La Regione Toscana, con un comunicato stampa, dichiara che la "nuova casa di comunità di Reggello prende forma: la palazzina di due piani nel centro del paese, tra piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa e via della Secchieta, entro dicembre potrebbe essere pronta".
"Sarà un mini-presidio, che rafforzerà e potenzierà i servizi sanitari territoriali", spiega il presidente della Toscana Eugenio Giani, che oggi ha visitato il cantiere. A poco più di due mesi dalla consegna dei lavori, fondazioni e struttura in calcestruzzo del primo livello sono già state realizzate e nei prossimi giorni arriveranno le lastre dei solai.
All'interno, in un edificio completamente nuovo, opereranno i medici di medicina generale, che non abbandoneranno gli ambulatori nelle 13 frazioni: 25 medici, compresi Rignano sull'Arno e Figline, che "lavoreranno in associazione e garantiranno presenza e interscambialità per far fronte ai bisogni di salute dei pazienti. Ma soprattutto la casa di comunità, aperta sette giorni su sette, giorno e notte, sarà equipaggiata anche con apparecchi in grado di garantire una diagnostica di primo livello: un progetto che coinvolgerà i medici disponibili".
Ci saranno inoltre ambulatori di medici specialisti, Cup, guardia medica e riabilitazione ambulatoriale. Una spesa, per i soli locali - 792 metri quadri -, da 3 milioni e 292.000 euro, di cui 2,1 milioni finanziati col Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. L'area è stata messa a disposizione gratis dal Comune. Nello spazio sorgeva l'edificio della Croce Azzurra, che ha una nuova sede, e la polizia municipale.
"La nuova organizzazione della sanità territoriale nasce dalla scelta politica di potenziare i servizi per rispondere ai bisogni di salute dei cittadini e portarli in maniera diffusa dove i toscani vivono: in città come in montagna o nelle aree interne - spiega Giani - Qui a Reggello la casa di comunità sarà un punto di riferimento per l'offerta di servizi che questa comunità non aveva prima".
"Queste strutture - aggiunge - nascono con questo spirito: una riforma che costituisce una vera e propria rivoluzione che la Toscana toccherà con mano nei prossimi anni, una rivoluzione nazionale anticipata in parte in Toscana dalle Case della salute: le case di comunità sono infatti case della salute più diffuse e con maggiori servizi. E per farle vivere, dopo averle costruite ed avere investito in tecnologie per dotarle delle apparecchiature di diagnostica necessarie. fondamentale sarà la sinergia e il lavoro di squadra con i medici di medicina generale e i pediatri di famiglia, che popoleranno questi presidi assieme a specialisti e infermieri di comunità".
In tutta la Regione sono 77 le case di Comunità che nascerano grazie al Pnrr: costruite ex novo, ristrutturate o allargate rispetto ai precedenti distretti sanitari. Accanto alle case di comunità ci saranno gli ospedali di comunità per le cure intermedie, ventiquattro finanziati con il Pnrr: al momento sono tre quelli operativi nell'Asl Toscana Centro (a Firenze, Prato e Pistoia) e altri sei lo saranno nei prossimi mesi (a Borgo San Lorenzo, Figline, Monsummano Terme, Signa, San Miniato e Castefiorentino).
L'ultimo tassello delle rivoluzione della nuova sanità territoriale sono le 37 Centrali operative territoriali (Cot) in tutta la regione, che funzioneranno da cabina di regia smistando in base alle esigenze: non solo in uscita dagli ospedali per pazienti che hanno bisogno di cure intermedie, ma anche in entrata, dai territori agli ospedali o tra i vari servizi del territorio. Con il presidente Giani sul cantiere c'erano, tra gli altri, il sindaco Piero Giunti, quelli di alcuni Comuni vicini, il direttore dell'Asl Toscana Centro Valerio Mari.
"Sarà un mini-presidio, che rafforzerà e potenzierà i servizi sanitari territoriali", spiega il presidente della Toscana Eugenio Giani, che oggi ha visitato il cantiere. A poco più di due mesi dalla consegna dei lavori, fondazioni e struttura in calcestruzzo del primo livello sono già state realizzate e nei prossimi giorni arriveranno le lastre dei solai.
All'interno, in un edificio completamente nuovo, opereranno i medici di medicina generale, che non abbandoneranno gli ambulatori nelle 13 frazioni: 25 medici, compresi Rignano sull'Arno e Figline, che "lavoreranno in associazione e garantiranno presenza e interscambialità per far fronte ai bisogni di salute dei pazienti. Ma soprattutto la casa di comunità, aperta sette giorni su sette, giorno e notte, sarà equipaggiata anche con apparecchi in grado di garantire una diagnostica di primo livello: un progetto che coinvolgerà i medici disponibili".
Ci saranno inoltre ambulatori di medici specialisti, Cup, guardia medica e riabilitazione ambulatoriale. Una spesa, per i soli locali - 792 metri quadri -, da 3 milioni e 292.000 euro, di cui 2,1 milioni finanziati col Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. L'area è stata messa a disposizione gratis dal Comune. Nello spazio sorgeva l'edificio della Croce Azzurra, che ha una nuova sede, e la polizia municipale.
"La nuova organizzazione della sanità territoriale nasce dalla scelta politica di potenziare i servizi per rispondere ai bisogni di salute dei cittadini e portarli in maniera diffusa dove i toscani vivono: in città come in montagna o nelle aree interne - spiega Giani - Qui a Reggello la casa di comunità sarà un punto di riferimento per l'offerta di servizi che questa comunità non aveva prima".
"Queste strutture - aggiunge - nascono con questo spirito: una riforma che costituisce una vera e propria rivoluzione che la Toscana toccherà con mano nei prossimi anni, una rivoluzione nazionale anticipata in parte in Toscana dalle Case della salute: le case di comunità sono infatti case della salute più diffuse e con maggiori servizi. E per farle vivere, dopo averle costruite ed avere investito in tecnologie per dotarle delle apparecchiature di diagnostica necessarie. fondamentale sarà la sinergia e il lavoro di squadra con i medici di medicina generale e i pediatri di famiglia, che popoleranno questi presidi assieme a specialisti e infermieri di comunità".
In tutta la Regione sono 77 le case di Comunità che nascerano grazie al Pnrr: costruite ex novo, ristrutturate o allargate rispetto ai precedenti distretti sanitari. Accanto alle case di comunità ci saranno gli ospedali di comunità per le cure intermedie, ventiquattro finanziati con il Pnrr: al momento sono tre quelli operativi nell'Asl Toscana Centro (a Firenze, Prato e Pistoia) e altri sei lo saranno nei prossimi mesi (a Borgo San Lorenzo, Figline, Monsummano Terme, Signa, San Miniato e Castefiorentino).
L'ultimo tassello delle rivoluzione della nuova sanità territoriale sono le 37 Centrali operative territoriali (Cot) in tutta la regione, che funzioneranno da cabina di regia smistando in base alle esigenze: non solo in uscita dagli ospedali per pazienti che hanno bisogno di cure intermedie, ma anche in entrata, dai territori agli ospedali o tra i vari servizi del territorio. Con il presidente Giani sul cantiere c'erano, tra gli altri, il sindaco Piero Giunti, quelli di alcuni Comuni vicini, il direttore dell'Asl Toscana Centro Valerio Mari.
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