conoscere se e quali effetti abbiano prodotto le sostanze tossiche". Lo dice il ministro della Protezione Civile Nello Musumeci che sta seguendo "con apprensione" la situazione a Calenzano dopo l'esplosione che si è verificata nel sito di stoccaggio Eni a Calenzano.
   
"Sono in costante contatto con il capo Dipartimento della Protezione civile Fabio Ciciliano - aggiunge Musumeci - per seguire l'evolversi della situazione. Esprimo il mio cordoglio alle famiglie delle vittime e mi stringo ai feriti e ai loro cari, confidando in una pronta ripresa"

----

AGGIORNAMENTO 12:36
Il Dipartimento della Protezione Civile ha attivato l'unità di crisi in seguito all'esplosione che si è verificata nel sito dell'Eni a Calenzano ed è in stretto coordinamento con il Centro di coordinamento dei soccorsi attivato dalla Prefettura.
    
Il Dipartimento, che sta continuando a seguire la situazione e ha inviato a Firenze un team per supportare le autorità locali, ribadisce l'invito ai cittadini a non avvicinarsi al liogo dell'incidente.

Nell'area interessata dall'esplosione oltre ad essere visibile una colonna di fumo è presente un forte odore acre dovuto alla combustione di idrocarburi, tanto che alle persone presenti vengono distribuite mascherine per potersi riparare le vie respiratorie. Presente sul posto anche la Protezione civile metropolitana con un posto medico avanzato. Interdetta al traffico la zona con conseguenti disagi.

----

AGGIORNAMENTO 12:21 - Sale il numero delle vittime
E' salito a 2 morti, 8 feriti e 4 dispersi il bilancio dell'esplosione avvenuta nel sito dell'Eni a Calenzano. "Ancora in corso i soccorsi", si spiega dalla prefettura che ha riunito il Ccs, il Centro coordinamento soccorsi che viene attivato da pianificazione nel caso di eventi che riguardino industrie a rischio di incidenti rilevanti quale il sito Eni di Calenzano. 

Lo stabilimento di Calenzano svolge attività di ricezione ricezione, deposito (stoccaggio) e spedizione di benzina, gasolio e petrolio (kerosene). Tali prodotti arrivano nel deposito di Calenzano tramite due oleodotti collegati con la Raffineria Eni di Livorno, per venire quindi stoccati in serbatoi atmosferici cilindrici (a tetto fisso o galleggiante) in attesa dell'invio alle pensiline di carico delle autobotti.
    
E' quanto emerge dalle informazioni sul sito Eni di Calenzano tratte dalla scheda dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra).
    
La gestione delle operazioni di riempimento dei serbatoi e di carico delle autobotti - è riportato dalla descrizione sintetico dell'Ispra - viene effettuata tramite una sala controllo. Nello stabilimento, che occupa una superficie di 170.300 metri quadrati sono dislocate le seguenti principali aree di lavoro: parchi serbatoi; pensiline di carico autobotti (ATB); sale pompe; impianto antincendio; terminale di arrivo dell'oleodotto; impianti di misurazione fiscale; impianti di recupero vapori dalle pensiline di carico ATB; impianto di trattamento acque; cabine elettriche, impianti elettrici e strumentazioni varie.
----

AGGIORNAMENTO 12:12 - Il Comune di Calenzano: "Non avvicinatevi all'area" -
"Invitiamo la popolazione a non avvicinarsi all'area interessata dall'esplosione nell'area Eni nei pressi del campo sportivo". Lo scrive il Comune di Calenzano su Facebook.

"Si è verificata un'esplosione nell'area Eni nei pressi del campo sportivo (via del Pescinale). L'area dell'incidente è circoscritta. Al momento sono in corso le verifiche del caso. Invitiamo la popolazione a non avvicinarsi all'area interessata. Ai residenti in zona raccomandiamo di tenere chiuse porte e finestre e spengere eventuali impianti di climatizzazione".

