In cambio di denaro aveva rilasciato i documenti che attestavano il rispetto della disciplina anti-infortunistica

Con l'accusa di aver emesso falsi attestati di formazione, relativi all'abilitazione alla conduzione di carelli elevatori, un professionista pratese è stato condannato a un anno e quattro mesi con giudizio abbreviato.

Lo rende noto la procura di Prato specificando che l'inchiesta relativa al professionista, "nei cui confronti già gravava una misura interdittiva disposta dal gip", è "collegata al procedimento penale" che nel 2023 "aveva portato all'arresto di quattro imprenditori cinesi per sfruttamento lavorativo e per la brutale aggressione con la quale, mesi prima, avevano sedato sul nascere la manifestazione promossa da alcuni dei loro lavoratori per rivendicare il diritto a un lavoro dignitoso".

     
Da quanto appreso da ambienti degli inquirenti, le condotte condotte contestate al professionista sarebbero state a favore della ditta orientale di pronto moda Dreamland. Quest'ultima ditta è quella dove avvenne l'aggressione, l'11 ottobre 2021, ai danni di un gruppo di operai pakistani che rivendicavano i loro diritti sindacali. Episodio per il quale scattarono poi i quattro arresti per sfruttamento della manodopera e per l'aggressione.

    
Gli accertamenti, spiega la procura pratese in merito all'inchiesta sul professionista, si sono "avvalsi del prezioso contributo del Gruppo anti sfruttamento della Asl": sarebbero stati appurati, si spiega, "plurimi casi casi di false attestazioni emesse dal professionista con la finalità di assicurare, ai propri clienti, l'ottemperanza alle prescrizioni impartite da tecnici della prevenzione. Si tratta di una vicenda peculiare che ha consentito do comprendere come esista una 'zona grigia' nel sistema prevenzionistico nella quale si insinuano consulenti che a fronte di compensi rilevanti (nel caso di specie circa 400 euro ad attestato), documentano il falso".
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