L'analisi della situazione italiana nel report dell'Osservatorio Inps sul lavoro domestico

"Nel 2050 i cittadini over 65 rappresenteranno fino al 35% della popolazione nazionale, e questo determina la necessità di ripensare al sistema del welfare, la silver economy sarà vista sempre più come grande opportunità occupazionale del paese". Lo ha detto il presidente dell'Inps, Gabriele Fava, presentando i dati sul lavoro domestico in Italia, spiegando che "i nonni sono oggi una forma di welfare ma allo stesso tempo un indicatore di cosa servirà in futuro".

Da quanto emerge dal report dall'Osservatorio Inps sul lavoro domestico possiamo notare come nei 2023 i lavoratori domestici contribuenti all'Inps sono stati 833.874, con un decremento rispetto al 2022 pari a -7,6% (-68.327 lavoratori), analogo a quello registrato nel 2022 rispetto ai dati 2021 (-7,3%), dopo gli incrementi registrati nel biennio 2020-2021, dovuti a una spontanea regolarizzazione di rapporti di lavoro per consentire ai lavoratori domestici di recarsi al lavoro durante il periodo di lockdown e all'entrata in vigore della norma che ha regolamentato l'emersione di rapporti di lavoro irregolari. 

Il rapporto evidenzia tra l'altro che "il lavoro domestico coinvolge prevalentemente persone straniere". Nel 2023 l'Europa dell'Est continua ad essere la zona geografica da cui proviene "la maggior parte dei lavoratori domestici", con 297.373 operatori, pari al 35,7% del totale.
Al secondo posto i cittadini italiani, in totale 259.689, corrispondenti al 31,1% del totale.



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