Il contratto di Mandragora è in scadenza

Un anno fa di questi tempi, in molti lo consideravano praticamente un esubero. Poi, pian piano, Rolando Mandragora si è preso dapprima la titolarità del centrocampo di una Fiorentina che aspettava rinforzi in mediana, poi lo ha fatto alternandosi con Adli, Richardson, Bove e Cataldi, e lo ha fatto ancora dopo che a gennaio sono arrivati Folorunsho, Ndour e Fagioli. Da alternativa a titolare inamovibile, Rolly, un percorso in cui ha saputo, col lavoro, mettersi dietro tanti colleghi, buttando dentro 9 reti e mettendo a referto anche 6 assist. La miglior stagione della sua carriera, in pratica.
 
Non soltanto nei numeri, perché in fin dei conti avrebbe potuto segnare 7 reti al TNS in una sfida di Conference League e via, ma lo ha fatto segnando con regolarità, fornendo prestazioni di buon livello in maniera costante, andando a superare quello che era sempre stato il suo punto debole: la continuità.
 
Tanto che ci fu un periodo in cui non passava partita senza che Rolly la mettesse dentro, come fatto tra marzo e maggio. Quel rammarico di quella finale, quel pallone sprecato col West Ham a Praga, che avrebbe potuto riscrivere la storia recente della Fiorentina, è ancora lì nei ricordi. Quelli, ovviamente, peggiori, quei secondi che di tanto in tanto ti capita di rivivere, sognando un esito differente. Con la voglia di vendicare, che gli è sfuggita nella finale con l’Olympiakos e sul più bello quest’anno. Ma…con la possibilità di riprovarci, ancora, l’anno prossimo.
 
Nella seconda parte di stagione è apparso abbastanza evidente come Mandragora riesca ad esprimersi al meglio, cioè nei tre di centrocampo, potendosi inserire. Da qui si potrebbe ripartire. Prima, però, ci sarebbe da rinnovargli il contratto, in scadenza nel 2026, con un’opzione fino al 2027. Ancora c’è tempo, insomma. A differenza di altri (Dodo su tutti), Mandragora qua sta bene e non vorrebbe andarsene. Dal canto suo la Fiorentina, dopo averlo atteso a lungo, non si vede perché debba rischiare di perderlo proprio adesso. Sarebbe davvero una beffa. Qualche sirena di mercato si è accesa sull’ex Udinese e Torino, anche in virtù del suo avvicinamento alla scadenza. Perciò, sarebbe il caso di firmare e scrivere altri capitoli assieme. Magari, stavolta, sperando in un epilogo differente, vincente.
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