Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, si è espresso su quella che sarà la 3ª edizione de “La Toscana delle donne”, un appuntamento, ormai, diventato una ferma realtà…
“Per la Regione Toscana – ha detto – la centralità di una politica di valorizzazione della donna è un elemento fondamentale. Per questo, tre anni fa, attraverso il Gabinetto della Presidenza, la mia Capo di Gabinetto, Cristina Manetti, diventò punto di riferimento per organizzare quella che è la fase in cui maggiormente vi è un richiamo alle tematiche femminili, nell’approssimarsi del 25 novembre che è la giornata mondiale contro il femminicidio, e per organizzare queste iniziative. Iniziative che, nel programma di quest’anno, sono diventate addirittura cinquanta”.
E continua: “Questo perché, intorno ai giorni precedenti e successivi al 25 novembre, non si parli solo di femminicidi e di violenza alle donne, ma di un ruolo in positivo, in attivo, che la donna deve avere nella società. E quindi ecco che la centralità della valorizzazione femminile in tutti i ruoli – nell’economia, nello sport, nella società, nella sanità – diventa teorema di un’impostazione che vogliamo creare nella Toscana dei diritti. La Toscana dei diritti civili e dell’abolizione della pena di morte voglio diventi la Toscana della valorizzazione di avanguardia al sostegno a politiche che consentano alla donna di sviluppare pienamente la propria identità e la propria personalità”.
Poi annuncia una importante e concreta iniziativa legata alla 3ª edizione de “La Toscana delle donne”
“Oltre a quello che è già stato fatto nelle scorse edizioni, ovvero dibattiti, occasioni di approfondimento, conoscenza di personalità che possono tracciare una funzione di opinion leader nel ruolo che la donna può avere nella società, quest’anno c’è anche qualcosa di importante, ovvero il testo di legge che noi apriamo alla discussione alla società toscana, che ha proprio come titolo “La Toscana delle donne”. Abbiamo voluto fare una sorta di legge quadro, in cui quelli che sono i riferimenti (da un lato la parità di genere, dall’altro la violenza, un altro ancora l’assicurarsi che la posizione della donna sia salvaguardata nelle istituzioni pubbliche, e tutte le varie tematiche del caso) vengano messi tutti insieme. Facciamo una legge quadro che dia il senso di questa spinta che la Toscana dà alla valorizzazione del ruolo della donna. E la chiamiamo proprio come la rassegna che in questi tre anni è così cresciuta e si è sviluppata”.
Ma è una legge già pronta?
“La stiamo discutendo, alla fine della rassegna la presentiamo”.
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