Se non potevano essere riadattati venivano rispediti indietro: tuttavia, precisa la procura, nelle travi crollate non sono state segnalate anomalie

Secondo quanto emerge dall'inchiesta sul crollo nel cantiere di Firenze, in via Mariti, dove era in costruzione un nuovo supermercato dell'Esselunga, durante la realizzazione era capitato che altri manufatti provenienti dalla società Rdb presentassero problemi e venissero collocati nel cantiere, poi se non potevano essere sistemati e riadattati, ritornavano indietro.
Così, da riscontri nelle indagini dirette dai sostituti procuratori Francesco Sottosanti e Alessandra Falcone, sul cedimento strutturale che provocò la morte di cinque operai la mattina del 16 febbraio 2024.

      
Inoltre, emerge che quando i manufatti difettosi ritornavano alla Rdb, veniva aperta una pratica di non conformità. Dalle indagini della procura di Firenze sarebbe successo in tre occasioni per travi le cui criticità attenevano alle misure, rispetto ai punti di appoggio o di inserimento nella costruzione. Tuttavia, nelle travi dell'area in cui circa un anno fa c'è stato il crollo non sarebbero mai state riscontrate anomalie nei materiali forniti o nel loro montaggio.

      
Nell'inchiesta sono indagati il direttore dei lavori strutturali all'interno del cantiere Marco Passaleva, e Carlo Melchiorre e Alfonso D'Eugenio: il primo è responsabile dell'ufficio calcolo e responsabile tecnico di produzione di Rdb.Ita spa, l'altro è il legale rappresentante sempre della stessa azienda. I reati ipotizzati per tutti e tre sono omicidio colposo e lesioni colpose. Solo per Melchiorre c'è anche l'ipotesi di 'crollo di costruzioni o altro disastro'.
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