L’autopsia svela che la decapitazione è avvenuta con un unico colpo, contraddicendo la confessione

Il Corriere Fiorentino questa mattina scrive che l’autopsia sui resti di Maria Denisa Adas, la sex worker romena uccisa a Prato, ha rivelato che la decapitazione è stata eseguita con un unico, netto colpo di mannaia o accetta, smentendo il racconto del killer Vasile Frumuzache. Quest’ultimo aveva affermato di aver strangolato la donna e poi tagliato la testa con un coltello da cucina nella camera di un residence, ma l’assenza di sangue nella stanza e il taglio netto alla base del collo indicano che l’omicidio è avvenuto altrove.

Frumuzache, guardia giurata di 32 anni, è stato interrogato per la terza volta e sottoposto a fermo con convalida in carcere per omicidio volontario e soppressione di cadavere. Il gip lo ha descritto come lucido e organizzato, con un passato violento e un rischio concreto di recidiva. Ora è detenuto in isolamento nel carcere di Sollicciano, con il volto coperto da bende a causa di una bruciatura subita in carcere.

Gli investigatori, grazie a telecamere, hanno ricostruito i movimenti dell’uomo che si è fermato per 11 minuti in un casolare per disfarsi del corpo. La sua casa è stata sequestrata e la famiglia collocata in una struttura protetta. È emersa anche l’ossessione del killer per il fuoco: ha bruciato coltelli, la testa di Denisa, un trolley e un cellulare, mentre altri telefoni sono stati recuperati in un giardino. L’autopsia non ha potuto confermare se la vittima sia stata strangolata prima della decapitazione.




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