Nel calcio non esiste la vittoria ai punti, come nel pugilato, e da oltre 120 anni la regola è che bisogna segnare un gol in più degli avversari.
Male che vada, se non segni pareggi e ti porti a casa un punto.
Di solito vince a calcio chi sbaglia meno e questo vale anche per i giudizi su quello che si vede e ho ormai perso il conto di quante volte ho preso delle fittonate, ma su una cosa credo proprio di aver ragione: ci vuole qualità.
Nel senso che anche senza essere Antognoni, Baggio e Batistuta, per citare i numi titolari della Fiorentina degli ultimi cinquant’anni, devono andare uomini che sanno sempre cosa fare col pallone, meglio ancora se verticalizzano e saltano l’avversario.
La Fiorentina ne ha presi quattro in un colpo solo, più Kean, su cui mi sono sbagliato, ed ecco sgorgare il gioco, con molti meriti a Palladino che ha avuto l’intelligenza di cambiare in corsa.
Adesso si può sognare? E chi lo sa, intanto proverei a sentire in giro se c’è un vice Kean da far arrivare il 2 gennaio.
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