Pronto un robusto turnover per la sfida di stasera?

Rotazioni si, ma quante? Il non temibilissimo Celje ha avuto l'effetto di spostare l'attenzione dal possibile risultato a quali titolari andranno al recupero di energie partendo dalla panchina in vista di un finale di stagione di fuoco. Da Kean a Gudmundsson passando per Dodo e Fagioli, Palladino si interroga su quali e quante stelle buttare subito in campo contro il Celje. Qualcuno ipotizza tutte, altri nessuno in una sorta di mini gioco a premi nella terra dei casino'. Possibile che la scelta cada in mezzo anche se i minuti giocati da qualche calciatore viola in stagione sfiora già i 3mila, troppi se parametrati alle 12 potenziali gare ancora da giocare. In porta si prosegue con il meglio.

"Gioca David" ha direttamente annunciato Palladino, con Terracciano più preservato che silurato dopo la notte horror di Atene. Davanti a De Gea iniziano i dubbi, meglio concentrarsi su chi avrà la possibilità del rilancio. Come Comuzzo ad esempio, ragazzo dal futuro assicurato ma logicamente scombussolato da un gennaio che lo ha portato sulle prime pagine dei quotidiani Nazionali come uomo mercato.

Occhio a Folorusnho. Partirà sulla fascia sinistra dove manca il padrone, Gosens, ed il vice non sta benissimo visto che Parisi non ha recuperato del tutto dopo il problema alla caviglia accusato a San Siro. Fari puntati su Adli. Giocatore dalle qualità tecniche e di pensiero superiore, fermato da una caviglia che lo ha tormentato per un mese e mezzo. Il ruolo di vice Fagioli è chiaramente una forzatura per uno così, ma intanto serve dargli minuti e condizione dopo un'assenza molto lunga.

E poi l'attacco. Il soldatino di Palladino, Beltran, dovrebbe affiancare l'uomo che ha acceso maggiormente il mercato invernale salvo poi scontrarsi con difficoltà legate più al sistema di gioco che ad un impegno che tutti giurano essere massimale: Zaniolo. Per l'ex Atalanta stasera si aprono le porte della titolarità se come confermato dovesse partire al posto di Kean. Lasciando perdere ogni paragone fra i due, Nicolò dovrà in un ruolo non propriamente suo dimostrare di volersi tenere stretta la Fiorentina, magari segnando il primo gol con la sua nuova / vecchia maglia. Davanti il Celje, formazione tutta orgoglio ed identità ma piuttosto deficitaria in termini di qualità. Impresa non certo impossibile.

Sponsor

Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)

Attiva i cookies