Nas e ispettori della Asl cercano di capire dove possa essere avvenuta la contaminazione

La Nazione questa mattina fa il punto sullo stato delle indagini portate avanti dai Nas e dagli ispettori della Asl per cercare di ricostruire quanto accaduto nelle RSA dove nei giorni scorsi sono morte tre persone, Gianpiero Samuelli (88 anni), Daria Tanzini (89 anni) e Carla Ferretti (80 anni).

Come riporta il quotidiano, i sospetti si concentrano sull’ultimo pasto consumato nelle residenze prima delle intossicazioni, che domenica 9 febbraio prevedeva passato di carote, verdure, patate e coniglio, pizza.
Gli inquirenti passeranno al setaccio i documenti relativi alla catena di acquisizione, trattamento e conservazione degli alimenti e le schede dei turni del personale sanitario, mentre sono in corso gli accertamenti sul centro di cottura di Monsavano per capire se sia da lì che tutto è partito.

La pm Benedetta Foti, riporta il quotidiano, ha intanto aperto un fascicolo per omicidio colposo e adulterazione o commercio colposo di sostanze alimentari disponendo anche l’autopsia sulla salma di Daria Tanzini. Anche per le altre due vittime le famiglie chiedono che vengono eseguita l’autopsia, richiesta che sembrerebbe appoggiata dalla stessa pm.

Nel frattempo, secondo quanto scrive La Nazione, la Sereni Orizzonti avrebbe provato a mettersi in contatto con Lucia Samuelli, figlia di una delle vittime, ma di non aver avuto risposta: alla società ha replicato l’avvocato di famiglia Lorenzo Pellegrini, che ha chiesto a nome dei parenti che venga fatta chiarezza su quanto successo nella notte di domenica.
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