A Careggi e a Torregalli. Nel 2024 637 segnalazioni all'Asl Toscana centro

Doppio flash mob della Fp Cgil Firenze davanti agli spedali di Careggi e Torregalli in occasione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari. "A rischio la sicurezza di chi cura, vanno prese misure contro questo fenomeno che è in aumento", dicono dal sindacato. Nel corso delle due iniziative esposti cartelli e distribuiti adesivi con lo slogan 'Stop alle aggressioni al personale sanitario e socio sanitario' e distribuiti volantini informativi.
    
In tutta l'Asl Toscana centro sono state contate 637 segnalazioni (180 da parte di operatori maschi e 457 da parte di operatrici femmine), gli ospedali i luoghi maggiormente colpiti con 331 casi. Per quanto riguarda l'Aou Careggi nel 2024 sono stati vittima di aggressioni (oltre 30 fisiche, il resto verbali) 150 operatori (in maggioranza donne), in larga parte infermieri, seguiti da medici e oss. L'aggressore spesso è il paziente, quindi un parente o un caregiver.


"Nonostante la normativa sia diventata più severa nei confronti dell'aggressore, gli episodi di atti di violenza sono in aumento", spiega la Fp Cgil. "Sicuramente il definanziamento del Sistema sanitario Nazionale, la mancanza di personale, la difficoltà dell'accesso alle cure, le liste di attesa, le disuguaglianze e l'impoverimento sociale hanno determinato la rottura del patto di fiducia tra cittadini e sanitari. Nonostante tutto però nessuna scusa è legittima per chi commette atti di violenza".

Il sindacato torna a chiedere "misure idonee a contrastare il fenomeno, perché è inaccettabile che chi tutti i giorni si reca nel proprio posto di lavoro sia sottoposto ad aggressioni".

Nei mesi scorsi le proposte sono state raccolte in un decalogo e presentate ai vari tavoli istituzionali. "Pensiamo che le istituzioni a tutti i livelli debbano compiere atti concreti e fare investimenti veri per la sicurezza del proprio personale e degli utenti che si recano nei vari presidi sanitari. Chiediamo inoltre a tutte le istituzioni dalla Regione fino ai Comuni di impegnarsi in campagne informative e di sensibilizzazione rivolte a tutta la popolazione contro le aggressioni al personale sanitario”. 
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