Il manufatto è arrivato al cantiere di via Mariti già confezionato

Un errore nel posizionamento della trave, alla base del disastro. Ma anche un sottobosco di manovalanza dentro quel cantiere dove si alternavano oltre sessanta imprese. L’inchiesta della procura sulla strage di Firenze viaggia su più fronti. Il principale, e il più complesso, è quello che riguarda il crollo della traversa di cemento armato, avvenuto alle 8.52 di venerdì mattina, che ha ucciso cinque persone. 

È un’indagine molto tecnica, per cui la procura è altamente probabile che si avvalga di un consulente. Ma un errore umano prende sempre più consistenza. Come riporta La Nazione Firenze la trave, lunga circa 15 metri e pesante oltre cinquemila chili, è un manufatto che è arrivato al cantiere della nuova Esselunga già confezionato.
Prima domanda: era di una qualità adeguata? Su questo punto, è al lavoro la polizia scientifica, che si sta muovendo con la propria attività mentre sono ancora in corso complicatissime operazioni di recupero dell’ultimo disperso. Sotto la lente d’ingrandimento dei pm anche la progettazione o le operazioni di montaggio della trave. 

Il sostegno ha ceduto mentre gli operai stavano facendo la gettata di cemento sul solaio, posto a un terzo livello della costruzione in corso. Potrebbe essere slittata con l’aggiunta del carico, e se fosse avvenuto ciò, quella trave non era posizionata nella maniera corretta.
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