Il centrocampista viola si fa sentire sui social dopo le diverse intercettazioni legate alle scommesse che lo hanno visto protagonista

A pochi giorni dallo scoppio dell'ennesimo scandalo di calcio e scommesse, arriva lo sfogo di uno dei maggiori attori della vicenda, il centrocampista viola Nicolò Fagioli: "Ho pagato il mio debito con la giustizia - è l'incipit dello sfogo a corredo di una foto in cui la sua figura è in bianco e nero mentre il numero colorato di rosso -. Con una condanna e una sacrosanta squalifica, con umiliazioni continue e giustificate, con la vergogna provata e con il rischio di non rialzarmi più. Ho raccontato della mia patologia, seria, nelle scuole, ai miei familiari, agli amici e alla stampa. Quella stessa stampa che affronta spesso le problematiche gravi della mia malattia e come affrontarle, ma che oggi mi rimette alla gogna. Ancora una volta. Ho sopportato il peso di aver commesso qualcosa di brutto. Di aver deluso tutte le persone che credevano in me”.

Il calciatore chiede rispetto e sottolineando il fatto di aver già fatto i conti con la giustizia, una lunga squalifica di sette mesi ormai scontata un anno e mezzo fa. "Chiedo scusa a tutti i colleghi , a tutti gli amici che , a causa dei miei errori si trovano , loro malgrado coinvolti o nominati anche se soltanto in una riga di giornale in questa situazione solo per avermi aiutato . E ringrazio la Fiorentina, la Juventus, gli amici e la mia famiglia, che non hanno mai smesso di supportarmi e aiutarmi in un momento difficile. Anche se li ho sicuramente delusi. Non ritornerò più sull'argomento , adesso devo solo pensare a dare il massimo sul campo ".

Ma c'è ancora un ultimo passaggio del lungo post che Fagioli tiene a sottolineare dove fa riferimento al fattore anagrafico, all'età di chi è ancora troppo giovane per reggere sulle proprie spalle il peso di situazioni troppo più grandi e nelle quali ci si va a ficcare per immaturità. Quel pericoloso senso di onnipotenza che regala avere tanti soldi in tasca assieme a fama e successo che ti piombano addosso all'improvviso. "Tutti, anche chi scrive oggi, possono cadere e commettere errori. L'importante è saperlo riconoscere e credo che la forza di un uomo sta nel sapersi rialzare. Avevo 19 anni all'epoca dei fatti e la ludopatia aveva preso il sopravvento su di me . Me ne sono pentito , ma la vita mi ha dato una seconda opportunità e la cogliere vorrei , avendo già visto tutto ciò che dovevo scontare ".

La difesa di Fagioli, intanto, ha fatto sapere che per lui si tratta di un capitolo chiuso: "Ha già fatto un percorso, anche psicologico e con gli interrogatori nelle indagini, ha già pagato con la squalifica sul fronte della giustizia sportiva. Per lui questo è un capitolo chiuso, non c'è nulla di nuovo e vuole definirlo nel più breve tempo possibile anche negli aspetti penali", ha detto l'avvocato Armando Simbari dopo aver incontrato in Procura i pm di Milano che indagano sul giro di scommesse illegali. 

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