----

AGGIORNAMENTO 12:07 -
Il Dipartimento della protezione civile ha attivato It alert per un raggio di 5 km dalla zona di esplosione avvenuta a Calenzano, "con cui si chiede di tenere chiuse le finestre e di non avvicinarsi alla zona". E' quanto si apprende dalla prefettura di Firenze.

----

AGGIORNAMENTO 11:54 - La prefettura segnala la prima vittima
Con riferimento all'esplosione avvenuta presso il sito di stoccaggio Eni a Calenzano, al momento risulta il decesso di una persona. E' quanto spiega la prefettura di Firenze

Nel frattempo il governatore Giani fa sapere che "tutto il sistema regionale di emergenza sanitaria è impegnato senza sosta nelle operazioni di soccorso insieme ai Vigili del Fuoco e Forze dell’Ordine."

Al momento la situazione dei feriti trasportati nei nostri ospedali, in continua evoluzione:

2 codici verdi a Careggi
1 codice rosso ustionato a Careggi
1 codice giallo per trauma cranico a Careggi
1 codice rosso al Centro Grandi Ustioni di Pisa
2 codici gialli all’ospedale di Prato

Della pericolosità dell'impianto di Calenzano era stato dato l'allarme già quattro anni fa: "Pericoloso e ad alto rischio".
----

AGGIORNAMENTO 11:44 - Ripercussioni sulla mobilità
In conseguenza dell'esplosione avvenuta nello stabilimento Eni a Calenzano è stata interrotta la circolazione dei treni regionali tra Firenze e Prato: la linea corre non lontano dall'area interessata. Regolare l'Av. E' quanto spiega Fs.

Anche la circolazione ferroviaria è sospesa sulle linee convenzionale Firenze-Bologna e Firenze-Prato-Pistoia per l'intervento dei Vigili del Fuoco e delle Forze dell'Ordine a seguito dell'esplosione avvenuta al di fuori della sede ferroviaria in località Calenzano. Lo rende noto il sito Infomobilità di Rfi: i treni subiranno limitazioni e cancellazioni. 

L'uscita di Calenzano dell'A1 è chiusa in entrambe le direzioni a causa dell'incendio che si è sviluppato nella raffineria. Autostrade sul proprio sito invita ad utilizzare i caselli di Scandicci o di Barberino del Mugello per uscire dall'A1.
    
L'esplosione non ha avuto alcuna ripercussione sulle attività di volo dell'aeroporto di Peretola: al momento, si spiega dallo scalo, il fumo dell'incendio non sta interessando lo spazio aereo dello scalo. Le operazioni, al momento, procedono regolarmente.

----

AGGIORNAMENTO 11:24 I lavoratori delle aziende che si trovano nei pressi del luogo dell'esplosione sono stati evacuati
. Sul posto sono presenti anche le unità del nucleo della Regione Toscana che si occupa dei disastri ambientali.
Il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani sui social ha scritto che la colonna di fumo "è visibile ancher dai comuni vicini".

In conseguenza dell'esplosione nell'area della raffineria Eni a Calenzano il policlinico di Careggi ha attivato il piano di massiccio afflusso, in previsione di un massiccio arrivo di feriti. Il piano comporta il blocco dell'attività ordinaria dell'ospedale e spazi riservati al pronto soccorso. E' quanto si apprende dall'Aou di Careggi.

----

AGGIORNAMENTO 11:12
A causa della forte esplosione le autorità invitano i cittadini a rimenere in casa e a tenere le finestre chiuse.
Nel frattempo è stata diramata un'allerta a tutti gli ospedali e i pronto soccorso nella zona.

----

AGGIORNAMENTO 10:52
A causare il forte boato che questa mattina si è sentito in tutta Firenze potrebbe essere stata l'esplosione di una cisterna di carburante in un deposito dell'Eni.
Sul posto sono intervenuti Vigili del Fuoco, Forze dell'Ordine, personale sanitario.

----

Momenti di grandissima paura poco fa a Firenze: in tutta la città è stato avvertito il boato di una forte esplosione avvenuta nella zona compresa fra Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio, e diverse persone segnalano una densa colonna di fumo che si innalza verso il cielo.

Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)

Attiva i cookies