Funaro: “Opportunità per ridare voce a chi purtroppo è stata tolta in modo atroce”

E' avvenuta oggi a Firenze, in via dell'Orto, la posa di due pietre d'inciampo in memoria di Fiammetta e Bruno Moscato, arrestati nel 1944, deportati ad Auschwitz e assassinati. La cerimonia si è svolta alla presenza tra gli altri della sindaca Sara Funaro, dell'assessora all'educazione Benedetta Albanese, del presidente del Q1 Mirco Rufilli, del presidente della sezione Aned di Firenze Lorenzo Tombelli, del rabbino di Firenze Gadi Piperno, del nipote di Fiammetta Moscato Gianni Evangelisti e di ragazzi delle scuole.
    
"Ogni volta che viene posata una pietra di inciampo - ha dichiarato Funaro - è un momento emozionante e importante per la città, farlo con i ragazzi delle scuole ci dà la possibilità di riflettere con loro su ciò che è stato e non deve succedere di nuovo nel presente e nel nostro futuro, ed è fondamentale per realizzare quella 'staffetta della memoria' necessaria perché valori come rispetto, pace, fraternità restino alla base del vivere civile e della comunità. È un'opportunità per ridare voce a chi purtroppo è stata tolta in modo atroce, alle persone che oggi non ci sono più".

"Oggi, qui, assieme ai familiari di Fiammetta e Bruno Moscato, ricordiamo la loro storia perché la memoria è fondamentale - ha aggiunto -, soprattutto ora che i testimoni sono sempre meno. Le loro sono altre due storie che i cittadini camminando, letteralmente inciampando, potranno conoscere per poter così ricordare e riflettere".

    
Albanese ha ricordato che le pietre d'inciampo "sono un modo per ricordare storie che rappresentano un patrimonio condiviso di valori".
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