Ha chiesto e ottenuto di essere giudicato con rito abbreviato Moh'd Dani Hakam Taleb, il 21enne italiano che la notte tra il 31 gennaio e il 1 febbraio 2024 lanciò due molotov contro il consolato Usa a Firenze rivendicando poi il gesto e annunciando il proposito di altri "attentati per dissuadere lo Stato Italiano dal fornire appoggio allo Stato di Israele".
Il 21enne è accusato di aver compiuto un atto di terrorismo con ordigni esplosivi con l'aggravante di aver agito di notte esponendo a pericolo la pubblica incolumità. La prima udienza è fissata il prossimo 24 ottobre di fronte alla gip Angela Fantechi.
Grazie alle telecamere di videosorveglianza della zona dell'ex Teatro Comunale, il giovane fu individuato nel giro di pochi giorni dopo i video di rivendicazione inviati a due testate giornalistiche e a una trasmissione televisiva. Le bottiglie incendiarie finirono a terra senza danneggiare il palazzo sede del consolato o causare feriti.
Durante l'interrogatorio per la convalida del fermo, il 21enne, difeso dall'avvocato Samuele Zucchini, ammise le sue responsabilità. "Non sono un terrorista", spiegò al giudice, dicendo di essere pentito e di aver agito senza complici, inoltre si scusò per quanto aveva fatto.
Nel maggio scorso, la procura aveva sollecitato e ottenuto che venisse giudicato con processo immediato davanti al tribunale di Firenze. Poi la difesa ha chiesto il processo in rito abbreviato e lo ha ottenuto.
Il 21enne è accusato di aver compiuto un atto di terrorismo con ordigni esplosivi con l'aggravante di aver agito di notte esponendo a pericolo la pubblica incolumità. La prima udienza è fissata il prossimo 24 ottobre di fronte alla gip Angela Fantechi.
Grazie alle telecamere di videosorveglianza della zona dell'ex Teatro Comunale, il giovane fu individuato nel giro di pochi giorni dopo i video di rivendicazione inviati a due testate giornalistiche e a una trasmissione televisiva. Le bottiglie incendiarie finirono a terra senza danneggiare il palazzo sede del consolato o causare feriti.
Durante l'interrogatorio per la convalida del fermo, il 21enne, difeso dall'avvocato Samuele Zucchini, ammise le sue responsabilità. "Non sono un terrorista", spiegò al giudice, dicendo di essere pentito e di aver agito senza complici, inoltre si scusò per quanto aveva fatto.
Nel maggio scorso, la procura aveva sollecitato e ottenuto che venisse giudicato con processo immediato davanti al tribunale di Firenze. Poi la difesa ha chiesto il processo in rito abbreviato e lo ha ottenuto.
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