La Procura di Firenze ha avanzato la richiesta di giudizio immediato per cinque dei sei giovani indagati per la morte di Maati Moubakir, il 17enne ucciso a coltellate la notte del 29 dicembre scorso a Campi Bisenzio, dopo un violento alterco scoppiato in una discoteca.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Maati sarebbe stato inseguito da un gruppo di giovanissimi, tutti tra i 18 e i 22 anni, e poi aggredito prima con pugni e oggetti e infine ferito gravemente con numerose coltellate. L’aggressione sarebbe nata da un equivoco: una ragazza, presente alla serata, aveva raccontato di aver riconosciuto in un ragazzo l’autore del furto della sua sigaretta elettronica, ma il giovane negò, sputandole addosso e poi scappando. Da qui è partita la “caccia” agli amici di lei, anche tra chi non era presente in discoteca.
Maati, che non aveva nulla a che fare con la vicenda, sarebbe stato raggiunto dagli aggressori mentre cercava di fuggire, urlando più volte di essere estraneo ai fatti. Tuttavia, non è stato risparmiato dalla violenza: oltre ai colpi di pugno e oggetti, è stato ferito mortalmente con diversi fendenti, alcuni dei quali “guaribili” secondo gli accertamenti medici. La morte è stata causata dai colpi più gravi inferti mentre cercava di salire su un autobus.
Per i cinque indagati è stato chiesto il processo con l’accusa di concorso in omicidio volontario aggravato da futili motivi e crudeltà. Per un sesto giovane invece la Procura ha chiesto l’archiviazione. I difensori dei ragazzi, già sottoposti a misure cautelari, potrebbero optare per il rito abbreviato, che prevede una possibile riduzione della pena.
L’episodio ha scosso la comunità locale e conferma la necessità di un approfondito lavoro investigativo per fare piena luce sui fatti e assicurare giustizia alla vittima.
È indagato per omissione di soccorso l'autista del bus sul quale Maati cercò rifugio. Il conducente, in servizio per Autolinee Toscana spa, 31 anni, secondo la procura, pur essendosi accorto della situazione di pericolo che correva il ragazzo, attraverso i video delle telecamere installate a bordo del bus, non avrebbe contattato le forze dell'ordine. Per lui, il pm Antonio Natale ha chiesto al gip l'emissione di un decreto penale di condanna.
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