La gara di Lecce, soprattutto in Salento, è stata spesso un bivio per la Fiorentina.
L’anno scorso, con quei minuti finali senza senso, la tifoseria viola iniziò a manifestare un diffuso malumore per il trend che aveva intrapreso la Fiorentina di Italiano, in picchiata da inizio gennaio e capace di prendere due reti in pochi secondi senza nemmeno rendersene conto. E da lì in avanti, al netto del cammino europeo, la Fiorentina iniziò a dire addio ai sogni di gloria di qualificarsi per la Champions, obiettivo per cui era in lotta fino a pochi giorni prima.
E come dimenticare quella in cui Martin Jorgensen la mise dentro mandando in Champions League la squadra di Cesare Prandelli? Tutt’altro obiettivi in palio in un altro Lecce-Fiorentina, quello famoso con Guerini in panchina, in cui la squadra viola si guadagnò con Cerci la salvezza dopo un’annata incredibilmente negativa, così come fu un bivio salvezza la partita del 2020 quando la squadra di Beppe Iachini espugnò il Via Del Mare 1-3 dando un colpo quasi decisivo verso la salvezza in un finale di stagione che poi concluse a metà graduatoria.
Là, dicevamo, ma anche qua. Perché quell’entrata killer di Tachtsidis su Ribery ce la ricordiamo ancora tutti. Quel grave infortunio che rimediò il francese fece della stagione del primo Commisso, che già non era iniziata nel migliore dei modi, un calvario che vide poche partite più tardi l’esonero di Montella, l’arrivo di Iachini e la salvezza sofferta di cui in precedenza.
Fin qui la storia. L’oggi, per fortuna, vede in Lecce-Fiorentina una gara che non dovrebbe rappresentare bivi particolari in termini di traguardi per la squadra di Raffaele Palladino, ma che a suo modo può indirizzare il cammino di una Fiorentina che sta bene, o meglio sembra star bene, e che appunto deve dimostrare di star bene. Insomma, andare a Lecce, fare prestazione e risultato. La continuità, concetto un po’ astratto ma anche molto concreto che si traduce in punti in classifica, sarà fondamentale. In pratica: dal Via Del Mare la squadra di Palladino dovrà venir via con buone indicazioni, dimostrando di essersi buttata alle spalle le difficoltà di gioco, identità e risultati che hanno contraddistinto l’avvio di stagione, ma anche gli intermezzi tra i successi con Lazio e Milan giocati in Conference con il Tns e l’Empoli. E insomma, tradotto: bivio Lecce per la Fiorentina, un po’ meno decisivo di altri, ma comunque rilevante.
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