Per un’impiegata in una gelateria a Firenze sono stati ordinati il reintegro sul posto di lavoro e un indennizzo

Fu licenziata perché era arrivata troppe volte in ritardo sul luogo di lavoro, per i giudici fiorentini la colpa non era sua ma dei cronici ritardi dei treni toscani. Per questo motivo la Corte d’Appello di Firenze ha ordinato il reintegro sul posto di lavoro, con indennizzo, per una commessa part-time di una gelateria di Firenze.

Secondo quanto ricostruito dai giudici d’Appello, che come riporta questa mattina il Corriere Fiorentino hanno confermato in secondo grado quanto deciso in primo, la commessa, di Pontassieve, era inizialmente impiegata part-time in una gelateria della stazione, facile da raggiungere usando i treni.

Tuttavia, racconta il quotidiano, dopo che la ragazza ha chiesto un congedo di qualche mese per portare a termine i propri studi universitari la società per la quale lavorava ha deciso di trasferirla in un altro punto vendita, nel cuore del centro storico, più distante da raggiungere.

A quel punto la ragazza ha cominciato a collezionare diversi ritardi che hanno portato la società a decidere di licenziarla.

I giudici della Corte d’Appello di Firenze hanno però ritenuto questi ritardi interamente imputabili ai cronici disservizi delle ferrovie toscane piuttosto che a sua negligenza, e per questo motivo hanno confermato quanto disposto in primo grado, ovvero il reintegro sul posto d lavoro con indennizzo.

Inoltre è stato ricostruito che il licenziamento della ragazza sia stato una semplice ritorsione contro la ragazza per aver chiesto un permesso di qualche mese, dato che, racconta il quotidiano, nel punto vendita della stazione era già stata assunta una persona per sostituirla.
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