Per quasi due anni avrebbe vessato e minacciato l'anziana madre, ultra90enne e cardiopatica. Un professionista fiorentino è stato condannato dal tribunale di Firenze a due anni di reclusione con l'accusa di maltrattamenti. Dovrà inoltre versare una provvisionale di 5mila euro a favore della sorella, che dopo la morte della madre si è costituita parte civile con l'avvocato Chiara Ceroni. È stata invece assolta la moglie dell'uomo.
Tutto è iniziato per liti giudiziarie sorte tra i due fratelli legate a motivi ereditari e a una causa di lavoro. L'architetto rimproverava alla madre, secondo l'accusa, di non fare abbastanza per indurre la figlia a fare un passo indietro nei procedimenti giudiziari, minacciando di cacciarla di casa e poi di uccidere la sorella. Vivendo in una villa di sontuosa sulle colline intorno a Firenze, avrebbe relegato la madre, 93 anni, in un bilocale umido seminterrato. La donna non era in grado di fare la spesa o di andare dal medico da sola.
La figlia, secondo quanto ricostruito, non poteva aiutare la madre non avendo più accesso alla casa dopo che il fratello l'aveva allontanata sottraendole le chiavi. L'architetto avrebbe avuto scarse attenzioni verso l'anziana, lasciandola senza riscaldamento e senza gas quando partiva per le vacanze, a Natale e a Pasqua con la famiglia. In seguito per far sì che la madre vivesse in isolamento, l'avrebbe privata del cellulare e avrebbe staccato il citofono, impedendo anche al medico di farle visita. Nel maggio del 2019, l'anziana si è rifugiata dalla figlia e poi ha denunciato il professionista.
Tutto è iniziato per liti giudiziarie sorte tra i due fratelli legate a motivi ereditari e a una causa di lavoro. L'architetto rimproverava alla madre, secondo l'accusa, di non fare abbastanza per indurre la figlia a fare un passo indietro nei procedimenti giudiziari, minacciando di cacciarla di casa e poi di uccidere la sorella. Vivendo in una villa di sontuosa sulle colline intorno a Firenze, avrebbe relegato la madre, 93 anni, in un bilocale umido seminterrato. La donna non era in grado di fare la spesa o di andare dal medico da sola.
La figlia, secondo quanto ricostruito, non poteva aiutare la madre non avendo più accesso alla casa dopo che il fratello l'aveva allontanata sottraendole le chiavi. L'architetto avrebbe avuto scarse attenzioni verso l'anziana, lasciandola senza riscaldamento e senza gas quando partiva per le vacanze, a Natale e a Pasqua con la famiglia. In seguito per far sì che la madre vivesse in isolamento, l'avrebbe privata del cellulare e avrebbe staccato il citofono, impedendo anche al medico di farle visita. Nel maggio del 2019, l'anziana si è rifugiata dalla figlia e poi ha denunciato il professionista.
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