Nella serata fra il 25 e il 26 aprile nella zona di Gavinana, intorno alle 21, residenti e passanti hanno riferito di aver sentito un rumore molto forte, un vero e proprio boato: come scrive stamani La Nazione, era il rumore dei vetri di uno dei tre ingressi del Memoriale dei deportati, andati in pezzi dopo essere stati colpiti con forza da un’auto in retromarcia.
Alcuni testimoni hanno infatti raccontato che il conducente a bordo del mezzo ha compiuto la manovra a forte velocità e si è poi allontanato dopo aver distrutto la porta.
Accorsi sul posto, i carabinieri hanno raccolto le prime testimonianze senza escludere alcuna pista: a far pensare al gesto intenzionale è il fatto che il gesto sia stato compiuto proprio la sera del 25 aprile, la Festa della liberazione, ma gli investigatori non escludono nessuna pista, a maggior ragione l’errore umano o che il conducente abbia all’improvviso perso il controllo del mezzo andandosi a schiantare contro i vetri.
Gli inquirenti stanno vagliando le immagini per cercare di individuare la targa del veicolo e il conducente a bordo del mezzo.
Alcuni testimoni hanno infatti raccontato che il conducente a bordo del mezzo ha compiuto la manovra a forte velocità e si è poi allontanato dopo aver distrutto la porta.
Accorsi sul posto, i carabinieri hanno raccolto le prime testimonianze senza escludere alcuna pista: a far pensare al gesto intenzionale è il fatto che il gesto sia stato compiuto proprio la sera del 25 aprile, la Festa della liberazione, ma gli investigatori non escludono nessuna pista, a maggior ragione l’errore umano o che il conducente abbia all’improvviso perso il controllo del mezzo andandosi a schiantare contro i vetri.
Gli inquirenti stanno vagliando le immagini per cercare di individuare la targa del veicolo e il conducente a bordo del mezzo.
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