Avrebbe adescato un minorenne su un sito di incontri presentandosi con un nome falso e, una volta a casa sua, lo avrebbe ricattato e minacciato, facendosi consegnare un migliaio di euro.
I fatti, avvenuti a Milano lo scorso aprile, riguardano Idris Ben Moussa, ex giocatore del vivaio della Fiorentina che però ha deciso di seguire tutt’altra strada: il giovane attualmente si trova a Sollicciano.
Secondo le ricostruzioni, il ragazzo si sarebbe finto un’escort e avrebbe adescato sui siti di incontri un giovanissimo di nemmeno 17 anni, e una volta a casa sua, dopo l’atto, lo avrebbe fatto stendere e poi filmato, minacciandolo di raccontare tutto ai genitori se non gli avesse consegnato 850 euro in più, paventando anche di distruggere la casa e di rendere pubblici i video.
Il giovane ha consegnato a Ben Moussa i soldi, provando comunque a ricontattarlo per farseli restituire, senza successo.
Una volta che i genitori hanno scoperto quanto accaduto, notando la mancanza del denaro, hanno chiesto al figlio che, inizialmente, ha negato salvo poi raccontare tutto, impaurito: la famiglia si è così rivolta alle forze dell’ordine, che, anche grazie al profilo Whatsapp con cui il giovanissimo aveva chattato, sono risaliti a Ben Moussa.
Per l’ex calciatore è scattato il decreto di giudizio immediato, e a breve sarà sentito dai giudici milanesi.
I fatti, avvenuti a Milano lo scorso aprile, riguardano Idris Ben Moussa, ex giocatore del vivaio della Fiorentina che però ha deciso di seguire tutt’altra strada: il giovane attualmente si trova a Sollicciano.
Secondo le ricostruzioni, il ragazzo si sarebbe finto un’escort e avrebbe adescato sui siti di incontri un giovanissimo di nemmeno 17 anni, e una volta a casa sua, dopo l’atto, lo avrebbe fatto stendere e poi filmato, minacciandolo di raccontare tutto ai genitori se non gli avesse consegnato 850 euro in più, paventando anche di distruggere la casa e di rendere pubblici i video.
Il giovane ha consegnato a Ben Moussa i soldi, provando comunque a ricontattarlo per farseli restituire, senza successo.
Una volta che i genitori hanno scoperto quanto accaduto, notando la mancanza del denaro, hanno chiesto al figlio che, inizialmente, ha negato salvo poi raccontare tutto, impaurito: la famiglia si è così rivolta alle forze dell’ordine, che, anche grazie al profilo Whatsapp con cui il giovanissimo aveva chattato, sono risaliti a Ben Moussa.
Per l’ex calciatore è scattato il decreto di giudizio immediato, e a breve sarà sentito dai giudici milanesi.
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)
Attiva i cookies
Attiva i cookies