Colpita a 37 anni da un evento clinico raro, un infarto miocardico acuto complicato da arresto cardiocircolatorio refrattario alle manovre rianimatorie, una giovane donna da più di un anno è tornata alla sua vita e in questi giorni ha fatto il primo controllo programmato di follow up clinico. A rendere noto oggi il caso l'a Asl Toscana centro: la paziente è stata curata all'ospedale San Giuseppe di Empoli (Firenze) dove, in sala di emodinamica, le venne effettuata angioplastica sulla coronaria occlusa, con rapida ripresa della funzione cardiaca, respiratoria e cerebrale.
"L'eccezionalità del caso sta nel fatto che è piuttosto raro incontrare un infarto miocardico classico in una donna di 37 anni - si spiega dall'ospedale -. La donna in pronto Soccorso è andata in arresto cardiaco, non rispondeva alla defibrillazione e a nessuna manovra respiratoria, si può dire che era deceduta. Pur nutrendo scarse speranze, abbiamo deciso di tentare il tutto per tutto portandola in sala. Alla coronografia il vaso principale del cuore risultava chiuso. Riaprendo il vaso con l'angioplastica, impiantando uno stent, il cuore è ripartito e la paziente non ha avuto problematiche neurologiche. Abbiamo volutamente atteso un anno dall'evento acuto per avere il follow up e oggi possiamo dire che la paziente sta bene".
"L'eccezionalità del caso sta nel fatto che è piuttosto raro incontrare un infarto miocardico classico in una donna di 37 anni - si spiega dall'ospedale -. La donna in pronto Soccorso è andata in arresto cardiaco, non rispondeva alla defibrillazione e a nessuna manovra respiratoria, si può dire che era deceduta. Pur nutrendo scarse speranze, abbiamo deciso di tentare il tutto per tutto portandola in sala. Alla coronografia il vaso principale del cuore risultava chiuso. Riaprendo il vaso con l'angioplastica, impiantando uno stent, il cuore è ripartito e la paziente non ha avuto problematiche neurologiche. Abbiamo volutamente atteso un anno dall'evento acuto per avere il follow up e oggi possiamo dire che la paziente sta bene".
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