Era il 2017 quando Matteo Bettarini, ex bodyguard e calciante del Calcio Storico, subì un incidente in moto a Vada che gli costò l’uso del braccio sinistro.
Da allora molte cose si sono messe male, e la sua vita si è fatta sempre più difficile: prima la perdita del braccio sinistro, che ha sancito anche la fine della sua carriera come guardia, poi le difficoltà vissute fra ospedali, visite e burocrazia per farsi riconoscere come invalido, ed infine, quando le cose sembravano ricominciare ad andare meglio, l’arrivo della pandemia e la perdita del nuovo lavoro.
Una serie di eventi tragici e sfortunati che lo hanno portato, oggi a vivere in una macchina, quella della compagna come racconta La Nazione: ma nonostante le difficoltà, Berrettini non perde né l’animo né il coraggio di andare avanti.
“Non mi vergogno di stare in macchina, lo faccio soprattutto per mio figlio” racconta al quotidiano, al quale poi aggiunge di aver “provato ad accedere agli alloggi popolari” senza però avere successo.
Bettarini riferisce di star cercando una stanza in cui stare, ma che i costi di Firenze e delle aree circostanti sono talmente proibitivi da fargli valutare la possibilità di andare in camper: “Ma la priorità resta un tetto sulla testa” dice.
Da allora molte cose si sono messe male, e la sua vita si è fatta sempre più difficile: prima la perdita del braccio sinistro, che ha sancito anche la fine della sua carriera come guardia, poi le difficoltà vissute fra ospedali, visite e burocrazia per farsi riconoscere come invalido, ed infine, quando le cose sembravano ricominciare ad andare meglio, l’arrivo della pandemia e la perdita del nuovo lavoro.
Una serie di eventi tragici e sfortunati che lo hanno portato, oggi a vivere in una macchina, quella della compagna come racconta La Nazione: ma nonostante le difficoltà, Berrettini non perde né l’animo né il coraggio di andare avanti.
“Non mi vergogno di stare in macchina, lo faccio soprattutto per mio figlio” racconta al quotidiano, al quale poi aggiunge di aver “provato ad accedere agli alloggi popolari” senza però avere successo.
Bettarini riferisce di star cercando una stanza in cui stare, ma che i costi di Firenze e delle aree circostanti sono talmente proibitivi da fargli valutare la possibilità di andare in camper: “Ma la priorità resta un tetto sulla testa” dice.
Condividi
La funzionalità è stata disattivata perché si avvale di cookies (Maggiori informazioni)
Attiva i cookies
Attiva i cookies